Mai capito perche' in questi casi non si va dritti da un avvocato del lavoro.
Mai capito perche' in questi casi non si va dritti da un avvocato del lavoro.
http://www.ilgiornale.it/news/cronac...a-1636996.html
Meno male che ogni tanto qualche azienda viene condannata per queste porcate.
Capite il metodo mafioso? E questa l'ha pure fatto... la gente non ha nemmeno più le palle comunque eh, roba che se lo chiedono a mia moglie devono chiamare d'urgenza i carabinieri perché ci sono schizzi di sangue ovunque.La stessa azienda ha peraltro diversi precedenti alle spalle: nel giugno del 2017 ad esempio, il direttore operativo della stessa è stato condannato dal tribunale di Como a 6 mesi di reclusione per violenza privata: in concorso con altri aveva costretto una cassiera a spogliarsi, accusandola di aver rubato dei soldi e chiedendone le dimissioni.
Un utente del forum aveva lavorato per la Bennet ed effettivamente scrisse bellissime cose al riguardo...
dal minuto 20:50 al 22:05 secondo me è descritto uno tra i peggiori casi di malafede che la classe politica italiota abbia mai concepito.
"Un euro oggi sarà un euro anche domani, il suo valore è stabile." (Nonno Banchiere)
"L'han deciso i ricchioni e io devo accettarlo" EELST
Motus in fine velocior
Necroposto per dire - forse ero io?
Inizio 2015, due settimane sono durato.
Notare che ho iniziato a lavorare quando studiavo, a 16-17 anni, in nero, e negli anni di lavori di merda e/o fisicamente massacranti in barba alle basilari norme di sicurezza ne ho dovuti fare un po' per pagarmi gli studi e altre amenità ma MAI sono durato solo due settimane, al Bennet ho preferito chiudere anche per il loro bene, se fossi rimasto lì un po' di più sicuro avrei trovato il modo di incendiare il punto vendita alla prima occasione.
Roba da terzo mondo.
Da informazioni di conoscenti vari, mi sembra che negli ultimi anni nella GDO si siano un pelo tirati insieme ma c'è ancora moltissima variabilità dovuta a come sono gestiti i singoli punti vendita e da quanto è testa di cazzo la stuoia di manager - capetti - secondini vari, certe sigle sono comunque più portate al mobbing di altre, questo è innegabile.
Si tratta comunque di un settore con salari mediamente da fame e pochissima tutela dei dipendenti (in periodo di Covid la cosa è stata particolarmente vistosa ), snobbato ovviamente dai glorious sindacati e popolato da dipendenti che non direbbero merda nemmeno se l'avessero fino alla gola
Aggiungo altro fun fact personale
Raramente mi è capitata quella sensazione di voler proprio far male a qualcuno e storpiarlo per il resto dei suoi giorni
Vabbè, che dire signora mia.
Dove abitavo ai tempi avevo un Bennet a 5 minuti da casa. Ho fatto un colloquio dove mi è stato detto che sicuramente mi avrebbero fatto lavorare lì, per poi inserirmi in un punto vendita a 45 minuti da casa, anticipandomi che dopo N mesi sarei stato spostato in un punto vendita di nuova apertura ancora più distante.
Al primo giorno di lavoro, il responsabile specifica candidamente che all'arrivo bisogna timbrare 14 minuti prima (a 15 scatterebbe lo straordinario) e all'uscita si timbra 5-10 minuti dopo. In caso di orario spezzato, questa operazione la si fa ad ogni ingresso ed ogni uscita, quindi di fatto regali quei 25-50 minuti all'azienda ogni giorno, per 6 giorni (nel mio caso, 5, perché ero in prova). Hanno avuto grane per questa cosa, la loro sede centrale di Como si è tirata addosso i sindacati ed hanno dovuto risarcire i dipendenti, ma nel resto d'Italia è rimasta prassi diffusa.
