perfettamente d'accordo. brava principessina. io penso a the walking dead, e alle scelte che fai in quel momento, perché sono le scelte che senti tue, in quell'istante. rifarle, una seconda volta, quando sai già qual è l'alternativa? no, mai. è come barare, per me, e comunque il "peso" (anche emotivo) sarebbe nullo. piuttosto, diventa bello parlarne con altri, e capire con loro cosa cambia facendo una cosa in modo diverso.
Concordo anche io. Ci sono titoli che rigiocati più e più volte perdono un po' di magia.
Nella mia personale esperienza si tratta di titoli con una trama più o meno fissa come le avventure grafiche o alcuni action game in cui il protagonista è quello e non c'è possibilità di cambiare nulla. Spesso capita anche con le Campagne single player degli strategici. Prima di poter rigiocare un titolo preferisco che passino molti anni. Un po' come per i film, non vedo il Blu-Ray di un film visto al cinema meno di 5 mesi prima o rivedo per intero una serie TV finita di vedere da qualche mese.
Ecco al momento mi vien voglia di rivedere un classico di Tarantino, la trilogia di Matrix, o tutti quei film che per vari motivi non son potuto andare a vedere al cinema. Così come ho da qualche mese rivisto per intero tutte le serie di 24 (per la gioia del Keiser) e ho da poco finito la settima stagione (al termine della quale mi son preso una pausa con i vari film targati Tom Clancy). Così come ho intensione di rivedere per intero Chuck, o The Big Bang Theory (di cui ho solo visto qualche episodio sporadico dopo la 5a serie) o Lost.
Tra i giochi il problema non si pone, ho un Backlog infinito che il sol pensiero di dire, mi rigioco un titolo già finito è pura follia. In questo caso particolare mi riesce più facile rigiocare alcuni generi particolari, un Diablo è facile riprenderlo in mano, così come un RPG dove puoi cambiare completamente il party. Diventa invece difficile, come ho già detto sopra, rigiocare uno strategico o un'avventura grafica.
Concordo pienamente.
La prima run, é la vera esperienza ludica, quella in cui "esprimi te stesso" e fai le scelte che faresti se il videogioco fosse un'esperienza reale.
Rigiocare facendo una seconda run per me sarebbe impersonale e meno coinvolgente. Ho amato The Witcher 3 ma non credo riuscirei a rigiocarlo nuovamente provando le stesse emozioni facendo scelte lontane dal mio sentire.
Potrei averlo scritto io.
Trovo veramente difficile rigiocare un titolo (platinare qualcosa che richieda più di una run per me è praticamente impossibile).
Estendo il discorso anche alle "nuove partite +" che spesso non hanno niente da offrire in più sulla trama, ma solo una difficoltà aumentata.
Penso che questo nasca dall'idea (personalissima, eh), che il medium videoludico sia un passatempo prettamente narrativo, una sorta di estensione interattiva del romanzo di genere. Nella mia testa, imbracciare tastiera e mouse (o joypad), significa principalmente esplorare un universo narrativo, dipanare una trama, immedesimarsi con i o i protagonisti esattamente come si farebbe con la lettura di un libro.
Non a caso, i titoli che preferisco sono generalmente gli RPG single player, dove la storia rimane comunque elemento centrale rispetto alle altre caratteristiche.
Sempre non a caso, la mancanza di una storia chiara e ben definita, di una trama più o meno profonda, è quello che mi ha sempre tenuto lontano dai titoli della FromSoftware
"Una pizza in compagnia, una pizza da solo:
In totale molto pizzo, ma l'Italia non ci sta!"