Finito ieri sera Little Nightmares, artisticamente un capolavoro senza ombra di dubbio. Si incastra bene nel filone limbo/Inside, tanto da poterne quasi essere considerato uno stretto parente. L'unica differenza "di peso" sta nella scelta di non abbracciare il 2D assoluto ma di "giocare" molto sulla terza dimensione facendola diventare parte integrante del gameplay.

Interessante la tematica del cibo e della fame che permea tutta la brevissima esperienza di gioco. Da non sottovalutare anche il lietmotiv della luce che stranamente (ma a mio avviso non a caso) è quasi una feature facoltativa.

Uniche magagne:

Controlli non proprio intuitivi (almeno per le mie scarse capacità psicomotorie) che in molti casi rischiano di far sbagliare involontariamente un'azione "giusta".
L'approccio squisitamente trial and error che non tutti potrebbero apprezzare.