I giovani non hanno voglia di lavorare!

[Lo Zio]

esatto, così lo stipendio da più che adeguato torna adeguato

Faccio fatica a capire come questo possa essere inteso come negligenza del dipendente

non lo sai che il datore di lavoro deve essere ringraziato?

[Kayato]

Che mentalità del cazzo da padrone del 800. Orario di lavoro è sacro

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[golem101]

no scusa, ma se l'orario contrattuale è oltre le 8 ore (9?) lo scadere del cronometro è a 9 ore, e lì giustamente incrociano

In cantiere per rilievi si lavora con le "ore luce", generalmente dalle 7 alle 18 o 19, e capita di partire prima e finire dopo, se serve andare in posto fuori mano, rimettere a posto attrezzatura e via discorrendo.
Tutto regolarmente specificato in legalese nel contratto, non detto così alla boja del giuda.

La paga è circa il triplo di quella standard + benefit.

Ho visto gente pretendere due ore di pausa pranzo e staccare alle 18 no matter what.

Il padrone non lo devi ringraziare, ma nemmeno prendere per scemo.

[Kemper Boyd]

In cantiere per rilievi si lavora con le "ore luce", generalmente dalle 7 alle 18 o 19, e capita di partire prima e finire dopo, se serve andare in posto fuori mano, rimettere a posto attrezzatura e via discorrendo.
Tutto regolarmente specificato in legalese nel contratto, non detto così alla boja del giuda.

La paga è circa il triplo di quella standard + benefit.

Ho visto gente pretendere due ore di pausa pranzo e staccare alle 18 no matter what.

Il padrone non lo devi ringraziare, ma nemmeno prendere per scemo.

Ok, ma se è scritto chiaramente nel contratto allora è come se io che devo staccare alle 18 staccassi alle 16.

È ben diverso dal discorso "sono più propenso a dare un aumento a chi fa gli straordinari non pagati" che sostanzialmente è una forma di ricatto.

[golem101]

Ok, ma se è scritto chiaramente nel contratto allora è come se io che devo staccare alle 18 staccassi alle 16.

In cantiere per rilievi si lavora con le "ore luce", generalmente dalle 7 alle 18 o 19, e capita di partire prima e finire dopo, se serve andare in posto fuori mano, rimettere a posto attrezzatura e via discorrendo.
Tutto regolarmente specificato in legalese nel contratto, non detto così alla boja del giuda.

Il punto chiave non è che sia specificato nel contratto un orario di inizio e fine, è che si chiede flessibilità di orario.

No il puntiglio, sì la linea guida.

È ben diverso dal discorso "sono più propenso a dare un aumento a chi fa gli straordinari non pagati" che sostanzialmente è una forma di ricatto.

Ho visto (sulla mia pelle) entrambe le facce della medaglia, posso dire senza esitazione che non è una cosa imputabile alla parte X o Y in modo univoco.
Ho visto imprenditori per cui lo "stato di necessità" con gli orari extra era la norma di partenza invece che il contrario

Me lo fate apposta, dai.

[Entreri]

Questa però è una mentalità del cazzo. Se io sono pagato per lavorare 8 ore non posso essere considerato uno stronzo se lavoro solo 8 ore. Posso essere considerato uno stronzo se in quelle 8 ore non faccio un cazzo, ma il fatto di essere gli eroi che si sacrificano per l'azienda è una roba estremamente tossica.

Mi sarò sicuramente espresso male io, visto che non mi pare tu abbia capito, probabilmente perché non conosci lo stato della nostra azienda, ne come si lavora.
Se mi produci la stessa quantità di merce dal 2012 e quando ti chiediamo "ragazzi, c'è da mandare via questa commessa entro lunedì, parte l'impianto e ci faranno un culo a capanna
, chi può restare? (Disclaimer, tutti gli straordinari sono pagati, ovviamente e concordati con la RSU) e la risposta é"col cazzo", ma poi sei in prima fila a chiedere un aumento, mi viene da dire un gran "sticazzi"

[Lo Zio]

se sono straordinari di fatto e non sistematici si può fare

se posso, cosa producete?

[Entreri]

Abbiamo un budget per gli straordinari, vengono richiesti quando servono, sistematicamente sarebbe troppo oneroso nonché illegale.
Siamo nel settore oil &gas, produciamo diverse cose, in particolar modo instruments

[Lo Zio]

mmm ok

[Zhuge]

dove esiste che a una cena tra amici c'é questo silenzio assoluto mentre parla una persona. Per tutto il tempo poi. Puó anche prendersi pause di sospensione. Fake dai

è una cena socratica, ma del nuovo millennio

- - - Aggiornato - - -

Perché sta già per andare in pensione?

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No, ma se vuole fare la professionista deve votare quelli che la fanno evadere, no?

[Kemper Boyd]

Me lo fate apposta, dai.

