Pasquale è un truffaldino, vive di truffe, e decide di rubare l'identità ad una persona reale, tale Gigetto che lui però non conosce (ha preso i dati di Gigetto su Internet o da vari archivi). Pasquale dunque si finge Gigetto e con questo nome si presenta alle persone, nonchè si iscrive sui vari social network. Per progettare la truffa Pasquale aka Gigetto si iscrive a siti di incontro e partecipa anche ad appuntamenti per trovare l'anima gemella.
Quello che però Pasquale non sa è che Gigetto è un noto vip all'interno della comunità omosessuale essendo appunto lui un gay.
La falsa identità di Pasquale aka Gigetto viene scoperta prima che possa compiere alcun genere di truffa. Però Gigetto decide di chiedere i danni a Pasquale perchè a suo avviso l'essersi spacciato per eterosessuale con la sua identità lo avrebbe danneggiato al livello d'immagine nella comunità omosessuale.
La tesi difensiva della difesa, cioè di Pasquale è:
1- Non conoscendo l'omosessualità di Gigetto, Pasquale si è finto eterosessuale perchè questo è un comportamento statisticamente più normale, cioè al livello statistico è più facile che uno sia eterosessuale che non omosessuale
2- La condizione di normalità (intesa sia come statistica che come comune senso di pudore) tende a considerare "normale" la condizione di eterosessualità e "non normale" (non vuol dire non accettabile o da condannare) la condizione di omosessualità. Pertanto non può ledere l'immagine di qualcuno descriverlo con delle caratteristiche "normali"
In virtù di ciò, deve essere riconosciuta a Gigetto anche il danno d'immagine provocato da Pasquale, nel computo di un'eventuale citazione in giudizio?