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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
pietreppaolo
Da ignorante, lo scrivo per sicurezza, non è "complemento causa" ?
Io (soggetto), uscivo (verbo), "a fare cosa/per quale motivo?" = a festeggiare
:uhm:
La relazione concettuale è di "finalità" in questo caso. Sono uscito di casa con l'obiettivo (non ancora realizzato) di festeggiare.
La relazione concettuale di "causa" mette invece in primo piano l'intenzione (che ovviamente è nel passato) di fare qualcosa: Sono uscito di casa perché volevo festeggiare.
Questo mostra tra l'altro come causali e finali siano molto più vicine di quanto sembri: cambia soltanto la prospettiva che viene adottata sull'evento (e che, interessantemente, viene espressa dalla grammatica con strumenti formali differenti).
Tra l'altro abituare i ragazzini a fare distinzioni a questo livello mi sembra più utile cognitivamente che fargli mandare giù a memoria decine di complementi ed etichette puramente stipulative (denominazione, specificazione, etc. etc.)
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Skywolf
Ho sempre odiato la tassonomia dei complementi, tra l'altro recentemente arricchitasi di nuove chicche.
Vorrei davvero capirne lo scopo. Cioè, se io non conosco il complemento predicativo del soggetto, non posso capire il significato esatto di Mario è ricco?
L'analisi grammaticale ha senso, sono le regole della grammatica applicate, ti fa capire se hai scritto le cose correttamente. Ok.
L'analisi logica a cosa dovrebbe servire? A capire il senso della frase? Ma allora basta distinguere tra soggetti, verbi e complementi, cose così, ma che cazzo me ne faccio del complemento di concessione, del complemento di pena o del complemento di vantaggio o svantaggio?
Ma infatti l'analisi logica serve a poco, ed è anzi spesso fuorviante. Le distinzioni fra complementi sono fatte in modo spesso stipulativo e basato su vaghi criteri semantici (a che diamine serve un complemento di materia distinto da un complemento di specificazione, per dire?), quando sarebbe invece più opportuno approfondire le relazioni formali sottostanti (quelle che si possono rappresentare con gli alberi sintattici) per cominciare ad farsi un'idea un po' più fondata e "razionale" di come funziona una grammatica / lingua
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Milton
Ma infatti l'analisi logica serve a poco, ed è anzi spesso fuorviante. Le distinzioni fra complementi sono fatte in modo spesso stipulativo e basato su vaghi criteri semantici (a che diamine serve un complemento di materia distinto da un complemento di specificazione, per dire?), quando sarebbe invece più opportuno approfondire le relazioni formali sottostanti (quelle che si possono rappresentare con gli alberi sintattici) per cominciare ad farsi un'idea un po' più fondata e "razionale" di come funziona una grammatica / lingua
L’analisi logica tradizionale è nata quando l’insegnamento del latino era essenziale; probabilmente molte delle tassonomie vanno viste pensando all’insegnamento parallelo di quella lingua. Oggi hanno perso molto senso è davvero si potrebbe passare a un approccio diverso (e in parte lo si fa; in Trentino ho insegnato in scuole in cui si faceva solo grammatica valenziale).
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
hoffmann
L’analisi logica tradizionale è nata quando l’insegnamento del latino era essenziale; probabilmente molto delle tassonomie vanno viste pensando all’insegnamento parallelo di quella lingua. Oggi hanno perso molto senso è davvero si potrebbe passare a un approccio diverso (e in parte lo si fa; in Trentino ho insegnato in scuole in cui si faceva solo grammatica valenziale).
Questo mi fa piacere. La grammatica valenziale è un buon modello per avvicinare i ragazzi a un'analisi più strutturale e come scrivevo prima "razionale" (il focus si sposta dalla catalogazione fine a se stessa alla riflessione su ciò che è nucleo e ciò che non lo è, sul ruolo del verbo nel costruire la frase, etc.)
