È dal 1979 che sento dire che "il petrolio finirà tra 30/40/50 anni"
Che poi basta pensare quanto era scesa la Tenaris, solo perche' qualche anno fa avevano chiuso un pochino i rubinetti.
Su una cosa su scala Kayato, si salta oltre lo scenario Mad Max
Ultima modifica di Necrotemus; 13-06-18 alle 13:50
Come le vedete le auto ibride benza/diesel + elettrico ?
Ci stavo pensando per la prossima auto. Una Auris o qualcosa così.
Io ogni tanto leggo Attivissimo e la sua esperienza con un'auto elettrica di seconda mano.
Credo che ibrida/benzina sia probabilmente la scelta migliore, ma il discorso andrebbe fatto su i costi che devi affrontare per ricaricare l'auto a casa e il rientro della spesa, considerando quanto guidi.\
https://attivissimo.blogspot.com/2018/02/la-mia-prima-auto-elettrica-peugeot-ion.htmlFacciamo due conti
Avendo tenuto traccia dei consumi della mia auto a benzina (Opel Mokka con cambio automatico, scelto per abituarmi all’elettrico, che appunto non ha le marce), so che un chilometro a benzina mi costa 11 centesimi di franco. Un kWh di corrente mi costa (tutto compreso) 14 centesimi a tariffa notturna (18,9 a tariffa diurna). Se consumo 16 kWh per caricare la batteria e ne ottengo circa 80 km di autonomia (in realtà qualcosina di più, ma fa niente), un km elettrico mi costa 2,9 centesimi. In altre parole, viaggiare in elettrico non solo è silenzioso e quasi del tutto non inquinante: ho la conferma pratica che mi costa circa un quarto di quello che mi costa girare con la mia attuale auto a benzina.
Per contro, le auto elettriche costano molto di più di quelle endotermiche. Qui in Svizzera, un’auto nuova a benzina paragonabile alla iOn (una Fiat Panda, una Hyundai i10 o una Suzuki Celerio) costa circa 10.000 franchi. La iOn nuova costa 22.500 franchi: più del doppio. Supponendo spannometricamente un costo al km a benzina di 0,07 CHF (1,5 CHF/litro e 20 km/litro), con un’elettrica ho un risparmio di 4 centesimi al chilometro. Se ho fatto bene i conti, questo risparmio compensa la differenza di prezzo dell’auto dopo circa 312.000 km. Sono tanti. A 70 km/giorno di percorrenza media, sono circa dodici anni prima di arrivare al pareggio.
È vero che un’elettrica non ha cambi d’olio o di pastiglie dei freni frequenti quanto quelli di un’endotermica e di solito ha tasse di circolazione e costi assicurativi più bassi, e tutto questo riduce i costi di gestione, ma comunque la strada da fare per recuperare la differenza di prezzo resta tanta. I prezzi delle batterie, e quindi delle auto elettriche, stanno però scendendo rapidamente, mentre l’autonomia sale.
Se il vostro obiettivo è soltanto risparmiare, insomma, l’elettrico attualmente non è una soluzione sensata, a meno che facciate una quantità spropositata di chilometri. Io, avendola acquistata usata e avendo un’auto a benzina meno parca, recupero la spesa della iOn come seconda auto dopo 160.000 km (che sono comunque tanti).
Le ragioni per scegliere un’auto elettrica devono essere altre: per esempio l’accesso a zone a traffico limitato (o, nel mio caso, al vialetto di fronte a casa senza appestare l’aria dei vicini e far baccano) o la possibilità di circolare quando c’è un blocco del traffico, la comodità di non dover più andare a far benzina (o, peggio ancora, metano o GPL), oppure il sentimento ecologico. Infatti si può discutere sull’inquinamento prodotto dalle centrali elettriche e dalla fabbricazione delle auto elettriche, ma è indiscutibile che queste auto non inquinano localmente (zero particolato, zero CO2, zero NOx, zero rumore).
Probabilmente la soluzione di compromesso più sensata, in questo momento e in territori poco serviti elettricamente, è un’ibrida (che perlomeno riduce i consumi e l’inquinamento locale), meglio se PHEV (cioè con batteria ricaricabile dalla presa di corrente oltre che dal motore endotermico), meglio ancora se a lunga autonomia elettrica (50-60 km), così tutti i giri a corto raggio, per esempio in città, si possono fare in modalità elettrica.
Ultima modifica di Necrotemus; 13-06-18 alle 14:24
Mr Pink, Guerriero da tastiera !!! Profilo su steam.
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Problemi con l'inutile svapo o altri? La soluzione è qui.
Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
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25/08/2012 - Un ultimo piccolo passo per un grande uomo, un grande ricordo per tutta l'umanità.
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Un preavviso di 20-30 anni e' qualche giorno, come tempi di pianificazione. Man mano che il tempo passa, devi riadattare tutti i processi legati all'estrazione, alla produzione e al consumo. Se anche mantieni riservate le informazioni su un giacimento in via di esaurimento sin dall'inizio, man mano ti avvicini al d-day incrementano esponenzialmente le possibilita' che gli altri capiscano la situazione.
Giusto per capirci, e' il lasso di tempo che un ipotetico figlio neonato di un giovane ingegnere petrolifero assunto, impiega ad arrivare sul mercato del lavoro per sostituire il padre.
Facendo un esempio molto del cavolo, la Norvegia. Ipotizziamo che sanno ora che fra 20/30 anni la loro produzione cessera'. Nessun altro ancora sospetta niente.
Avendo questa informazione, la Norvegia deve:
- razionare l'estrazione, per consentire tempo al suo settore produttivo di investire e riconvertire, cominciando a fare scorte per uso interno o per speculare quando il prodotto avra' un prezzo maggiore.
- mantenere la quota di esportazione in modo da non gravare sul bilancio nazionale, che dovra' supportare le politiche legate alla conversione
- integrare quanto non estratto acquistando da fuori, in caso debba bilanciare la quota venduta con quella di scorta/uso interno
- mantenere una certa segretezza per ritardare il momento in cui il mercato comincia a speculare sulla sua situazione
- considerare nel frattempo che avra' nazioni con scorte/produzione minori delle sue e nazioni in situazione opposta che avranno piu' leverage.
La Norvegia non riuscira' mai a fare tutte queste cose mantenendo il livello di estrazione iniziale, che la portera' a zero produzione. Deve giocoforza bilanciare l'estrazione in modo da chiudere i siti dopo che tutta la conversione e' attuata.
Ma cosa si intende per totale conversione?
- In che direzione andra' il suo settore petrolifero?
- In che direzione andra' il suo settore chimico/agricolo/farmaceutico?
- In che direzione andra' il suo settore energetico?
La Norvegia possiede giacimenti di carbone immensi, dal primo giorno che mette mano a questi, come backup, tutti punteranno gli occhi e cominceranno a speculare (inteso come idee prima, capitali poi).
I giacimenti hanno tutti un ciclo previsto di sfruttamento, cosi' come le miniere etc etc, molto difficile fare la faccia da poker per tenere nascosta la mano.
Mi e' venuto in mente ora un altro approccio:
Se chi produce finisce il bene, e' costretto a spostarsi su altro per mantenere il suo stile di vita. Questo spostamento giocoforza non puo' essere nascosto, perche' devono cambiare posizione sul mercato.
Edito solo per dire che c'e' ovviamente un modo piu' pratico e logico per argomentare il discorso, ma lo lascio per ultimo.
Ultima modifica di Necrotemus; 13-06-18 alle 15:12
Sulla Golf attuale ho 182.000km in 8 anni, ma 100.000 sono stati fatti nei primi due e mezzo
L' 80% della mia guida è in città, e non ho problemi di ZTL dovuti a emissioni.
Quando compro un'auto me la tengo finché non si apre in due, quindi non ho particolari esigenze in termini di tenuta del costo per un'eventuale rivendita. Questo per dire che alla lunga credo di rientrare sicuramente nei costi.
Leggendo i suoi post (di Attivissimo) ho notato come cambi lo stile di guida/considerazioni/pianificazione. Qui ogni tanto si torna a battere i tamburi sull'elettrico, anche perche' qualche politico e' in affari o legato alle diverse lobby.
Di punti ricarica ce ne sono a sufficienza (uno anche nel campus dove lavoravo), ma quello che vedo e' che allo stesso tempo si cerca di spingere la gente sui mezzi pubblici, almeno in Edinburgh, perche' sono comunque partecipati o sovvenzionati dal Council, che ha interesse quindi ad avere entrate per mantenere il servizio.
Quello che mi perplime dell'auto solo elettrica e' che devi riadattare l'abitazione o predisporre nelle nuove costruzioni(cosa che faranno passare nei regolamenti futuri), aumentando quindi i costi che una famiglia deve affrontare se vuole acquistare, senza considerare che devi avere lo spazio per una rimessa, cosa che le abitazioni hanno solo fuori da centro cittadino e non sempre in questo caso. Ultima cosa e' il discorso clima, qui il freddo attacca la batteria che e' un piacere e quasi tutti abbiamo la macchina nella corte o in strada. Una macchina elettrica, in una piazzola comune probabilmente senza punto d'attacco, in inverno, comincio a vederla in perdita.
