
Originariamente Scritto da
iWin uLose
Dove lavori tu i dirigenti hanno autonomia decisionale? Ne sono lieto, e non sono sarcastico.
Dove lavoro io i dirigenti hanno due scelte: obbedire come agnellini alle direttive delle cariche apicali, che eseguono a loro volta ancora più fedelmente (essendo da essi nominati) gli ordini dei politici - talvolta essendo addirittura più realisti del re - oppure venire emarginati ai minimi che la loro posizione consente. Potessero li degraderebbero, quando scomodi, ma essendo stati assunti tramite concorso la cosa non è possibile. Per una buona parte di loro questo problema nemmeno si pone, essendo stati fatti dirigenti tramite concorsi manipolati, ma qualcuno bravo vince i concorsi anche per merito, e allora le opzioni sono due, allinearsi oppure ostracismo.
Giusto qualche settimana fa, ad una dirigente che conosco bene, figlia di militari, integerrima fino al parossismo (per regolamento potrebbe timbrare solo entrata ed uscita, in realtà timbra anche quando va al gabinetto), preparata e vincitrice regolare di concorso, è stato chiesto un parere. Non scendo nei dettagli, ma il suo ufficio era chiamato a pronunciarsi sulla gestione di alcuni milioni di euro, doveva stabilire in base alla legge a chi spettasse. Era prevista una risposta giusta, che piaceva a chi le ha fatto la domanda, ed una risposta sbagliata. Lei ha studiato l'argomento, la legge imponeva inequivocabilmente che la risposta da dare fosse quella "sbagliata", e su quelle basi ha consegnato il parere. Il suo superiore ha ricevuto il parere, ha ringraziato e nel frattempo stavano già ridipingendo l'ufficio della malcapitata. La tizia è stata spostata, è diventata ed è tuttora dirigente di se stessa, ed il parere è stato richiesto ad un altro ufficio, che guardacaso ha interpretato la norma in senso diametralmente opposto.