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Milton
Ma infatti l'analisi logica serve a poco, ed è anzi spesso fuorviante. Le distinzioni fra complementi sono fatte in modo spesso stipulativo e basato su vaghi criteri semantici (a che diamine serve un complemento di materia distinto da un complemento di specificazione, per dire?), quando sarebbe invece più opportuno approfondire le relazioni formali sottostanti (quelle che si possono rappresentare con gli alberi sintattici) per cominciare ad farsi un'idea un po' più fondata e "razionale" di come funziona una grammatica / lingua
Il complemento di specficazione indica una relazione diversa rispetto a quello di materia, distinguerli ci fa comprendere che minghia vogliamo dire.
La minera di ferro è specificazione, vogliamo dire la miniera dalla quale si estrae ferro. La sbarra di ferro è materia, vogliamo dire la sbarra composta dal metallo che chiamiamo ferro.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Giusto per discutere, ritenete che come venga fatta studiare la poesia qui in Italia faccia danni?
Il genere è forse il meno amato, mi chiedo se non sia perché si insista troppo con gli studenti sui caratteri tecnici invece che estetici
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Skywolf
Ho sempre odiato la tassonomia dei complementi, tra l'altro recentemente arricchitasi di nuove chicche.
Vorrei davvero capirne lo scopo. Cioè, se io non conosco il complemento predicativo del soggetto, non posso capire il significato esatto di Mario è ricco?
L'analisi grammaticale ha senso, sono le regole della grammatica applicate, ti fa capire se hai scritto le cose correttamente. Ok.
L'analisi logica a cosa dovrebbe servire? A capire il senso della frase? Ma allora basta distinguere tra soggetti, verbi e complementi, cose così, ma che cazzo me ne faccio del complemento di concessione, del complemento di pena o del complemento di vantaggio o svantaggio?
Concordo, rispondevo solo al quesito :asd:
Citazione:
Originariamente Scritto da
Milton
La relazione concettuale è di "finalità" in questo caso. Sono uscito di casa con l'obiettivo (non ancora realizzato) di festeggiare.
La relazione concettuale di "causa" mette invece in primo piano l'intenzione (che ovviamente è nel passato) di fare qualcosa: Sono uscito di casa perché volevo festeggiare.
Questo mostra tra l'altro come causali e finali siano molto più vicine di quanto sembri: cambia soltanto la prospettiva che viene adottata sull'evento (e che, interessantemente, viene espressa dalla grammatica con strumenti formali differenti).
Tra l'altro abituare i ragazzini a fare distinzioni a questo livello mi sembra più utile cognitivamente che fargli mandare giù a memoria decine di complementi ed etichette puramente stipulative (denominazione, specificazione, etc. etc.)
Mi ripeto, da ignorante, "per festeggiare" è finalità.
In questo caso è "a festeggiare" quindi casualità.
Ma non sono un professorone.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Necronomicon
Giusto per discutere, ritenete che come venga fatta studiare la poesia qui in Italia faccia danni?
Il genere è forse il meno amato, mi chiedo se non sia perché si insista troppo con gli studenti sui caratteri tecnici invece che estetici
Necro è l'esempio di come non si scrive :bua:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Necronomicon
Giusto per discutere, ritenete che come venga fatta studiare la poesia qui in Italia faccia danni?
Il genere è forse il meno amato, mi chiedo se non sia perché si insista troppo con gli studenti sui caratteri tecnici invece che estetici
https://www.matmedia.it/come-misurar...no-cartesiano/
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Pietreppaolo hai rotto il cazzo, stai sempre a provocarmi. Perché sarei l'esempio di come non si scrive? Insegnami.
Oppure mettimi in ignore e smettila.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Necronomicon
Pietreppaolo hai rotto il cazzo, stai sempre a provocarmi. Perché sarei l'esempio di come non si scrive? Insegnami.
Oppure mettimi in ignore e smettila.
C'è un congiuntivo ipercorrettivo nel post
Anzi uno ipercorrettivo e uno sbagliato direi
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Roby90
Il complemento di specficazione indica una relazione diversa rispetto a quello di materia, distinguerli ci fa comprendere che minghia vogliamo dire.
La minera di ferro è specificazione, vogliamo dire la miniera dalla quale si estrae ferro. La sbarra di ferro è materia, vogliamo dire la sbarra composta dal metallo che chiamiamo ferro.
Capisco il senso delle tue osservazioni, ma a mio parere occorre ribaltare completamente il modo di ragionare sulla grammatica.
