Catone, convinto che non fosse possibile né conveniente per i Romani venire a patti con il secolare nemico, aveva fatto di questo argomento il motivo conduttore di tutta la propria azione politica, tanto che ogni suo sermone, di qualsiasi argomento trattasse, finiva sempre con questa esortazione: «Ceterum censeo Carthaginem esse delendam» («Per altro sono del parere che Cartagine debba essere distrutta»)[