La Microlino sarà made in Italy
L’italiana Cecomp produrrà la Microlino, la vetturetta ispirata all’Isetta progettata dalla svizzera Micro.
STORIA TRAVAGLIATA - Ennesimo colpo di scena nella travagliata storia della
Microlino. La piccola vettura
elettrica (immatricolata come quadriciclo pesante) ispirata alla Isetta degli Anni 50, non sarà prodotta dalla tedesca Artega bensì dall’italiana
Cecomp. L’accordo originale prevedeva che la Microlino, progettata dalla svizzera Micro Mobility Systems, avrebbe dovuto essere costruita in Germania dall’Artega, che aveva acquisito il ramo delle citycars appartenente all’imolese Tazzari (che in origine doveva costruire la vettura), compresi anche i diritti per lo sviluppo e la produzione della Microlino. Il passaggio di testimone dalla Tazzari all’Artega però si portò dietro una serie di problematiche.
LITIGIO TRA LE PARTI - La data di inizio della produzione, fissata per maggio 2019, non è stata rispettata perché la Micro lamentava una scarsa qualità dei primi prototipi assemblati dall’Artega, causati probabilmente dall’esigenza di contenere i costi per non far lievitare troppo il prezzo finale della vettura. Le due parti sulla questione non hanno trovato un accordo e l’Artega, stufa dei ritardi imposti dal partner svizzero, ha deciso di fare da sé annunciando la Karolino, una sua versione clone della
Microlino, ma con oltre 150 modifiche. La svizzera Micro, proprietaria del progetto originale della Microlino,
ha fatto causa alla Artega ottenendo, dal tribunale di Monaco di Baviera, il blocco della pubblicità e lo stop della produzione della Karolino.
ACCORDO RAGGIUNTO - A fine novembre 2019 ecco un nuovo colpo di scena: le due parti annunciano di aver
risolto le loro controversie in via stragiudiziale. La Micro consentirà all’Artega di portare sul mercato la sua versione della Microlino denominata Karo e, dall’altra parte, la compagnia svizzera commercializzerà la vetturetta in modo indipendente avvalendosi del nuovo partner italiano Cecomp, azienda fondata nel 1978 da Giovanni Forneris, che, oltre a essere specializzata nella produzione di prototipi, ha realizzato la Bluecar, vettura elettrica utilizzata dal servizio di sharing francese Autolib.
SARÀ MIGLIORATA - La
Micro, orfana del partner tedesco, annuncia l’inizio della
produzione nel
2021 poiché lo stato del progetto attuale (sono state prodotte 22 vetture pre-serie) non soddisfa le aspettative dell’azienda in termini di prestazioni, guidabilità e sicurezza. Per raggiungere questo obiettivo il più rapidamente possibile, la Micro a settembre ha nominato Peter Müller, ex dirigente BMW e Porsche, come nuovo responsabile tecnico, il quale metterà a disposizione le sue competenze per aumentare il tasso qualitativo della Microlino.
Nella foto qui sopra la Artega Karo-Isetta, in quelle più in alto la Microlino. Esteticamente le due vetture sono praticamente identiche, se si escludono alcuni dettagli. TANTE PRENOTAZIONI - Attualmente la Micro ha raccolto
16.000 prenotazioni, ma nonostante i ritardi l'azienda è ottimista poiché, stando a quanto dichiarato, la vettura che uscirà sul mercato sarà sensibilmente migliore rispetto al progetto originale, che prevedeva un quadriciclo lungo 240 cm con due differenti pacchi batteria, uno da 8 kWh e uno da 14 kWh, con autonomia, rispettivamente, di 126 km e di 202 km.
QUELLA TEDESCA - Dall’altra parte la tedesca
Artega, a seguito dell’accordo stragiudiziale raggiunto, in un comunicato stampa ha dichiarato che la sua versione della vetturetta si chiamerà
Karo-Isetta (gli eredi dell'inventore della Iso Isetta, Ermenegildo Preti, hanno dato il loro benestare). La Artega ha dichiarato che gli ordini della Karo sono già aperti e i primi veicoli saranno consegnati nell'aprile 2020. Inizialmente l'auto sarà offerta in due diverse versioni; la serie limitata “Intro", che costa 21.995 euro in Germania e la versione "Edition", disponibile a partire da 17.995 euro. Non sono state diffuse informazioni sulle differenze tecniche tra le due versioni, sappiamo però che la Karo-Isetta ha una velocità di 90 km/h e un'autonomia di 200 km; il telaio sarà prodotto dalla stessa Artega, gli altri componenti e la batteria saranno invece forniti dalla Paragon o dalla sua consociata Voltabox.