Il problema dell’analisi logica tradizionale è che confonde piano formale e piano del significato, creando un sacco di confusione inutile nella testa degli studenti.
Mi spiego meglio. Da un punto di vista formale, non c’è differenza alcuna tra “la città di Roma”, “l’anello di ferro” e “il libro di Gianni”. La relazione strutturale soggiacente (rappresentabile in vari modi, p.es. tramite albero sintattico) è infatti quella tra un nome e il suo complemento. Punto.
La preposizione “di” ha un ruolo puramente formale in italiano: indica soltanto un tipo di dipendenza strutturale (cioè che ci troviamo di fronte a una relazione gerarchica tra nome e complemento), ma è “povera” dal punto di vista del significato. In altre parole, il tipo di relazione concettuale tra nome e complemento non è specificato dalla grammatica, ma deve essere inferito sulla base del contesto. Se dico, che so, "la ragazza delle galline" è impossibile stabilire il tipo di relazione tra “ragazza” e “galline” se non sappiamo di quale contesto stiamo parlando (potrebbe essere la ragazza che possiede le galline, ma anche la ragazza che ha mangiato le galline, o ancora che ha dato da mangiare alle galline, etc. etc.).
Ora, una domanda pedagogica (che mi faccio pur non essendo un pedagogo, ma scrivendo in un topic in cui si parla di scuola) potrebbe essere: è sensato che i ragazzi imparino a fare questo genere di distinzioni di carattere, diciamo, concettuale previste dall’analisi logica tradizionale?
Una risposta pragmatica potrebbe essere: dipende.
Intanto, a mio parere sarebbe più utile che i ragazzi imparassero a fare ragionamenti di tipo strutturale (a un diverso livello di complessità, sia chiaro, a seconda di età e livello di studi) e sapessero distinguere, per dire, i complementi del nome da quelli del verbo, i complementi obbligatori da quelli non obbligatori, etc.
Poi, alcune delle differenziazioni proposte dall’analisi logica potrebbero essere utili a seconda del livello di studi e di che cosa si studia.
Per esempio, anche se la distinzione (formale) tra le relazioni (concettuali) di specificazione e materia non c'è in italiano (ma nemmeno in inglese o in tedesco, per dire, dove questo tipo di relazione è realizzata in modo attributivo: iron mine e iron bar), in latino è espressa dalla grammatica in modo diverso (genitivo vs. e, ex + ablativo), quindi per chi studia il latino varrebbe la pena fare questa distinzione, aprendo la didattica, nel migliore dei casi, a riflessioni di tipo comparativo (sulla lingua madre e sulle lingue straniere moderne studiate a scuola).
Mi fermo qui (scusarte il wot). Per chi è interessato a queste cose, posso dare anche riferimenti bibliografici per approfondire.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
pietreppaolo
Mi ripeto, da ignorante, "per festeggiare" è finalità.
In questo caso è "a festeggiare" quindi casualità.
Non c'è relazione 1:1 fra la relazione di finalità o causalità e la loro espressione formale.
La relazione di fine si può esprimere in mille modi in italiano, p.es. con "a" o "per" con infinito, con un complemento di fine, con affiché e il congiuntivo etc., etc.
E ancora: la distinzione fatta di solito tra causa e fine è capziosa. Come scrivevo sopra: si tratta semplicemente di una questione di prospettiva sugli eventi. Nella finalità si sottolinea un obiettivo (che non si è ancora realizzato), nella causalità invece si mette in primo piano l'intenzione (che sta nel passato).
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Postilla per Pietreppaolo: Andando un po' più a fondo, la reale distinzione a livello concettuale dovrebbe essere non tanto tra "causa" e "fine", quanto tra "cause" e "motivi". Le prime riguardano le cosiddette cause fisiche (la casa è crollata perché c'è stato un terremoto) e si esprimono solo tramite frasi causali, mentre le seconde riguardano le intenzioni dei soggetti e si possono esprimere sia con una causale che con una finale.