Ma no, il riferimento era al post di Entreri non al tuo

- - - Aggiornato - - -

Mi sarò sicuramente espresso male io, visto che non mi pare tu abbia capito, probabilmente perché non conosci lo stato della nostra azienda, ne come si lavora.
Se mi produci la stessa quantità di merce dal 2012 e quando ti chiediamo "ragazzi, c'è da mandare via questa commessa entro lunedì, parte l'impianto e ci faranno un culo a capanna
, chi può restare? (Disclaimer, tutti gli straordinari sono pagati, ovviamente e concordati con la RSU) e la risposta é"col cazzo", ma poi sei in prima fila a chiedere un aumento, mi viene da dire un gran "sticazzi"

Ok più chiaro, allora la situazione è diversa

[Zhuge]

Ragazzi però voi fate dei discorsi che sono poco conciliabili con le regole e con le idee sul lavoro moderno, per forza non vi capite.
Noi veniamo da un sistema retributivo folle e ingessato che è figlio di un mondo che oggi in pratica non esiste più, quello della fabbrica a turni, dove all'operaio si chiede di svolgere in un determinato periodo una determinata prestazione ripetitiva. Il sistema salariale è ancora costruito su questo concetto, pur con aggiornamenti e aggiustamenti, ma oggi il mondo è cambiato. Oggi hai la call alle 3 di notte perché in america il cliente ha bisogno, oppure hai la commessa da chiudere entro domani perché altrimenti il bilico non parte e al cantiere in Francia i lavori si bloccano. Il tutto reso asolutamente ancora più folle da una cultura del lavoro fatta necessariamente di ritmi massacranti imposti dall'avidità, da un lato, e dalla concorrenza (molte volte sleale, per tanti motivi) dall'altro. A questo si aggiunga una pressione accresciuta sul tema dell'innovazione e delle competenze, con l'obbligo SEMPRE di migliorarsi per non essere resi obsoleti da chi è più giovane o, semplicemente, ha più fame.
La cultura del lavoro è talmente cambiata che per anni si è detto che l'orario è un proforma, si entra a una certa ora e si esce quando si è finito; tolti determinati impieghi che sono ancora funzionano come una volta, oggi all'impiegato (come all'operaio) si richiede una abnegazione che in passato era OBBLIGATORIA, quando c'erano la rivoluzione industriale e la schiavitù, e che era diventata una roba da crumiri con le lotte sindacali. Persino l'Unione Europea matrigna nel 2018 ha dovuto fare una direttiva per imporre agli stati di imporre alle imprese di tenere traccia di orari, riposi e ferie, perché questa nuova etica del lavoro improntata alla libertà aveva prodotto una situazione di emergenza continua, con turni di lavoro regolarmente massacranti, altro che le 8 ore + 1 di pausa e poi alle 17 fuori. In tutto questo, che è un discorso molto ampio e complesso, la dinamica retributiva non riesce a stare al passo, anche per colpa della normativa e dei costumi giurisprudenziali (in Italia, almeno). La nostra retribuzione è ancora costruita come paga base + scatti + contingenza/terzo elemento, concetti vecchi di 50 anni che si devono riconciliare con il nuovo modo di percepire la retribuzione; in più il mercato italiano è da decenni sotto pressione per un problema di produttività interna e di pressione dall'esterno. Quindi stare a discutere dell'incrociare le braccia a fine turno o fare di più alla fine ha poco a che vedere con la dinamica retributiva, semmai ha più a che vedere con il concetto di retribuzione in sé, col problema che poi quella retribuzione si scontra con le norme, che sono tese a considerare ogni elargizione un beneficio acquisito anche per il futuro. In Italia esiste una dinamica di premialità per obiettivi, generalmente solo in grandi imprese o imprese straniere; in tutti gli altri posti bisogna stare attenti a cosa si dà ai dipendenti, perché c'è il rischio di legarsi mani e piedi. E soprattutto, pfino a che la Cassazione non mi darà ragione, scordatevi che in Italia si possano regolare al ribasso le retribuzioni in virtù di specifiche contingenze; quindi se quest'anno ti do 1000 euro in più c'è una buona probabilità che SARO' COSTRETTO a darteli anche l'anno prossimo, motivo per cui meglio evitare.

[Orologio]

Col superbonus ho visto fatture da 10k in sù per lavoro ...anzi i 10k erano quelli del poveretto...

Indirettamente un ingegnere del forum si è anche gongolato della cosa senza però dirlo esplicitamente...

In italia un professionista ha la mancetta nei 20, sopravvive nei 30, inizia a guadagnare nei 40 e via di questi passo...

Bisogna poterselo permettere.

[Napoleoga]

Zhuge ha il mio voto

[Napoleoga]

...

In italia un professionista ha la mancetta nei 20, sopravvive nei 30, inizia a guadagnare nei 40 e via di questi passo...

Bisogna poterselo permettere.