A questo proposito: non lavoravo mai di domenica perché ero in prova, ed avevo un giorno libero a settimana, quindi facevo 5 giorni/40 ore. Invece che fare 8 ore al giorno, i miei turni avevano praticamente 7 ore per 4 giorni, poi uno spezzato da quasi 12 ore al sabato vado a memoria ma facevo un orario tipo 6-12.30 / 14.30 - 20. Ovviamente, vedi sopra, era in realtà 5.46 - 12.40 / 14.16 - 20.10
I "responsabili di reparto", messo tra virgolette perché i reparti di un supermercato sono delle corsie ovviamente, mica si è in fabbrica dei rincoglioniti patentati, appecorati all'ennesima potenza, scelti tra i cani più fedeli e stupidi ed opportunamente ricompensati (avevo dato un'occhiata al planning dei turni mensili) con turni di cinque giorni e mezzo a settimana, di cui 3-4 consistentemente spezzati. E mi è stato pure detto che la mezza giornata mica è lavorativa, è mezza giornata di riposo
Il lavoro, nel mio caso mettere cose sugli scaffali per ore da svolgersi rigorosamente in pantaloni, camicia (possibilmente bianca) e cravatta, che a fine turno ormai hai cuciti addosso e sono lerci da buttar via. Punto vendita in cui non era presente un orologio, totale assenza di cognizione del tempo e guardare il proprio orologio o guardare su cellulare porta a richiamo, uno dei primissimi giorni una collega mi ha subito detto che non potevo farlo "perché la ragazza in accettazione aveva visto dalle telecamere che avevo tolto il telefono dalla tasca" e doveva riferirlo al responsabile.
Il giorno in cui ho commesso l'errore di andare a pisciare 3 volte in 7 ore sono stato richiamato dalla vice della direttrice (spoiler: le notizie delle commesse che si pisciano addosso NON sono fake ).
Clima di assoluto terrore e depressione diffuso, grosso delle commesse composto da ragazze piazzate a fare part time, trattate come pezzi di merda da chiunque stia anche solo mezzo gradino sopra di loro nella scala gerarchica minacce, insulti, scenate di sclero, stendiamo un velo pietoso sulla completa soggezione nei confronti della direttrice del punto vendita, roba stile Thulsa Doom con le vestali.
Nella glorious Lombardia, eh, niente situazioni di terzo mondo calafricano o che
Tutta questa coppa ricolma di delizie per uno stipendio stratosferico, ai tempi, poco sopra ai 1000€, le maggiorazioni del contratto commercio sono inesistenti/una merda, essere inquadrati con un livello basso significa fare la fame, non è come nei contratti industria (metalmeccanico, gomma plastica eccetera) dove la retribuzione base è bassa ma con le maggiorazioni dei turni permette di portare a casa buste paga decenti.
Io al penultimo livello della metalmeccanica, su tre turni, prendevo una media di 1800€ al mese facendo massimo uno-due straordinari al mese. Nel chimico cosmetico prendevo sui 1500 facendo i due turni. Sono contratti in cui se fai di più (che siano turni o straordinari) hai un miglioramento sensibile in busta.
Giusto pochi mesi fa, mio fratello (che dove è ora dovrebbe avere, credo, uno scatto di anzianità) ha preso 1200, non avendo fatto straordinari. Anche facendoli, non è che prenda molto di più (CCNL pulciosissimo con 15% maggiorazione straordinario feriale e 30% straordinario festivo ).
Questo è quanto così su due piedi, se ricordo altro di quelle due intense settimane aggiorno
EDIT:
dimenticavo, amica che lavora fissa in una nota catena di supermercati, riconoscente all'azienda perché ha BEN 15 minuti di pausa in tutto il turno
Ultima modifica di Rage; 30-03-21 alle 14:15
Porca miseria, probabilmente durerei mezza giornata lì dentro prima di sclerare anzi, già al timbrare 14 minuti prima
Ultima modifica di Manu; 30-03-21 alle 14:21
AH però, cos'era? Auschwitz? Io ho lavorato in un paio di supermercati per un paio d'anni e, nonostante fosse un lavoro abbastanza orrendo, queste robe naziste non le avevo.
Sei stato bravo a resistere due settimane, io credo che li avrei fanculizzati al terzo giorno.
Alla tua amica in fondo, direi che mezz'ora di pausa è obbligatoria dopo sei ore consecutive.
