Pure io mi lamentavo quando veniva eletto Berlusconi, pur votando ogni volta... Ma a parte i commenti estemporanei sui suoi elettori, non ho mai pensato che si dovesse abolire la democrazia... Stavolta mi sono puppato pure un Presidente del Consiglio che si è insediato su un corpo rappresentativo di un'altro programma elettorale, solo perché dei simpatici buontemponi lo hanno eletto segretario del partito (elezioni che erano pure aperte a tutti, anche i non iscritti al PD, più o meno come la petizione fasulla sul Brexit che puoi votare anche dalla Corea)...
Il prodotto elettorale è quello che il corpo elettorale decide, se poi vogliamo abolire la democrazia diciamolo, ma poi non diamo dei fascisti agli altri...
Intendevo se mi lamento che ha vinto A o B o C ok è un conto.
Ma se mi lamento che chi ha vinto sta lavorando per i propri interessi personali e non per il paese però a priori avevo detto che TUTTE le scelte portavano a questo risultato per questo il non voto/voto nullo; è un altro discorso.
ora mi ascolto il podcast della Zanzara di venerdi e mi faccio due gigne alla faccia di voi neoterroristi economi
Sent from my Redmi Note 3 using Tapatalk
Ma che oooooohhhh!!!
va benissimo.
chi non vota però non rompa i coglioni a lamentarsi di esiti delle elezioni: chi ha votato ha anche il diritto di non sentire le cazzate di chi preferisce il mare: chi ha perso quei 10/20 minuti della sua vita ad esprimere un dovere civico, quel giorno, non poteva discutere andando ai seggi con chi poi si è lamentato.
Mentre la decisione viene messa nero su bianco, chi poi si è lamentato, in quel momento, si stava facendo un selfie?
- - - Aggiornato - - -
però siete disonesti: io non ho mai parlato di multa e addirittura ho detto che è roba mafiosetta.
Però ora sono io che l'ho detto e sono folle?
Questa si chiama distorsione delle cose, propio come fanno ora quelli che parlano di coloro che si sono pentiti di votare:
voglio le prove
discussione francamente allucinante
Propongo la deportazione per i non votanti e gogna in pubblica piazza della loro prole
Alla fine giustamente come già detto, votare è un diritto ma non un obbligo e tralasciando le non votazioni strategiche, sarebbe meglio votare quando vi sono decisioni importanti (tipo Brexit), ma il punto è che ognuno faccia quello che vuole ma poi non si lamenti
La cosa invece che mi ha sempre messo disagio, non è tanto il "votare/non votare" ma il fatto che il mio voto conti tanto quanto quello del mio vicino antivaccinista che indossa il cappellino di carta-stagnola e forma movimenti contro le scie chimiche
Il potere della democrazia è anche questo
anche a me dà fastidio sapere che il mio voto conta quanto quello dell'idiota che abita sotto di me, che ha come unico scopo nella vita la macchina sempre lavata e la pepata di cozze.
così come mi fa senso sapere che chi prende decisioni in parlamento è gente che arriva anche al 90% di assenze...
Kronos, però se ci pensi, anche questo ha un senso perché tra i doveri della società ci dovrebbe essere anche quello di elevare il livello culturale e di consapevolezza dei cittadini.
In questo senso, posto che per assurdo esista un voto "sbagliato" lo si potrebbe comunque interpretare come "una cosa in più da fare" nell'agenda di governo.
spedito con ricevuta di ritorno
scusa una domanda: perché si vota secondo te un partito politico? Perché è espressione dei propri interessi o perché rappresenta un bene superiore?
Un partito, lo dice il nome stesso, rappresenta una parte. Ogni voto rappresenta una parte. Che sia un referendum o altro, chi vota lo fa pensando al proprio interesse. Chi vince porta avanti quegli interessi, principalmente. E direi anche legittimamente. Altrimenti dovremmo istituire un sistema rappresentativo basato su un eguale numero di rappresentanti per ogni categoria sociale (e ce ne sono talmente tante). Con il piccolo problema che alcune categorie sono più ampie di altre, quindi ci sarebbe un disequilibrio nella rappresentanza.
Che poi i partiti moderni fatichino a distinguersi e spesso non portino più avanti le istanze di chi li ha votati, è un altro paio di maniche. Ma il tuo discorso è privo di senso in uno scenario democratico e pende fortemente, anche se inconsapevolmente, verso una strana preferenza per il totalitarsmo (chiamalo fascismo o come vuoi), in cui al comando c'è la parte che tu preferisci e che, nella tua visione delle cose, come in ogni visione partigiana (da non intendersi nel senso dei partigiani della seconda guerra ovviamente, a scanso di equivoci che qui sono il pane quotidiano), fa il bene di tutti, quando in realtà fa solo, teoricamente, il bene della categoria cui tu fai riferimento.
La democrazia ha i suoi difetti, ma come ho detto l'alternativa non c'è, o meglio, non è preferibile. Perché se votasse solo una parte, gli eletti o unti dal signore, eleggerebbe rappresentanti che farebbero solo i loro interessi. Ora è questionabile il signore col cappello in carta stagnola, ma non lo è meno il medico laureato che fa il doppio lavoro, pubblico e privato, si intasca le prebende delle case farmaceutiche e dei fornitori, evade magari pure parte delle tasse, ma è una persona rigorosa dal punto di vista scientifico e non crede alle scie chimiche o alle sirene... E magari vota quello che voti tu. Ora preferisci il voto dell'innocuo mattoide che insegue gli elfi, o quello di un signore perbene come quello da me descritto?
Che poi, vogliamo seriamente parlarne?
