"Nero su bianco" esiste fino a quando fai le elementari, medie al massimo, dopodiché si scopre (stupore) che la parola e la comunicazione sono ricche di sfumature, ambiguità e significati a vari livelli e tutti i testi partoriti dall'homo sapiens vanno interpretati. E tra di essi c'è il regolamento. Esistono direttive arbitrali che aiutano gli arbitri ad armonizzare il più possibile le decisioni, ma è ovvio che la realtà, l'insieme delle cose che si possono verificare su un campo di calcio in contesti che possono essere anche molto diversi, in parte sfugge a questa "gabbia" che si cerca laboriosamente di crearle intorno, è comunque più ampia e sfaccettata di quanto si dica o di quanto le stesse associazioni arbitrali e i direttori di gara, per evitare di creare confusione o per esigenze di semplificazione o per ottusità o per, siano disposti ad ammettere. Il calcio è un gioco di continuo contatto fisico, quindi che entri quasi ininterrottamente in ballo una certa discrezionalità dell'arbitro nel valutare/pesare i vari episodi (e nel cercare disperatamente di uniformare le decisioni alla sua stessa direzione tenuta fino a quel momento, per renderla credibile e accettabile al vasto pubblico e ai superiori) mi pare pacifico.
PS Pensate che nel rugby, sport che mi pare abbia un po' di anni sul groppone (lasciate perdere che vi sta sul cazzo), è possibile che *ora* succeda qualcosa del genere http://www.ilpost.it/2017/03/01/lita...iato-il-rugby/