che poi tra l'altro un forte tabagista versa in imposte indirette nella sua vita di fumatore un poco meno quanto andrebbe a costare in termini di cronicità o neoplasie (3 euro di accisa su pacchetto/die*365*40 anni ~ 44k euro). considerato che non tutti i forti fumatori sviluppano cronicità/neoplasie il sistema potrebbe anche essere in equilibrio, rappresentando una sorta di assicurazione indiretta nei confronti di danni futuri cagionati dal tabagismo
sono ovviamente conti spannometrici alla cazzo, ma, se fossero realistici, dal punto di vista squisitamente economico i fumatori si potrebbero anche lasciar stare perché stanno contribuendo essi stessi alle loro future cure. tutto ciò col presupposto che le accise sul tabacco vadano interamente alla sanità e non ai terremotati dell'irpinia, chiaramente.