domani leggo.
domani leggo.
però se si parla di onde gravitazionali manca lo studio per quantificare quanta gravità residua esiste dopo che hanno viaggiato per 2 miliardi di anni
cavolo fa quella?
Il paradosso è basato sulla combinazioni di due "leggi":
Un gatto cade sempre sulle zampe, ossia cade sempre in piedi e mai sulla schiena.
Una fetta di pane imburrata cade sempre dalla parte del burro (derivata dalla Legge di Murphy).[3]
Assunte queste due leggi come valide, basterebbe prendere un gatto e legare una fetta di pane imburrato sul suo dorso. Prendendolo e lasciandolo cadere, il gatto tenderebbe ad atterrare sulle zampe, mentre la fetta di pane imburrato tenderebbe a cadere dalla parte del burro; si creerebbe quindi un moto perpetuo in cui sia il gatto sia la fetta di pane continuerebbero a ruotare all'infinito. Essendo infatti impossibile che tocchi terra contemporaneamente sulle zampe e sulla parte imburrata, il gatto rimarrebbe a mezz'aria, opponendosi alla forza di gravità.[4][5]
Punto di vista scientifico[modifica | modifica wikitesto]
Il fatto che un gatto riesca, con buona frequenza e purché lo spazio di caduta sia sufficiente, a girarsi in modo da cadere sulle zampe è un fatto scientificamente attestato.
Il fenomeno secondo cui la fetta di pane cadrebbe sempre dalla parte imburrata viene spesso fatto risalire alle Leggi di Murphy: questo porterebbe a credere che si tratti di un mero luogo comune. Tuttavia, dal punto di vista fisico la caduta di una fetta di pane imburrato non è assimilabile al lancio di una moneta, che produce risultati mediamente equiripartiti fra "testa" e "croce". La fetta di pane imburrato, infatti, non è "equilibrata"[6], ha un momento d'inerzia molto maggiore e soprattutto non viene "lanciata" come una moneta. Se la fetta cade dal bordo di un tavolo, ad esempio, la presenza o meno del burro è sostanzialmente irrilevante: quando la fetta viene fatta scivolare sul piano del tavolo finché il baricentro oltrepassa l'orlo del tavolo, la parte della fetta che ha già superato l'orlo inizia a cadere prima della parte che ancora tocca il tavolo, e questo imprime alla fetta una rotazione iniziale; è facile verificare direttamente che il tempo che la fetta impiega a toccare terra non è sufficiente a farle compiere una rotazione completa, ma è sufficiente a compierne mezza: quindi, la faccia superiore della fetta di pane sarà rivolta verso il pavimento (e, dal momento che quando la fetta è sul tavolo il lato imburrato è quello superiore, sarà quel lato a toccare terra). Si è calcolato che perché la fetta possa compiere un giro completo, atterrando quindi sul lato non imburrato, dovrebbe cadere da un'altezza da terra superiore ai 3 metri.[7]
In conclusione, il comportamento "non casuale" del gatto[8] e quello della fetta imburrata, separatamente, sono fatti reali e non leggende metropolitane. Tuttavia, è falso che un gatto cada sempre sulle zampe, ed è falso che una fetta di pane cada sempre dal lato imburrato (si noti che il "paradosso" si basa proprio sull'assunzione assiomatica che le due circostanze si verifichino sempre). Oltre a questo, è evidente che quando si attacca la fetta al gatto il comportamento che avrebbe la stessa fetta imburrata "in caduta libera" diventa del tutto irrilevante, dato che la massa del gatto è molto maggiore ed è il moto del gatto a determinare quello della fetta, non viceversa.[9] La "sovrapposizione" dei due comportamenti ipotizzata nel "paradosso" non ha quindi nulla a che fare con ciò che si verifica in realtà.
scioltezza di spalle incredibile c'è da dire
tutti i miei contatti di feisbuc sono diventati in un giorno dei grandi esperti di fisica e io che faccio un dottorato scientifico ancora non ho letto un cazzo
- sì
- no non so nulla in materiah
Cito dall'articolo che prima avete linkato di iflscience:"The Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) in the United States has detected gravitational waves for the first time."
Ok...
Come abbiamo fatto a costruire un coso che rileva le onde gravitazionali se fino ad oggi nemmeno sapevamo se esistevano?
come facevamo a sapere se esistevano se non avevamo costruito un coso che le rileva?
da http://www.ilpost.it/2016/02/11/abbi...ravitazionali/
Un’increspatura comporta una contrazione o una dilatazione dello spazio, ma siccome facciamo parte dello stesso spazio ci è impossibile notarla direttamente perché noi stessi siamo coinvolti nelle dilatazioni e nei restringimenti. Per aggirare il problema, i fisici fanno ricorso a una costante: la velocità della luce. Siccome la sua velocità è sempre uguale, possiamo sapere quanto tempo impiega la luce a spostarsi da un punto a un altro. Se il tempo di viaggio aumenta, vuol dire che l’onda gravitazionale ha portato a una dilatazione dello spazio, mentre se diminuisce vuol dire che lo spazio si è ristretto, e che quindi la luce ha dovuto percorrere una distanza inferiore per arrivare a destinazione.