è la consuetudine nel cosiderare il laureato inutile che ne ha svalutato la preparazione
è la consuetudine nel cosiderare il laureato inutile che ne ha svalutato la preparazione
Mah, la svalutazione dei laureati nasce ANCHE con la svalutazione della preparazione.
Cioè, il boom di laureati degli ultimi 20 anni si è visto grazie alle università che puntavano ad avere tanti studenti più che alla qualità dei suddetti...
Basta guardare l'ingegneria civile odierna
ma lo vedo pure nell'ingegneria meccanica
è un po' il cane che si morde la coda
tuttavia, gli studi "superiori" non possono essere disponibili per tutti
secondo me state sbagliando. i figli della classe dirigente sono tutti laureati e tutti con ottimi impieghi, segno che la laurea serve o non gliela avrebbero fatta prendere.
Movement #Orcs love too
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
Ah, quindi tutti i datori di lavoro nel resto dei paesi europei sono dei beoti perché pagano molto di più i laureati, ho capito.
Non mi è chiaro il tuo pensiero: chiedi come mai la gente in Italia non studia, ti dico ( IMHO) il perché e tu rispondi che tanto studiare non serve. Se non serve, la notizia che qui ci siano pochi laureati è un dato positivo, no?
E per quanto la qualità delle lauree italiane sia degradata, non credo gli "altripaesieuropei" siano messi molto meglio: aneddoticamente, ai tempi del PhD ho potuto constatare che un MSc svedese forma quanto, se non forse meno, di una laurea "vecchio ordinamento".
Secondo me stai invertendo la causa con l'effetto: le lauree sono diventate più facili per fare "uscire" una frazione maggiore degli iscritti, che stavano calando proprio perché laurearsi non "pagava" più, probabilmente anche per un aumento delle tasse nello "sweet spot" tradizionale dei laureati (che sarebbe dove si comincia a non beccare più il bonus Renzi, per intendersi).
Mai detto che studiare non serve. Ma rifletti su questo:
Molti dei beoti che sparano puttanate del tipo scie chimiche e/o antivaccinisti sono laureati.
Le facoltà tecniche nell'ultimo periodo, salvo alcuni casi, sfornano gente che fa fatica anche a fare le cose più banali.
Mi chiedo, perché?
il mondo del lavoro non considera più i laureati, il mondo accademico non ha più bisogno di essere selettivo, lo studente non ha più bisogno di essere il migliore: il risultato non potrà che essere una marea di scarsi laureati che non servono al mondo del lavoro.
ripetere dall'inizio
Ok,
non ci eravamo capiti. Non ho il polso esatto della situazione attuale, ma credo la ragione sia da cercare nel fenomeno che ho descritto rispondendo a sacramen: per migliorare le statistiche nazionali, le università fanno laureare cani e porci. Nonostante questo, chi è in grado di farsi due conti, all'uni non si iscrive più, perché si rende conto che con questo gap di stipendi conviene partire direttametne a fare l'operaio e bon così. I pirla, gli illusi ed i santi, invece, si buttano sull'accoppiata liceo+ università, sperando in bene.
Ora, ci tengo a sottolineare che questo non vuol dire che TUTTI i nostri laureati saranno dei mentecatti: se vuoi studiare, studi. Il problema è che se NON vuoi studiare o non ce la fai proprio, vai avanti lo stesso, per spinta peristaltica.
Altra cosa da sottolineare è che la svalutazione degli stipendi dei laureati è iniziata PRIMA della svendita delle lauree.
Parlando di formazione e remunerazione,poi, vorrei anche ricordare che per le aziende italiane prendere il Dottorato serve ad una netta sega, quando va bene. Poi ci si chiede perché i cervalli fuggano: dei miei amici col PhD, siam tipo in 3 su 10 che lavoriamo ancora in Italia.
la decadenza dell'università è cominciata quasi cinquant'anni fa, negli anni '70 c'erano i "collettivi" che ottenevano il "voto politico"
negli anni successivi molte di quelli lì, che osteggiavano la meritocrazia, sono finita a insegnare, sono diventati i nuovi "baroni" e hanno trasmesso quella mentalità alle generazioni successive
nelle facoltà umanistiche, sicuramente
Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
BattleTag F1r3st0rm#2428
25/08/2012 - Un ultimo piccolo passo per un grande uomo, un grande ricordo per tutta l'umanità.
Le mie foto su 500px - PER ASPERA AD IMAGINEM
www.andreamanna.it
e continuiamo con la storiella degli anni perduti ...
Dipende da tanti fattori, sopratutto cosa uno sta studiando e se poi trova lavoro nel suo campo. Pagano bene anche con la terza media senza spaccarsi la schiena o asfaltare le strade d'estate. Con questo non sto dicendo che studiare è inutile, anzi, se uno ha la possibilità la sfrutti.
Sono usciti quasi tutti L'ambito accademico è sempre più difficile, anche all'estero... trovare un contratto a 6 mesi è facile, trovare illusi anche...
1300 euro per 12 mensilità per 5 anni sono 78k euro.
Per recuperarli in 40 anni di vita lavorativa, un laureato deve prendere mediamente 162,5 euro in più al mese del non laureato. Per RIENTRARE dei mancati guadagni, eh.
Il punto è che o hai fatto medicina o te la sei presa in saccoccia, perché quel delta non lo vedo io (scienza dei materiali+PhD), non lo vedono i miei amici chimici e non lo vedono i miei colleghi ingegneri, lasciando perdere le lauree in Storia dell'Uncinetto. Poi certo, ci sarà il laureato in filosofia che fa 2500€ perché "è bravo" (ed incidentalmente amico di famiglia del proprietario), ma mediamente mi pare sia così, da come la vedo io.
EDIT: quoto Abaper qui sotto, fra parentesi: non era ingegneria, ma comunque ci siam laureati circa in metà di quelli che eravamo il primo anno
Ultima modifica di Qoelet; 10-01-17 alle 18:58