La fascia d'età che più numerosa ha spinto per l'uscita, se non sbaglio, è stata quella tra i 40 e i 50...e questi sarebbero i vegliardi nostalgici dell'Impero
Ed evito, per pura e semplice pietà, di addentrarmi in un'analisi approfondita di quanto possa essere stato informato e ragionato il voto dei "18-24"...
Iersera al TgMer*a numero tre, tanto per dirne uno, ho sentito le lagne di un ragazzetto beota che si sente europeo prima che inglese...prima che INGLESE!!!
Il lanciafiamme perdio, che calino dal cielo Sir Francis Drake e Lord Wellington e gli polverizzino il c*lo a pedate a 'sta massa di lobotomizzati
Si, ovviamente eticamente e moralmente parlando, il voto è un dovere del cittadino tenuto a partecipare allo sviluppo della società, però appunto essendo la libertà un cardine della società stessa è anche un paradosso obbligare il voto
Diciamo che si può non votare, ma votare è meglio
Eh, lo so, ma scremare per scremare, secondo me bisognerebbe far in modo che certa gente non vada proprio a votare
Ma questo come abbiamo detto tutti, va contro a quanto detto sui diritti, democrazia ecc
È un bel guaio, come si risolve?
Secondo me facendo informazione su determinate cose, compito che spetta ai vari Governi, quello di "educare" i propri cittadini (educare nel senso positivo, non parliamo di dittature).
Ma se le cose non funzionano a monte, non saprei come si potrebbe intervenire con altri metodi non invasivi/drastici/limitanti.
OT
Esempio parlando dei vaccini, vi sono giudici che continuano a parlare della correlazione "vaccini/autismo" concedendo vitalizi a bambini autistici, cagando sopra quanto finora detto dalla scienza e le organizzazioni mondiali della salute, facendo gasare e battere il petto a chi continua a sostenere la correlazione vaccini e autismo e creando una disinformazione spaventosa con tutte le conseguenze che possono nascere, parlando di copertura sanitaria ecc
http://www.repubblica.it/cronaca/201...142888134/?rss
i governi dovrebbero educare? materializzazioni partitiche, e quindi di parte?
mettiamo la situazione attuale: il governo è praticamente partitico: chi mi deve educare, la Boschi con i suoi messaggi? Renzi? Verdini che gli dà la stampella? Gente che mi dice di... essere positivo e sorridere alla vita?
un governo che se Giannini parla a Ballarò, viene imbavagliato?
In RAI in effetti ci riescono bene...
Qui si ritorna al punto che volevo sottolineare: bene i tecnici per le decisioni. Ma oggi i tecnici non sono credibili: siamo in un bel guaio.
Brunetta mi sta sul cazzo, ma l'altro giorno ha detto bene: se fai parlare il finanziere Serra, devi prima spiegare che è culo e camicia con Renzi.
Se fai parlare un imprenditore e inviti Farinetti, devi anche dirmi che sta parlando uno a cui è concesso non fare gare d'appalto.
Mmmm... l'informazione deve partire da altre fonti: il giornalismo ad esempio.
Greco su RAI 3 non deve mettere più piede.
Va messa gente colta, di parte che faccia domande giuste a qualsiasi parte politica, anche piccanti. Servono servizi il più lontano possibile dalla realtà partitica, in cui si spieghino i fatti, senza commentare.
Servono le fonti: che Poletti dica in mezzo alla strada che ci sono 400 mila occupati in più non vuol dire un cazzo.
E serve la scuola.
Sapevo che usando il termine educare, poteva essere frainteso, ecco usiamo il termine informare.
Guarda che non è compito di Renzi, che ti viene con la cartellina a informare né tanto meno a infoltire con le sue idee.
Servono organi istituzionali, meglio se internazionali nati dalla collaborazione di più stati, con le palle che diffondono informazione oggettiva, questo sto dicendo.
Non sarebbe difficile fare campagne informative spiegando bene il tema della questione e cosa succede se si vota si o no ecc
Questo sto dicendo, nessuno ha parlato di parti.
Ma che giornalismo, il giornalismo è una merda, idem il sistema scolastico attuale imho.
Io parlo di informazione oggettiva su determinati temi.
La gente che tira acqua al proprio mulino non deve essere chiamata in causa
Ultima modifica di Kronos The Mad; 27-06-16 alle 09:35
quelle campagne informative dovrebbero farle i giornalisti che riportano le notizie:
chi ci guida vuole mettere mano alla costituzione. Questo è quello che propone.
In TV io vorrei vedere, ad esempio, speciali, in cui si commenti ARTICOLO PER ARTICOLO. Magari inviti "tecnici", economisti, professori con entrambe le argomentazioni (io sono per il SI, tu per il NO) e ci fai fare un dibattito serio.
Non puoi invitare Romano in studio, il quale afferma: ci saranno meno senatori.
Se qualcuno mi dice che poi diventa noioso... ebbè, oh, fra poco tu andrai a dire SI o NO a quella NOIA. Informati, impegnati a capire perchè andrai a votare.
Questa si chiama informazione sulla modifica di un certo numero di articoli della costituzione? La politica, o meglio, gli interessati al Governo (che in questo caso ha messo mani sulla riforma, quindi è di parte) e in parlamento, non dovrebbero fare propaganda a loro favore.
Le Istituzioni devono avere un altro compiti: essere credibili. Ad esempio se esiste una norma o delle regole vanno rispettate.
Non che da anni poi vedo ancora nella mia città sta roba:
lì le istituzioni non intervengono perchè si vanno a toccare i mafiosetti di quartiere. Però poi in TV vogliono dare lezioni?