
Originariamente Scritto da
Arnald
Di lui tutti ricordano la compostezza e la routine senza sbavature. Non beveva, non fumava, non aveva un cane né una moto. Non amava viaggiare, e conduceva una vita scandita dal lavoro in tribunale e dal rientro puntuale a casa.
Un professionista stimato, educato nei modi, ma che non lasciava spazio alla confidenza: «Un uomo gentile, ma freddo», lo definiscono i vicini.
Dietro l’immagine irreprensibile dell’avvocato, però, emerge ora un profilo diverso. Ore trascorse da solo, spesso davanti allo schermo, immerso in videogiochi e forum online in cui — secondo gli investigatori — trovava sfogo a un lato di sé ben più cupo di quanto mostrasse in pubblico.
«Mai una parola fuori posto, mai una distrazione dal lavoro», ripetono i colleghi. Ma quella disciplina ferrea, quell’assenza di vizi, oggi appaiono come il volto ordinario di un’esistenza in cui l’isolamento e l’ossessione digitale covavano sotto traccia.