prima della riforma le casse private non avevano limiti: molte di esse godono infatti di rapporti pensionati iscritti altamente favorevoli, ad es. inarcassa 1:11 contro 1:1,7 dell'inps, sicchè oggi possono accumulare patrimonio anche con aliquote previdenziali molto basse, perchè hanno molti iscritti grazie alla crescita degli iscritti negli ultimi anni, ma pochi pensionati perchè i professionisti storicamente sono molti di meno. inarcassa, enpam e le casse dei periti si trovano in questa situazione, la cassa geometri ad es. dove il boom degli iscritti è molto più vecchio è già in dissesto.
perchè se tu gestisci le cose in questo modo fai la fine del già ricordato inpdai: i più vecchi vanno in pensione avendo versato quasi niente e con pensioni retributive d'oro calcolate sugli anni migliori, tutti gli altri vengono scaricati sulle casse pubbliche cioè rubando il futuro delle generazioni che verranno.
per porre un limite alla gestione dissennata di questi enti il governo prodi introdusse il limite della sostenibilità a 30 anni (poi alzato a 50 anni): la proiezione di entrate e uscite a 30(50) anni da oggi secondo parametri conservativi di aspettativa di vita, crescita nominale dei redditi e andamento degli iscritti deve essere tale da garantire che all'anno oggi+30(50) le uscite saranno pari alle entrate.
bene, perchè monti è dovuto intervenire togliendo il patrimonio dal conto? perchè le casse, per mantenere sugli attuali 50-60enni aliquote previdenziali ridicole, calcolavano il pareggio tra le entrate e le uscite vendendosi anche il patrimonio: in pratica fino all'anno diciamo x+40 il patrimonio continuava
a venire accumulato, poi si invertiva la tendenza e quanto accumulato veniva negli ultimi 10 anni venduto a spron battuto per coprire il crescente ed esponenziale squilibrio tra entrate e uscite.