Citazione Originariamente Scritto da Zhuge Visualizza Messaggio
Ma in fatti il problema non è l'azzeramento del debito, ma il suo contenimento entro limiti tali che facciano sì che la classe dei creditori lo consideri sostenibile, evitando la corsa al rimborso e quindi il default. Senza il QE lo spread BTP/Bund schizzerebbe non perché non abbiamo una BC a coprire il buco stampando moneta, ma perché lo stato italiano (sotto il profilo economico e politico) dà attualmente scarse garanzie di rimborso del credito. E come li rassicuri i creditori?

Poi a livello teorico è sempre un cane che si morte la coda tra chi sostiene che l'economia langue per colpa dell'euro e chi sostiene che l'economia langue a prescindere dall'euro.
eh il punto è comprendere cosa intendiamo per contenimento. Gli stessi vincoli di Maastricht non sono riconducibili a valori assoluti, ma a rapporti.
Non c'è un limite al montante debitorio, ma al rapporto con la ricchezza prodotta.

La sicurezza al creditore la offre la solidità del soggetto in cui investe. E quest'ultima non è legata solo all'ammontare complessivo del debito contratto, ma soprattutto alla sua forza economica.
Nel caso degli Stati Nazione, la ricchezza è misurata con il Pil (non solo il valore assoluto, ma anche le prospettive di crescita).

In breve, una politica restrittiva rischia di essere inefficace nel perseguire gli obiettivi che essa stessa si pone: i vincoli di Maastricht.
E come riassumeva Sacramen, In Italia il rapporto debito/pil è letteralmente esploso proprio nel periodo in cui al timone c'era chi di quegli obiettivi ne ha fatto un principio di rango costituzionale.

Sono d'accordo sulla riflessione conclusiva e sull'incertezza che lega la scienza economica in generale. Però non si può nascondere che, come scrissi al buon gmork qualche pagina fa, l'esperienza sta dando ragione ai cd sovranisti. Ovvero l'economia Nazionale prima di una certa data andava.

Poi, non è andata più.