Quale era il programma, un dpcm per abolire il lavoro sottopagato?![]()
Quale era il programma, un dpcm per abolire il lavoro sottopagato?![]()
Howl sul vecchio forum
Premesso che stavo parlando di ora.
Ora hai gente, magari istruita e che se la passava alla grande, che causa covid e recessione ha perso tutto e si trova a fare la fila alla Caritas.
In un contesto del genere, in cui giustamente ci lamentiamo che i ristori dovrebbero essere di più e maggiormente incisivi, te vorresti prendere la fascia più debole e meno tutelata della popolazione e darle un gran bel calcio in culo.
In un contesto del genere, in cui le attività falliscono come mosche, intanto che si costruiscono le condizioni per dare lavoro a tutta quella gente (i nuovi poveri nel 2020 sono il 45% in più che nell'anno precedente, tanto per) la facciamo morire di fame?
E premesso che i 5S hanno voluto usare il nome di "reddito di cittadinanza" per ragioni di marketing, diciamo, ma di fatto non è che si siano inventati nulla di particolarmente nuovo: hanno preso dei sussidi che già esistevano con nomi diversi, li hanno potenziati e li hanno legati ad un percorso di formazione/ricerca del lavoro da seguire.
Il primo step, ai tempi dei gialloverdi, era essenzialmente il sussidio.
Il secondo step (potenzialmento dei centri per l'impiego e la creazione di una infrastruttura) è partito un anno dopo, mi pare fine 2019, e dopo pochi mesi c'è stato il covid.
Sono cose che richiederebbero tempo, nel nostro Paese, anche in una situazione normale... figuriamoci in questo 2020.
Nonostante questo, sono rimasto molto stupito del fatto (dati Anpal e ministero del lavoro) che la percentuale di chi ha trovato almeno un lavoro tramite centro per l'impiego sia passata su base nazionale dal 3% del 2018, al 33% di novembre 2020.
Quindi son d'accordo, è una cosa con ancora dei grossi problemi (ad esempio non so quanto la storia delle ore di lavoro socialmente utile sia applicata... a quanto avevo letto pochissimo, per mancanza di progetti nei comuni), con dei buchi, con delle lacune... ma non è tutta merda come la si vuol dipingere.
Qualcosa sta cominciando a funzionare evidentemente, e si deve lavorare per migliorarla non per eliminarla.
Anche perchè appunto, in questo momento storico in particolare, non è assolutamente possibile eliminare dei sussidi alla parte più debole della popolazione.
Per la cronaca, il profilo del percettore del RdC non è quello del ventenne annoiato che fa la bella vita a palle all'aria, ma nel 50% dei casi son persone con più di 40 anni (ed oltre 1 su 4 ne ha più di 50), nella maggior parte dei casi con la terza media o meno.
Gente uscita dal mondo del lavoro, che sa a malapena accendere un pc e che se non gli dai una mano rischia di non rientrarci mai.
Si, ma mi sembra che viceversa la narrativa degli altri è che i percettori del RdC siano solo mafiosi col mercedes e nullafacenti che si pagano sigarette e la disco coi soldi dei contribuenti
Chiaro che ci sono, chi dice di no.
Ma a sentire te (e molti altri) pare che ci siano solo quelli.
Puoi non perderci tempo, ma ti troverai un 50 enne con la fedina sporca che non arriva alla fine del mese ed in un modo o nell'altro il pane in casa se lo deve portare.
Se ci dice culo vivrà "onestamente" di lavoretti in nero.
Se ci dice meno culo sarà un problema, che se per caso finisce in carcere ti costa di più che di RdC
Quoto
Beccato un negozio qui un paio di anni fa, che offriva contratto "part-time" di 10 ore al giorno, 28 giorni al mese alla fantasmagorica cifra di 600 euro.
Se devo battermela col RdC almeno ti devo offrire 200€ in più![]()
il problema è che per pagare un salario, il datore deve essere capace di creare una ricchezza maggiore alla somma corrisposta al dipendente.
E si torna al discorso lordo&netto, alle capacità imprenditoriali, alla concorrenza estera, alle condizioni economiche e così via.
