Forse esiste (o è esistito) un idioma che possiede un singolo termine in grado di sintetizzare in sé il concetto di "certo che di voglia di sbattersi non ne avevano proprio un cazzo". Nei vocabolari digitali di questa ipotetica lingua è possibile che la descrizione di questo termine sia rappresentata da un video di Wait and see, bootleg per Famicom della taiwanese Dragon Co. Teoricamente ispirato al classico dell'animazione russo-sovietica Nu, pogodi! (l'etichetta di una delle varie edizioni delle cartucce ne riporta in effetti i protagonisti), in realtà Wait and see è totalmente privo di riferimenti al cartone (che è -detto in due parole- il Tom&Jerry d'oltrecortina). Il protagonista somiglia a Bugs Bunny in tutti gli sprite e le schermate (e sebbene in effetti il personaggio principale di Nu pogodi! sia una lepre, ha un aspetto ovviamente del tutto diverso), il lupo (l'antagonista) non appare mai e il videogame in sé è uno sciapo platform senza attinenza con alcun episodio della saga. Il coniglio/lepre deve raccogliere delle carote, che però vengono conteggiate come funghi nella barra di stato, e nella suddetta barra un'inutile faccia di Bugs Bunny campeggia con un'espressione di tristezza devastante. Quanto all'esperienza di gioco, è pregna di musica slavata, scrolling terribile, controlli insulsi e animazioni da hard discount e un rilevamento delle collisioni totalmente casuale. Come il video chiaramente illustra, l'esecuzione dei salti da parte del lagomorfo raggiunge vette che non esiterei a definire poetiche, e in sintesi possiamo sbilanciarci a dire che Wait and see! è pura, semplice e genuina merda. Chi l'avrebbe mai detto!