Il secondo è il Mass Effect che ho preferito (superate alcune iniziali perplessità) e tutt'ora lo reputo un esempio di ottimo bilanciamento fra elementi rpg e fasi sparacchine. Per chiudere l'annoso discorso doppiaggio riporto un interessante intervento di Shin (che tutti ricordiamo come ex-TGM, oggi direttore esecutivo in Synthesis), postato ieri su Facebook:

Di Andromeda non ti posso ancora parlare (NDA), ma in generale è sempre una questione di bilanciamento tra vendite passate/potenziali vendite e costi di produzione che non sono solo rappresentati da chi traduce / doppia ma anche dal testing linguistico, funzionale, l'impegno degli sviluppatori sul fronte della localizzazione oltre al marketing, il publishing e tutto il resto. Tieni a mente che a) i giochi stanno diventando sempre più grossi in termini di volumi e b) i publisher cercano sempre.la pubblicazione in contemporanea in tutte le lingue. Ergo: confezionare un prodotto (sempre più grosso) diventa sempre piu difficile e costoso in termini di moli di lavoro e di budget. Lingue come l'italiano sono considerate minori perché non così diffuse al di fuori di Italia e Canton Ticino e perché i volumi sono decisamente minori a paesi come Francia e Germania. Pensi che non aver doppiato The Witcher 3 in Italiano (ma lo abbiamo fatto in Brasiliano per dire) mi faccia piacere? O i vari Dragon Age? Se un publisher a fronte di vendite non sufficientemente importanti ritiene a monte che doppiare un titolo non valga il ritorno economico che gli vuoi dire?...

Riassumento: fuori dai confini nazionali l'italiano non se lo fila nessuno e il venduto rappresenta una quota ininfluente se paragonata a quella di Francia e Germania. Nulla di nuovo, tutte cose ampiamente risapute ma forse Robbie vuole aggiungere qualcosa tipo: "è ridicolo pensare di non vendere abbastanza, è impossibile pensarlo, non è quello il motivo, i precedenti ME hanno venduto un sacco e questo venderà ancora di più perché c'è la lunga attesa. Stop."?