Perché spesso nel mercato digitale (non gli store di chiavi, ma quelli ufficiali) i giochi hanno prezzi uguali dei giochi fisici?
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Perché spesso nel mercato digitale (non gli store di chiavi, ma quelli ufficiali) i giochi hanno prezzi uguali dei giochi fisici?
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ID Nintendo Network: FebiusS80
Oltre a quello detto da alucard credo anche che effettivamente non ci sia questo grande scarto in termini di costi. Lo scatolo in se ormai ha un valore irrisorio, e tutti quelli che sono i costi di produzione e distribuzione potrebbero trasformarsi nei costi di gestione degli store online, dei server etc...
Magari sto dicendo una cavolata eh... però non credo che un gioco retail a 70 euro lo vedresti comunque a 50 digitale
Ma nel costo del fisico non ci devi mettere solo quelle dei materiali da produrre, ma anche tutti gli intermediari che si prendono una parte nella catena di vendita (il distributore, il vettore, il venditore tanto per dire quelli più facili).
Secondo me a livello di costo di tutta la catena c'è davvero un abisso rispetto a mantenere qualche gb su uno storage in cloud. Non a caso non solo Microsoft ma anche Sony ha proposto la console senza lettore (prima psvita e ora ps5)
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Il livello successivo sarà quello di eliminare anche la console, coi servizi di cloud computing. Visto lo stato delle infrastrutture mondiali non ci arriveremo in questa generazione e nemmeno in quella successiva, ma prima o poi ci metteranno nella situazione di dover usufruire di questi servizi anziché possedere fisicamente hardware e software. Per i grandi produttori sarà un vantaggio indubbio, ma non so se per noi utenti sarà un passo in avanti.
È un concetto perfezionato da Microsoft nei primi anni '80. Ad ogni modo, è ovvio che non si sia veramente proprietari di un software: con la vendita non ci viene fornito il codice sorgente con la possibilità di modificarlo. La novità che si presenta ai giorni nostri è che del software (o del videogioco, come nel nostro caso) non venga più venduta una licenza perpetua (o comunque di tempo indefinito) bensì un servizio in abbonamento. I servizi di gioco col cloud computing funzioneranno come il Game Pass: non ci sarà mai la garanzia di poter continuare a giocare ad un determinato videogame, esso potrebbe venire rimosso allo scadere del contratto tra sviluppatore e fornitore. E se magari giocare alle vecchie versioni di FIFA e PES importa a pochi, a decisamente più persone potrebbe scocciare l'idea di non poter più fruire di un vecchio gioco solo perché per le varie major non sussiste più il vantaggio economico di mantenerlo disponibile sui loro server. Senza contare che, dal punto di vista conservazionista, mantenere poche copie di una qualsiasi opera aumenta il rischio di perderla per sempre... Vedasi cos'è accaduto col rogo degli archivi di Universal Music nel 2008. E se per l'industria musicale comunque nel corso degli anni si è formato bene o male un modus operandi per l'archiviazione dei master, in ambito videoludico vige ancora l'anarchia: per una Nintendo che ha sempre archiviato bene tutti i sorgenti (e il "giga leak" lo conferma) abbiamo invece una Sega ed una Square che persero quelli di Panzer Dragoon Saga e di Final Fantasy VIII. Di quei giochi esistono ancora le copie fisiche, ma immaginiamo che fossero preservati solo in un data center andato a fuoco, come quello di Strasburgo di qualche tempo fa... Avremmo perso per sempre la possibilità di giocarci.
Ultima modifica di Olpus Bonzo; 13-05-21 alle 22:17