La morosa al momento è al secondo step . Mi auguro sia come dici

[Kemper Boyd]

Ragazzi però voi fate dei discorsi che sono poco conciliabili con le regole e con le idee sul lavoro moderno, per forza non vi capite.
Noi veniamo da un sistema retributivo folle e ingessato che è figlio di un mondo che oggi in pratica non esiste più, quello della fabbrica a turni, dove all'operaio si chiede di svolgere in un determinato periodo una determinata prestazione ripetitiva. Il sistema salariale è ancora costruito su questo concetto, pur con aggiornamenti e aggiustamenti, ma oggi il mondo è cambiato. Oggi hai la call alle 3 di notte perché in america il cliente ha bisogno, oppure hai la commessa da chiudere entro domani perché altrimenti il bilico non parte e al cantiere in Francia i lavori si bloccano. Il tutto reso asolutamente ancora più folle da una cultura del lavoro fatta necessariamente di ritmi massacranti imposti dall'avidità, da un lato, e dalla concorrenza (molte volte sleale, per tanti motivi) dall'altro. A questo si aggiunga una pressione accresciuta sul tema dell'innovazione e delle competenze, con l'obbligo SEMPRE di migliorarsi per non essere resi obsoleti da chi è più giovane o, semplicemente, ha più fame.
La cultura del lavoro è talmente cambiata che per anni si è detto che l'orario è un proforma, si entra a una certa ora e si esce quando si è finito; tolti determinati impieghi che sono ancora funzionano come una volta, oggi all'impiegato (come all'operaio) si richiede una abnegazione che in passato era OBBLIGATORIA, quando c'erano la rivoluzione industriale e la schiavitù, e che era diventata una roba da crumiri con le lotte sindacali. Persino l'Unione Europea matrigna nel 2018 ha dovuto fare una direttiva per imporre agli stati di imporre alle imprese di tenere traccia di orari, riposi e ferie, perché questa nuova etica del lavoro improntata alla libertà aveva prodotto una situazione di emergenza continua, con turni di lavoro regolarmente massacranti, altro che le 8 ore + 1 di pausa e poi alle 17 fuori. In tutto questo, che è un discorso molto ampio e complesso, la dinamica retributiva non riesce a stare al passo, anche per colpa della normativa e dei costumi giurisprudenziali (in Italia, almeno). La nostra retribuzione è ancora costruita come paga base + scatti + contingenza/terzo elemento, concetti vecchi di 50 anni che si devono riconciliare con il nuovo modo di percepire la retribuzione; in più il mercato italiano è da decenni sotto pressione per un problema di produttività interna e di pressione dall'esterno. Quindi stare a discutere dell'incrociare le braccia a fine turno o fare di più alla fine ha poco a che vedere con la dinamica retributiva, semmai ha più a che vedere con il concetto di retribuzione in sé, col problema che poi quella retribuzione si scontra con le norme, che sono tese a considerare ogni elargizione un beneficio acquisito anche per il futuro. In Italia esiste una dinamica di premialità per obiettivi, generalmente solo in grandi imprese o imprese straniere; in tutti gli altri posti bisogna stare attenti a cosa si dà ai dipendenti, perché c'è il rischio di legarsi mani e piedi. E soprattutto, pfino a che la Cassazione non mi darà ragione, scordatevi che in Italia si possano regolare al ribasso le retribuzioni in virtù di specifiche contingenze; quindi se quest'anno ti do 1000 euro in più c'è una buona probabilità che SARO' COSTRETTO a darteli anche l'anno prossimo, motivo per cui meglio evitare.

Bel post Zhuge, una cosa però sulla parte in grassetto. C'è una forte asimmetria nel concetto di "regolare al ribasso le retribuzioni in virtù di specifiche contingenze (dell'azienda)" in mancanza di "regolare al rialzo le retribuzioni in virtù di specifiche contingenze (del dipendente)". In sostanza se l'azienda ha problemi si chiede flessibilità, ma se il dipendente ha problemi son cazzi suoi. Per questo il dipendente sa che il suo salario non può mai scendere, perché ha qualcosa su cui fare affidamento. Non credo che rimuovere questo vincolo aiuterebbe.

[Zhuge]

Il bello è che c'è il costume per cui NEMMENO CON UN ACCORDO puoi diminuire la retribuzione. Sempre se la Cassazione non mi dà ragione.

[Kayato]

Bhe intanto ognuno ha usato come chiave di lettura solo il proprio campo.
Ovviamente non possiamo paragonare all'impiegato della ragioneria che timbra alle 17 precise con l'operaio in cantiere che sta facendo una colata per le fondamenta!

[Galf]

Dico solo che miocuggino(tm) lavora con la CDPR da un anno e gli hanno già alzato lo stipendio di 900€ rispetto al contratto iniziale come aggiustamento per l'inflazione

qui siamo solo abituati a prenderlo nel c

[sacramen]

Che bbbelli i piddini