Se dico "esco a festeggiare" o "esco perché volevo festeggiare" sto esprimendo di fatto lo stesso tipo di relazione (il motivo per il quale sto uscendo), ma in due modi sottilmente diversi: nel primo caso (con la finale) sto rendendo esplicito che l'evento "festeggiare" è un progetto fututo, mentre la mia intenzionalità rimane non espressa (implicita). Nel secondo, invece, con la causale, metto in primo piano (=esprimo in modo esplicito) la mia intenzione di realizzare quell'evento futuro. Quindi: stessa relazione concettuale, ma diverso punto di vista.
Fonte di queste riflessioni: il volume fondamentale di M. Prandi / C. De Santis "Manuale di linguistica e grammatica italiana", Utet, 2019.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lo Zio
Mi sfugge la logica.
Perfezione P e importanza I (ammesso di aver stabilito precisamente cosa siano) sono due grandezze indipendenti?
Se sì allora il criterio della "grandezza" G come P*I è del tutto arbitrario. Se una poesia è più "grande" di un'altra perché ha un valore di perfezione P e importanza I maggiore allora potevo tranquillamente valutare la grandezza G come il modulo del vettore aventi coordinate P e I
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Stefansen
Mi sfugge la logica.
Perfezione P e importanza I (ammesso di aver stabilito precisamente cosa siano) sono due grandezze indipendenti?
Se sì allora il criterio della "grandezza" G come P*I è del tutto arbitrario. Se una poesia è più "grande" di un'altra perché ha un valore di perfezione P e importanza I maggiore allora potevo tranquillamente valutare la grandezza G come il modulo del vettore aventi coordinate P e I
stronzate
:asd:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Milton
Capisco il senso delle tue osservazioni, ma a mio parere occorre ribaltare completamente il modo di ragionare sulla grammatica.
Il problema dell’analisi logica tradizionale è che confonde piano formale e piano del significato, creando un sacco di confusione inutile nella testa degli studenti.
Mi spiego meglio. Da un punto di vista formale, non c’è differenza alcuna tra “la cittÃ* di Roma”, “lÂ’anello di ferro” e “il libro di Gianni”. La relazione strutturale soggiacente (rappresentabile in vari modi, p.es. tramite albero sintattico) è infatti quella tra un nome e il suo complemento. Punto.
La preposizione “di” ha un ruolo puramente formale in italiano: indica soltanto un tipo di dipendenza strutturale (cioè che ci troviamo di fronte a una relazione gerarchica tra nome e complemento), ma è “povera” dal punto di vista del significato. In altre parole, il tipo di relazione concettuale tra nome e complemento non è specificato dalla grammatica, ma deve essere inferito sulla base del contesto. Se dico, che so, "la ragazza delle galline" è impossibile stabilire il tipo di relazione tra “ragazza” e “galline” se non sappiamo di quale contesto stiamo parlando (potrebbe essere la ragazza che possiede le galline, ma anche la ragazza che ha mangiato le galline, o ancora che ha dato da mangiare alle galline, etc. etc.).
Ora, una domanda pedagogica (che mi faccio pur non essendo un pedagogo, ma scrivendo in un topic in cui si parla di scuola) potrebbe essere: è sensato che i ragazzi imparino a fare questo genere di distinzioni di carattere, diciamo, concettuale previste dall’analisi logica tradizionale?
Una risposta pragmatica potrebbe essere: dipende.
Intanto, a mio parere sarebbe più utile che i ragazzi imparassero a fare ragionamenti di tipo strutturale (a un diverso livello di complessitÃ*, sia chiaro, a seconda di etÃ* e livello di studi) e sapessero distinguere, per dire, i complementi del nome da quelli del verbo, i complementi obbligatori da quelli non obbligatori, etc.
Poi, alcune delle differenziazioni proposte dallÂ’analisi logica potrebbero essere utili a seconda del livello di studi e di che cosa si studia.
Per esempio, anche se la distinzione (formale) tra le relazioni (concettuali) di specificazione e materia non c'è in italiano (ma nemmeno in inglese o in tedesco, per dire, dove questo tipo di relazione è realizzata in modo attributivo: iron mine e iron bar), in latino è espressa dalla grammatica in modo diverso (genitivo vs. e, ex + ablativo), quindi per chi studia il latino varrebbe la pena fare questa distinzione, aprendo la didattica, nel migliore dei casi, a riflessioni di tipo comparativo (sulla lingua madre e sulle lingue straniere moderne studiate a scuola).
