Quando ero bambino a Napoli, uno dei miei amici fraterni, volendo ritrarre gli sviluppi di un diverbio a scuola tra alunni di classi differenti in ricreazione, disse: "Alessà, e poi è andata a finire bungt bangt con la maestra che cervava di dividerci".
Ecco, ora che in Ucraina tutto sta andando, per filo e per segno, come avevo previsto, non vedo l'ora di incontrare i miei detrattori per un doveroso "bungt bangt" dialettico. Dopo 500,000 morti e un Paese distrutto a causa delle politiche occidentali crim., darò tanti di quei bungt bangt che manco ve l'immaginate. Sono stato braccato da un branco di non cervelli per un anno e mezzo. Sì che ho resistito. Diffamazione, calunnie, parolacce, insulti, minacce, contratti di lavoro strappati e l'impossibilità di tenere discorsi in luoghi aperti al pubblico: ho dovuto parare di tutto. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto.
Lottate per una società più giusta.
Lottate contro questi stracorrotti dell'informazione; questi gran corrotti fino al midollo.
Bungt bangt è il mio motto.
La cultura come mezzo di liberazione da ogni forma di oppressione.
Avanzi l'Italia, avanzi la pace.
Risorga il movimento pacifista.