La mia storia con i giochi di pallacanestro parte da lontano, da quell'International Basketball che all'epoca mi sembrava divertentissimo e che spesso alternavo con International Soccer nei lunghi pomeriggi passati con il C64.
Tuttavia ne sono sempre stato un utilizzatore occasionale e ho sempre trattato la pallacanestro virtuale come fossero un gioco arcade o poco più. Al contrario di International Soccer, dove con carta e penna costruivo infiniti tabelloni di campionati e coppe, e successivamente dei giochi Konami, con cui mi drogavo di Master League, ho sempre utilizzato gli NBA Live per passare un'oretta e via, senza pretese di continuità.
Ho tutto sommato lo stesso approccio anche oggi con i titoli 2K, su cui mai mi sognerei di spendere una lira nelle microtransazioni che appestano questo genere di giochi e quindi finisco probabilmente per apprezzarli molto di più rispetto a quelli che, veri appassionati del genere, si lamentano in modo anche piuttosto acceso della deriva casual di NBA2K.
Ieri comunque ho approfittato di NBA2K25 appena rilasciato sull'essential per farmi un giro sul parquet del Boston Garden. L'impatto visivo è mostruoso, ma la cosa più sconvolgente è la cura dei particolari, anche i più insignificanti. Anche sul campo la qualità è altissima. Pad in mano la percezione è che si possa fare tutto, se solo lo sai fare.
Non ho ancora provato i Classic Team, ma per me che sono cresciuto con Dan Peterson che commentava le prime partite di basket in tv (che sembravano una cosa esotica) è una modalità praticamente imprescindibile.
Manca solo qualche team europeo, non voglio esagerare chiedendo l'Eurolega, ma per il mio utilizzo va tutto benissimo.