Mi fermo qui (scusarte il wot). Per chi è interessato a queste cose, posso dare anche riferimenti bibliografici per approfondire.
Si sono d'accordo che si rischia spesso di sovrapporre i due piani, sarebbe bene far studiare la struttura e poi il piano del significato.
Però il piano del significato a scuola lo studiamo, io lo sto facendo fare in prima media pensa (significato letterale\ figurato, campi semantici\ iperonimi\iponimi) e direi che è importante visto che noi parliamo attribuendo significato alle parole che pronunciamo\scriviamo, come è importante capire il perché certe parole che usiamo cambiano significato a seconda del contesto.
Poi per carità, l'elenco di ottocentomila complementi anche no, deve rimanere la capacità di analisi.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Necronomicon
Giusto per discutere, ritenete che come venga fatta studiare la poesia qui in Italia faccia danni?
Il genere è forse il meno amato, mi chiedo se non sia perché si insista troppo con gli studenti sui caratteri tecnici invece che estetici
Lo strutturalismo in letteratura ha fatto più danni della grandine. E riesce a farli ancora adesso, da morto.
Spiegare la poesia/letteratura in quel modo è completamente fuori di testa. È come cercare creare un legame affettivo tra un bambino e un gatto mostrando al pupo il video dell’autopsia del felino.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
hoffmann
Lo strutturalismo in letteratura ha fatto più danni della grandine. E riesce a farli ancora adesso, da morto.
Spiegare la poesia/letteratura in quel modo è completamente fuori di testa. È come cercare creare un legame affettivo tra un bambino e un gatto mostrando al pupo il video dell’autopsia del felino.
In generale è verissimo e sottoscrivo, però ricordo la lettura strutturalista di una poesia di Baudelaire da parte di Jakobson che mi aveva lasciato (ai tempi) letteralmente a bocca aperta... Certo, si trattava anche di Roman Jakobson, per dire :asd:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
il ciclo rende irritati?
e dov'è la novità?
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Skywolf
Ho sempre odiato la tassonomia dei complementi, tra l'altro recentemente arricchitasi di nuove chicche.
Vorrei davvero capirne lo scopo. Cioè, se io non conosco il complemento predicativo del soggetto, non posso capire il significato esatto di Mario è ricco?
L'analisi grammaticale ha senso, sono le regole della grammatica applicate, ti fa capire se hai scritto le cose correttamente. Ok.
L'analisi logica a cosa dovrebbe servire? A capire il senso della frase? Ma allora basta distinguere tra soggetti, verbi e complementi, cose così, ma che cazzo me ne faccio del complemento di concessione, del complemento di pena o del complemento di vantaggio o svantaggio?
Ti serve quando devi imparare una lingua che ha una grammatica seria al contrario dell'Inglese. Secondo me tra le tre, la più utile è l'analisi del periodo, ma comunque anche l'analisi logica è utile. La meno utile è forse l'analisi grammaticale, è sostanzialmente parsing.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Mario capì che i napoletani sono come noi esseri umani
Chi mi fa l'analisi logica?
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Ci provo dopo 20 anni...
Mario = soggetto (della proposizione principale).
capì = predicato verbale.
che i napoletani = soggetto (della preposizione oggettiva subordinata).
sono esseri umani = predicato nominale.
come noi = complemento di paragone.
La congiunzione "che" l'ho messa prima del soggetto della subordinata perché non fa parte dell'analisi logica. Da quello che mi ricordo non ha importanza.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Perfetta sintesi della prof. ssa Valentina Petri
https://www.ilfattoquotidiano.it/202...iente/6448723/
Citazione:
Rientro in classe – Guardiamoci in faccia, ragazzi: per la scuola non è cambiato niente
Ragazzi, guardiamoci in faccia, cioè, in faccia, negli occhi almeno: non è cambiato niente. Non durante queste vacanze di Natale e nemmeno durante l’ultimo anno. Due anni, quasi. Siamo sempre tanti, malamente distanziati, ragionevolmente igienizzati. Auspicabilmente vaccinati. Noi di sicuro, voi non lo so e per la privacy nemmeno ve lo posso chiedere, quindi mi comporto come se non lo foste e vi chiedo di tenere su quelle mascherine e gentilmente di non venire a scuola se tossite come tabagisti turchi incalliti e avete il moccolo al naso. Lo so, è inverno, c’è pure il raffreddore, ma mettetevi una mano sul cuore e la mascherina sul naso.