Fortunatamente ho il box, pure con presa elettrica
Non è riscaldato, ma è difficile che scenda sotto gli 8°C.
Però, ecco, non può diventare uno sbattimento anche il perché e il percome guidare, se no divento matto
sì, le previsioni catastrofiste sono state via via smentite, sia per via dell'ampliamento dei depositi "aggredibili" grazie all'evoluzione tecnologica (che ha portato a maggiori profondità, alla possibilità dai primi anni '80 di estrarre dai giacimenti off shore, poi negli anni '90 dalle sabbie bituminose e negli anni '00 dagli scisti), sia per via del fatto che siamo diventati molto più efficienti negli usi (il rendimento dei motori automobilistici rispetto agli anni '60 è quasi raddoppiato), sia soprattutto perchè il petrolio è stato via via sostituito in molti impieghi (dal metano, principalmente, e poi dal carbone e dall'insieme delle altre tecnologie).
in giappone già si sperimenta il prossimo passaggio, e cioè lo sfruttamento degli idrati di metano (composti di ghiaccio in cui il metano è intrappolato: se non riusciamo a farci qualcosa, presto quel ghiaccio inizierà a sciogliersi, liberando il metano in atmosfera, con effetti che potrebbero essere alquanto drammatici considerato che l'effetto serra è 20-30 volte quello della CO2)
vale la frase coniata da uno sceicco arabo (perdonate se non ricordo il nome): l'età della pietra non è finita per mancanza di pietre.
allo stesso modo si prevede che in realtà non saremo nelle condizioni di usare tutti gli idrocarburi che ci sono, giacchè i cambiamenti climatici ci imporranno di smettere di usarli entro 50 anni, e cioè molto prima che finiscano (si tenga presente che già oggi le stime dei giacimenti di metano noti paiono bastare per circa 200 anni di consumo energetico mondiale, e quelle di carbone per 400 anni, quindi alle brutte ci si mette le maschere antigas e/o si muore tutti ben prima che i fossili diventino effettivamente scarsi.
ci sono paesi come gli usa che possono permettersi di difendersi da questo pericolo, e infatti comprano petrolio sul mercato per non intaccare le proprie riserve strategiche di greggio (cioè i giacimenti tradizionali presenti sul proprio territorio).
ad ogni modo, anche in uno scenario di illimitata crescita dei consumi, il "petrolio" è un insieme di giacimenti di vario tipo a costo marginale crescente (quello mediorientale costa meno di quello sudamericano che a sua volta costa meno delle sabbie canadesi che costano meno di quello di scisto usa): via via che i giacimenti "facili" si esauriscono, il suo costo aumenterà, fino a far diventare le fonti alternative (sempre) più convenienti.
potenza del M5S al governo
la batteria nelle auto ibride si ricarica in frenata, perchè il motore elettrico è reversibile (e quindi quando si frena, invece di dissipare l'energia cinetica sulle ganasce, come fanno le auto normali, l'ibrida usa i motori come generatori per ricaricare le batterie). ciò tra parentesi significa che non appena si esce dal ciclo urbano (caratterizzato da continui stop & go), il consumo di combustibile (e il relativo costo) è identico a quello di un'automobile normale.
peraltro in italia l'ibrida (almeno quella toyota, che non è plugin, cioè non ha la presa) ha la fregatura che comunque il motore endotermico è a benzina, e cioè il combustibile più costoso (anche i conti di attivissimo sono fatti con il prezzo svizzero dell'elettricità che è nettamente più basso di quello italiano, ahinoi). fare il confronto con l'auto a benzina precedente è sbagliato: mio suocero ha la iaris, e per andare full electric deve stare attento a non accelerare bruscamente e a rimanere sotto i 40 km/h (sopra parte anche l'endotermico), e anche così riesce mediamente a fare 28 km con 1 litro in ciclo urbano, che in extraurbano diventano metà. con la mia corsa a gpl spendo la stessa cifra (anche in autostrada però), l'auto mi è costata meno della metà, e sto comunque tra le auto ecologiche.
lo standard da battere è il combustibile gassoso, non quello liquido.