Il RDC altro non è che un sussidio. In un sistema che nell'ultimo ventennio è stato caratterizzato dall'alternanza tra stagnazione economica e crisi (chissà perchè ) un sussidio del genere non ha senso.
Al pari degli altri strumenti di welfare, bisogna valutarne la sostenibilità. E' chiaro che non può che avere carattere residuale. E se la platea dei beneficiari si allarga va eliminato.
Perchè, banalmente, non può essere sostenuto.
E a chi si chiede "E i poveri, cosa faranno?"
Faranno i poveri.
Perchè giorno dopo giorno la Nazione diventa sempre più povera
******
aggiungo una nota, quello che mi spaventa del recovery e della nuova ondata di spesa pubblica, è l'iniezione di denaro verso settori già morti.
Quello che si dovrebbe fare, è consentire una ristrutturazione del settore industriale/commerciale. Ignorando le pretese di chi era in crisi già prima del covid.
Ultima modifica di balmung; 05-02-21 alle 00:02
Peccato che uno Stato non può funzionare così. Ma non è un'ipotesi mia, è un dato di fatto.
Anche perché se mandi per stracci una parte della popolazione questi problemi poi si scaricano sulla produzione industriale, sul comparto bancario e alla fine ti ritrovi che per non fare debito a sostegno di una situazione temporanea come la pandemia sarai costretto a fare debito per sostenere il resto. Che è la stronzata del guardare al semplice "debito pubblico" e non al "debito reale" dello Stato...
Curioso che questa cosa la si chiede di fare adesso a quello che 25 anni fa smontò tutta la programmazione industriale italiana![]()
Come faccio a non crederti grillino poi, se mi interpreti i dati così.
Intanto confronti il 3% (indagine Istat sugli utilizzatori, se non ricordo male gli articoli del tempo) di tutti quelli che sono passati per il centro per l'impiego prima del reddito con il 33% dei percettori del reddito che hanno trovato lavoro (quanto e per quanto tempo, sarebbe utile sapere).
Peccato che, intanto quel 33% sia intanto calcolato sul 49% dei percettori, dato che il 51% (dati anpal) viene indirizzato ai servizi sociali e non ai centri per l'impiego.
La corte dei conti dice, per il 2019
«Per quel che riguarda il secondo pilastro del RdC, quello finalizzato a promuovere politiche attive per il lavoro, i risultati appaiono al momento largamente insoddisfacenti e confermano le perplessità avanzate dalla Corte al suo avvio. I dati a disposizione, comunicati dall’Anpal Servizi, evidenziano che alla data del 10 febbraio 2020, i beneficiari del RdC che hanno avuto un rapporto di lavoro dopo l’approvazione della domanda sono circa 40mila. Soprattutto, non si intravvedono segni di un maggiore dinamismo dei Centri per l’impiego rispetto al passato. Elaborazioni della Corte sui microdati delle rilevazioni trimestrali sulle forze di lavoro (situazione di fine settembre 2019) confermano la persistenza delle caratteristiche deficitarie dei CPI: a) resta modesta, pari al 23,5%, la quota di persone che, nell’anno terminante a settembre, hanno cercato il lavoro tramite i Centri (23,3% a fine 201; b) risulta estremamente limitata, pari al 2,2% la quota di persone che hanno trovato lavoro tramite i CPI; c) si conferma predominante il ruolo dei canali informali (parenti, amici e conoscenti) nella ricerca del lavoro (l’87,2%, contro l’87,9% nel 201
. Sono dati che mostrano come permangano elevati gli spazi di miglioramento che l’Italia ha nel campo dei servizi per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro e come la meritoria sfida del rilancio dei Centri per l’impiego resti da vincere».
Quindi 40.000 persone non sono certo il 33% di 1.200.000 famiglie beneficiarie, almeno con la mia matematica.
E i dati del CPI non sono cambiati.
Ti ripeto.
Per come lo hanno presentato, l'introduzione del RdC doveva avvenire in due fasi.
La prima era praticamente esclusivamente di sostegno, ed è stata inserita col governo gialloverde.
La seconda, che riguardava il potenziamento dei centri per l'impiego e la ristrutturazione della parte relativa alle politiche attive del lavoro, è iniziata mi pare a novembre 2019.
