Motta se arriva a giugno è grasso che cola.
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Poi devo capire perché panchina sempre Thuram... quando gioca è uno dei pochi a centrocampo a dare ordine e fisicità...
In pratica, ci vediamo tra un paio di mesi...La Juventus dovrà fare a meno di Renato Veiga a causa di un problema al polpaccio. E’ arrivato il comunicato ufficiale da parte della società bianconera, riguardante le condizioni fisiche del giocatore – arrivato a gennaio in prestito secco dal Chelsea – portoghese, uscito anzitempo dalla sfida in Olanda, persa contro il PSV Eindhoven e che ha sancito la prematura eliminazione da parte della squadra allenata da Thiago Motta dalla corrente edizione della Champions League.
“Renato Veiga, uscito durante il primo tempo della gara contro il Psv Eindhoven, nel pomeriggio di oggi è stato sottoposto presso il J|Medical ad accertamenti diagnostici. Gli esami hanno evidenziato la lesione del tendine del plantare gracile della gamba destra. I tempi di recupero saranno valutati in funzione della sintomatologia”.![]()
Renato Veiga lesione due o tre settimane fuori.
Restarting
stagione finita
Comunque, una lesione del tendine non è come un problema muscolare.
Può essere che la preparazione non c'entri niente, nel caso di Veiga.
può essere il campo di patate di eindhoven
comunque si parla di allenamenti tanto duri poi però i nostri non arrivano a correre per 45 minuti.
E questo vale anche per le altre squadre italiane, a mio parere è proprio una metodologia sbagliata di preparare gli atleti che va bene in Italia, infatti fuori gli altri corrono come assassini per 90 minuti a ritmi folli da noi i giocatori dopo 30 minuti hanno l lingua sotto i piedi.
Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
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25/08/2012 - Un ultimo piccolo passo per un grande uomo, un grande ricordo per tutta l'umanità.
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Infatti è incredibile: metodi durissimi fino a spaccare i giocatori, però poi non corrono e sono sempre meno brillanti degli avversari che trovano in europa.
Il PSV è stato il caso più clamoroso: sono nettamente più scarsi tecnicamente e, in generale, sotto il profilo delle individualità. Però correvano il doppio e questo gli permetteva di essere molto più aggressivi.
La cosa comporta lasciare ampi spazi dietro, però non è stato un problema perchè 1) sovrastati atleticamente, abbiamo tolto pochissime volte la palla al PSV, 2) nessuno dei nostri riusciva ad approfittare di quegli spazi con un contropiede veloce.
E' roba da matti, secondo me i casi sono due:
1) in italia i preparatori atletici sono scarsi.
E mi pare molto strana, come ipotesi: uno, due, cinque, dieci... ma tutti quanti? Anche quelli delle squadre che possono permettersi di pagare bene i preparatori?
2) è un problema di selezione alla base.
In italia c'è una certa preferenza nello scegliere (nei vivai, nel mercato) giocatori bravi tatticamente, disciplinati. Altrove, si privilegia (a parte la tecnica) l'aspetto atletico, dando priorità a chi va più forte.
La seconda possibilità mi pare più plausibile.
Parlavo di QUANTO corri, non di PER QUANTO TEMPO corri.
Col PSV non è stata questione di 45' o 90' (anzi, forse nel secondo tempo la Juve ha fatto meglio che nel primo), il problema è stato che quelli correvano più veloce ed erano più reattivi.
Per quanto riguarda il PER QUANTO TEMPO, a essere onesti quest'anno mi pare che la cosa sia andata spesso al contrario di come dici tu: primo tempo di merda, secondo tempo meglio.
Infatti da qualche parte (forse la gazzetta) ho letto che ci si chiedeva perchè Motta regala un tempo agli avversari.
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Per 45' non intendo un tempo di gioco, io parlavo che arrivi a 45' e poi non ne hai piu', che sia il primo o secondo, contro lo Stoccarda per esempio hai subito per 90' .
Contro il PSV nel primo tempo per i primi 45' nonostante gli olandesi corressero il doppio riuscivi a contrastarli, piu' o meno, anche in velocità, nel secondo ci si è seduti sulle gambe ed hai lasciato campo libero a loro per fare quello che volevano, che è la stessa cosa che succedeva con Alegher, spesso e volentieri regalavi un tempo all'avversario e ti svegliavi finiti 45'.
Beh, di solito quando la questione è atletica funziona così: corri, ti stanchi e poi non ce la fai più a correre. Giusto o no?
O perlomeno, a me succede questo fin da piccolo.
Quindi, per questioni atletiche, in teoria il tempo che regali dovrebbe essere il secondo, quando sei stanco... non il primo.
Poi, boh, ormai dopo l'eliminazione col PSV non mi stupisco più di nulla.