Ultima modifica di Ronin; 14-06-18 alle 15:50
Guarda alle volte il caso, quei pentastellati della Toyota, il marchio auto più venduto al mondo, usano la mia stessa identica espressione nelle loro FAQ sulle auto ibride. Sarà che non ritengono il lettore abbastanza idiota da non comprendere che l'alternativa tra la carica alla colonnina e quella autonoma non è davuta alla magia, ma ad un sistema di ricarica che l'auto fa proprio da sola.La batteria non ha bisogno di essere ricaricata. Niente ricerche affannose di una colonnina di ricarica e niente ansia da "batteria in riserva". Infatti, la batteria di un'auto ibrida si ricarica da sola in due modi:
- trasformando l'energia, che normalmente viene dissipata sotto forma di calore in fase di frenata o di attrito in fase di decelerazione, in energia elettrica
- attraverso l'energia generata dal motore termico ogni qual volta il livello di carica della batteria scende al di sotto di una certa soglia. Anche in questo caso non serve alcun intervento da parte del conducente.
Ah, e la Corsa GPL, oltre ad essere meno potente della Yaris Hybrid, non costa meno della metà ma oltre il 75% della Toyota.
Ultima modifica di iWin uLose; 14-06-18 alle 21:39
se togli la faccina si snatura completamente il senso della mia frase.
poveraccio, che vita d'inferno dev'essere quando sei vittima di un livore così profondo da non riuscire nemmeno ad accettare un'innocua battuta (vertente appunto sul fatto di ripetere acriticamente gli slogan pubblicitari della toyota), ho grande pena per te.
un saluto e un augurio a tutti gli altri.
In B4 metto le dinamo a tutte le ruote = energia infinita
@Necro
I "20-30 anni" li avevo citati come "poco tempo" avevo specificato perché qualcuno come "poco preavviso" parlava di giorni.
Nel mio scenario gli stati sono informati, quelli all'oscuro sono tutti gli altri. Anche perché penso che nessun paese voglia essere il primo ad ammettere di essere in "riserva".
Un'altra cosa, discutiamo un po' della linea temporale. 20-30 anni abbiamo detto che è "poco tempo" e qui ci siamo. Però mi pare di aver spesso sentito previsioni di "50 anni" senza suscitare particolari allarmismi. Questo perché "50 anni" va ancora bene o perché non erano prese seriamente quelle stime?
Per quanto riguarda la parte con le analogie al poker, perfettamente d'accordo. Però un GROSSISSIMO errore di stima che faccia passare da un giorno all'altro la riserva di un paese da 75 a 30 lo considero fuori questione e penso che concorderai. Chiarito questo, nel mio scenario, un paese vede le sue riserve passare da 70,65,60,50 anni in 20 anni come ha correttamente stimato però pubblicamente potrei mantenere stime sempre alte.
Conoscendo però la realtà della situazione potrebbe iniziare a impiegare "contromisure lente" usando la "scusa" della svolta green o del "pensare al futuro". Ho messo "scusa" virgolettato solo perché in questo scenario il motivo principale di queste scelte è altro. Ho messo anche "lente" per non creare sospetti.
Quindi finché questo stato non è riuscito ad essere "sufficientemente al riparo" o che molti altri stati abbiano già fatto "outing" manterrà la stima pubblica rassicurante.
A scanso di equivoci ribadisco, non sto dicendo che è quello che sta avvenendo, ma solo che "potrebbe" essere.
Tranquillo, si discute tanto per.
Il punto e' che una zona di estrazione ha un volume noto, da quel volume noto potrai ricavare un quantitativo limitato dal volume+tecniche+convenienza economica.
A questo aggiungi tutti i recordi legati all'estrazione, alla distribuzione e per farla breve a quanto dimensioni l'industria e quindi la tua posizione di mercato.
Nessuna azienda/nazione ha interesse a sovradimensionare, perche' poi su quello i mercati analizzano la tua resa. Guarda alla Tesla, promesso produzione per milioni e ora si trova gli occhi addosso perche' ancora il suo impianto non riesce a realizzare quanto promesso.
Allo stato attuale della tecnica, credo sia molto difficile mentire abilmente sullo stato reale delle riserve, specie quando hai un lasso di tempo "breve" per innestare un'alternativa sia energetica, sia economica, perche' il petrolio lo usi e lo vendi.
Un concorrente ti terra' sempre d'occhio e sara' in grado di fare una valutazione quasi pari alla tua, specialmente oggigiorno con una miriade di strumenti che ti permettono di delineare scenari, fare ipotesi etc etc
Ultima modifica di Necrotemus; 15-06-18 alle 17:04
Indubbiamente penso che ci sia grande spionaggio nel settore e allo stesso modo interesse alla segretezza. Le stime di un giacimento vengono fatte tramiti rilievi geologici quindi penso che altri stati (escludendo la via dello spionaggio) al massimo possano dedurre a grandi linee la riserva di un giacimento in base al tipo di terreno e alla regione, diciamo che hanno un range.
Sbaglio o in passato era successo che certi paesi avessero gonfiato le proprie riserve (sulla carta) per poter produrre di più?