Non conosco il Bennet ma perché camicia e cravatta? cazzo è?
eleganza prima di tutto.
Cmq in diversi supermercati vedi addetti magari dietro i banchi gastronomia, con la cravatta. Io la trovo una roba da boomer / ritardati.
Quando lavoravo per un'azienda di distributori automatici, il mio compito era girare a ritirare monetine e caricare caffè, bibite e merendine. Ebbene, la camicia era obbligatoria (per fortuna d'estate concedevano la polo) ma se mettevi la cravatta avevi un plus di 50 euro in busta.
Non l'ho mai messa.
Le varie colleghe avrebbero allungato tranquillamente un 50/100 di mancia se il tipo che mandavano a ricaricare il distributore fosse arrivato a petto nudo
No scusate mi sono ricordato una perla che fa ridere sul serio vista da fuori
Praticamente, ora che ho fatto mente locale - l'orario d'inizio "ufficiale" segnato era 6.15, quindi alla fine la gente arrivava a 5.45 per cambiarsi negli spogliatoi, poi alle 6.00 tutti in fila di fronte alla timbratrice, per la questione dei 14 minuti. Appena scattavano le 6.01, si timbrava e si iniziava a lavorare, ognuno con transpallet e scalatta necessari a portarsi dietro i bancali tra le corsie e caricare la roba sugli scaffali più alti.
Con un piccolo dettaglio - transpallet e scalette non bastavano MAI per tutti, quindi alle 6.01 la gente timbrava e INIZIAVA A CORRERE per procurarseli, il tutto seguito da scene assurde di gente che se li litiga, gente che durante il turno se li frega o fa accordi sottobanco per scambiarseli alla bisogna giuro una roba tipo versione fantozziana di Battle Royal quando all'inizio del gioco scappano in tutte le direzioni con lo zainetto assegnato random.
A raccontarlo ora fa ghignare ma immaginate ste povere anime che vivono e lavorano nell'ansia che prima ancora di iniziare il turno hanno già il nervoso addosso per doversi procurare la roba che gli serve per fare il proprio lavoro fregandola agli altri.
Sono abbastanza sicuro di aver beccato un caso limite, tra i vari conoscenti che ho e che lavorano nella GDO di situazioni così degrado non me ne hanno mai raccontate (tranne quella sopra di mio fratello che lavora infortunato ), ma il quadro che ne esce non è comunque roseo e di irregolarità e soprusi "minori" (ma spesso reiterati nel tempo) ne ho sentite a bizzeffe come esperienze di prima mano.
Quanto al Bennet, può essere una coincidenza ma ho una cugina che lavora da una vita al Conad dietro casa dei miei genitori, punto vendita piccolino, qualche anno fa hanno accolto alcune ragazze esuli proprio dal Bennet, ci raccontava che dopo alcuni giorni han dovuto prenderle da parte e dirgli di darsi una calmata perché queste lavoravano nel terrore, perennemente agitate, si mettevano a piangere se qualcuno gli faceva notare che avevano sbagliato qualcosa o anche se da sole se si accorgevano di aver sbagliato.
Ma per delle minchiate eh, roba che manco venivano richiamate, praticamente le colleghe gli spiegavano come andavano fatte le cose e queste pensavano gli sarebbe arrivata la lettera di richiamo o sarebbero state licenziate possibile che qui in zona sia un po' così il Bennet nello specifico perché ha punti vendita molto grandi nei centri commerciali (di solito da 100+ dipendenti), parecchio potere contrattuale ed in generale zero controlli, ho conoscenti che hanno lavorato in altre grosse catene, tipo Iper, che non hanno avuto assolutamente esperienze simili, quindi onestamente boh.
Io le mie due settimane di purgatorio le ho fatte e mi sono bastate
Comunque sono tornato indietro a leggere l'incipit del thread e vabbè, a distanza di tre anni non è cambiato una fava, la situazione rimane tale quale anzi, tenendo d'occhio gli annunci regolarmente dall'anno scorso ho notato che sono aumentate parecchio le offerte di lavoro in stage/tirocinio per mansioni genericissime tipo commessi, operai e magazzinieri/pickeristi, che nemmeno rientrerebbero nella disciplina del tirocinio appunto perché attività generiche.