Non mi stupisce che a febbraio 2020 non ci fossero stati risultati significativi (ma in realtà io non me li aspetto neanche ora), poi a Marzo il mondo è cambiato ed il resto, come si dice, è storia.
Siamo d'accordo sul fatto che tutta la baracca, che si basa sul principio teorico che ci siano lavori da trovare, è fragile proprio in quest'ultimo punto.
Però sembra che dei risultati si comincino a vedere, e nell'anno del covid non era per nulla scontato.
Il punto è: con quello che è successo nel 2020 se non ci fosse stato il RdC lo avrebbero introdotto con un nome diverso.
Tanto è vero che lo hanno esteso (col reddito di emergenza) perchè quello che c'era prima non bastava più e tanta gente che se la cavava è finita col culo a terra.
Parlare di toglierlo ora non ha veramente senso... non ce ne sono proprio le condizioni.
Veramente mi pare esattamente il contrario
L'ultima volta che qualcuno dall'alto di un cuscino morbido ha detto "i poveri? che mangino brioche" non è finita proprio benissimo.
Se non sbaglio Monti ha detto una cosa del genere, ed è stato crocefissoaggiungo una nota, quello che mi spaventa del recovery e della nuova ondata di spesa pubblica, è l'iniezione di denaro verso settori già morti.
Quello che si dovrebbe fare, è consentire una ristrutturazione del settore industriale/commerciale. Ignorando le pretese di chi era in crisi già prima del covid.![]()
Assolutamente no. Il punto ottimale del RdC (come per i MiniJob in Germania) è che non deve esserci differenza fra disoccupazione e lavoro.
Vuoi restare all'interno del RdC? Accetti lavori per la stessa cifra.
Non ti va bene lavorare per 700 euro? Perdi sia il lavoro che il RdC.
Ed ok, ma se non c'è il RdC te non hai neanche quel limite inferiore a pararti il culo.
Semplifichiamo.
Se io so che senza far nulla mi entrano 700€ (facciamo cifra tonda per semplicità, in realtà generalmente son meno), te devi offrirmi almeno quella cifra per convincermi.
Se no ciao.
Se viceversa non c'è nessun cuscinetto inferiore a pararmi il culo, a seconda della condizione del mondo del lavoro si può allegramente giocare al ribasso e mi trovo quello che mi dice 500€ o ciao, che tanto qualcun altro che lavora per quella cifra lo trovo lo stesso.
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Ma, a prescindere, tu lo accetteresti un lavoro per 700 euro al mese? O punteresti ad un contratto di lavoro normale? Devi essere scemo o alla canna del gas per accettarlo… E infatti è pieno di posti di lavoro a basso costo occupati da immigrati.
Però se sei disoccupato e non trovi lavoro eccoti il RdC, ti do 700 euro al mese ma a patto che in caso di chiamata accetti il lavoro per la cifra stabilita dall'azienda. Se non accetti il posto perdi anche il RdC.
E' un trucco per far accettare agli italiani posti di lavoro pagati come agli immigrati…
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Programma completo:
print(f"Risultato: {eval('*'.join(str(x + 1) for x in range(max(1, int(input('Inserisci un numero: '))))))}")
Lista scambi Lista scambi
Ma no, il problema vero è che in alcune zone del Paese (e per alcune tipologie di persone) siamo talmente nella merda che o accetti i 700€ per un lavoro che ne varrebbe almeno 300 in più, oppure non trovi nulla.
Quello è il problema, mica il RdC.
Se c'è lavoro fatto bene e ben pagato, col RdC ti ci pulisci il culo e vai lavorare.
Se non c'è, la situazione non cambia nè con un reddito "garantito" dallo stato nè senza.
Anzi, nel primo caso hai cmq un cuscinetto sotto il quale non puoi scendere.
Se non arrivi alla fine del mese il lavoro pagato come agli immigrati lo accetti lo stesso, anche senza il RdC.
E magari ti troveresti ad accettare pure meno, perchè in assenza di un limite inferiore diventa semplicemente una guerra tra poveri.
Già lo è, ma almeno hai un cuscinetto in più