Al tempo stesso dall'altro lato continuano anche i requisiti folli (lauree in ingegneria ed economia richieste così, come il prezzemolo, per mansioni da impiegati di livello medio-basso). La più spettacolare che ricordo è quella di un'azienda chimica qui in zona che cercava un impiegato logistico/amministrativo che si occupasse di mansioni ordinarie (bollettazione, ddt, merce pericolosa).
Come requisiti tassativi richiedevano esperienza pregressa 1-2 anni, laurea in ingegneria chimica, CTF o chimica, conoscenza della normativa di spedizione generale e di spedizione merci pericolose e GRADITA CONOSCENZA DEI PRODOTTI TRATTATI DALL'AZIENDA
Perché sicuro un laureato in ingegneria chimica o CTF ha studiato normativa dei trasporti e trasporto in ADR ma soprattutto nelle università i corsi di studio espongono i prodotti specifici delle singole aziende eh e l'ubermensch ricercato (ovviamente, profilo junior da 1300-1400 al mese) realisticamente verrà inserito in un ufficio di boomer dove il più istruito ha un diploma di ragioneria conseguito 20 anni fa.
Per me si può discutere che sul lato formativo/scolastico alcune cose possano essere cambiate (a patto prima di riconoscere che i laureati italiani, anche in materie umanistiche, stranamente all'estero trovano lavori dignitosi con una certa facilità), ma mi pare ovvio che le aziende siano del tutto scollegate dalla realtà.
Siamo (da parecchio tempo) al punto per cui non bastano periodi di prova, tirocini e apprendistati (che oltre al risparmio economico di breve poi riconoscono sgravi fiscali pluriannuali in caso di stabilizzazione del dipendente), questi si aspettano che la gente gli arrivi già formata ed impacchettata per lavorare specificamente nella loro azienda, realisticamente una pulciosa piccola media impresa con investimenti fermi all'epoca pre-2000.
Posso immaginare le facce dei vari neolaureati ingegneri magistrali che dopo aver superato 3 colloqui, dimostrato di parlare fluentemente almeno una lingua straniera ed aver fatto un paio di tirocini per avere un minimo di esperienza, vengono introdotti in aziende coi server che si reggono su Win95, brutte copie di gestionali tipo Zucchetti e colleghi che usano Excel come fosse Word chiaramente tramite agenzia interinale, contratto iniziale 1 mese + proroghe, profilo junior
Io conosco il mondo delle cooperative che lavorano prevalentemente con giovani laureandi o appena laureati e fa impressione le cazzate che si inventano per vincere bandi vari con i comuni e la poca formazione che viene fatta pur mandando giovani spesso alla prima "occupazione" (pagata male malissimo) a lavorare con bimbi. Francamente sono tutte situazioni figlie degli scarsi controlli.
Certe volte guardo il mio contratto nel pubblico e piango come un bambino davanti all'albero di Natale
Vabbè, ma le attività con i ragazzi (lo dico come uno che non ci lavora direttamente ma viene chiamato a lavorarci dai laureandi/laureati che lavorano per le cooperative) spesso e volentieri sono babysitteraggio con un altro nome, anche perchè finchè non ci sei dentro e non cominci a trattare con i ragazzi (e con i superiori) non lo capisci mica cosa puoi fare e come puoi muoverti.
Lì casomai il problema è il ricambio: invece di tenersi uno che conosce i ragazzi e che i ragazzi conoscono e che sta cominciando a muoversi bene, dopo un po' ti rotocalciano fuori dalle balle e mettono dentro il nuovo laureandolaureato (o meglio, laureanda/laureata, non ho mai visto tante tipine tutte nello stesso settore come da quando ho cominciato a bazzicarlo ) che deve ricominciare dacapo.
Oltre ovviamente alle carognatine e coltellate alle spalle tra una cooperativa e l'altra che avvengono dietro le quinte...con buona pace del mantenimento del servizio e della continuità educativa dei ragazzi