Non è cambiato niente salvo le regole che però non vi spiego perché francamente non le ho capite: con un positivo ci si guarda negli occhi con sospetto, con due sarà mica il caso di fare tutti un tampone, con tre si va in dad a partire da non so quando, perché l’Asl ultimamente è un filo intasata e ti comunica di essere in quarantena quando ormai è ora di uscirne.
Non è cambiato niente salvo i calcoli cabalistici, e anche questi non mi sono mai stati chiari: stanno a casa tot giorni i vaccinati, tot giorni quelli con tre dosi, considerando i giorni trascorsi dall’ultima dose e sommando i giorni passati dall’effettiva guarigione. Quelli che hanno fatto il booster avranno diritto alle interrogazioni programmate, quelli che devono recuperare matematica si presentino al primo hub con il foglio protocollo e tolgano il numero che hanno pensato ai chili presi dopo le feste.
Non è cambiato niente, la dad non si fa meglio di prima, specie se non si sa quando iniziare a farla, con quanti e per quanti giorni. Non sono cambiate le prese d’aria nelle aule, né i mezzi, né gli spazi.
La buona notizia è che non siamo cambiati nemmeno noi che a scuola ci passiamo le giornate. Noi e voi. Che ci arrabbieremo moltissimo, ci sentiremo stufi e impotenti e però alla fine ce la faremo, perché se ce l’abbiamo fatta le altre volte, non vedo perché questa no. Però da lassù, voi signori nella Stanza dei Bottoni, voi che siete i Migliori, lo sapete che ci siamo rotti parecchio le scatole di portare a casa il risultato con questi mezzi qui? Lo sapete, vero? È solo che non vi importa. Lo dicevo, io, che non è cambiato niente.
Intanto auguro un buon rientro a tutti i colleghi e in bocca al lupo.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Skywolf
E' agghiacciante.
Sono in un tecnico ed è peggio degli IPSIA di 10 anni fa.
Gli studenti, anche di terza, sono abituati ad alzarsi quando vogliono e... andiamo con ordine.
Intanto, immagino abbiano tutti il diabete, senza saperlo.
Devono mangiare di continuo.
Anche una volta c'era il furbo che cercava di mangiare durante la lezione ma era uno, e dopo un po' capiva l'antifona. Niente di problematico, mangiavano al cambio dell'ora, e festa finita. Che abbiano fame lo capisco pure, ce l'avevo anche io, anche se aspettavo fino alla ricreazione, ma era più mancanza di fondi che altro; ovviamente, non avrei mai mangiato durante la lezione, avrei atteso una pausa e se non ce l'avessi fatta per un attacco di ipoglicemia acuto avrei almeno chiesto di uscire fingendo di dover andare in bagno. (en passant, devono anche andare continuamente in bagno. Sono diabetici incontinenti).
Adesso no. E' un fenomeno generalizzato e non c'è modo di fermarlo.
Siccome poi mangiano, bevono, fanno a pezzi fogli di carta (?), producono tonnellate di rifiuti.
E invece di tenerseli lì e, casomai, buttarli via al cambio dell'ora o a ricreazione, trovano del tutto naturale alzarsi ed andarli a buttare. O alzarsi per parlare col compagno.
Sono completamente fuori, non hanno ricevuto nessuna educazione, né a casa né nei precedenti anni di scuola.
Inoltre, sono inebetiti.
Non capiscono più niente.
Non sto dicendo che non sanno più niente, quello anche, ma in fondo capitava anche un tempo; sto dicendo che non capiscono, non riescono a seguire un minimo di ragionamento. Cose allucinanti. Pochi giorni fa vengo accusato -per l'ennesima volta- di "saltare i passaggi".
Ho fatto una cosa del tipo 3^x + 3∙3^x = 4∙3^x... Panico. Non capivano. In terza istituto tecnico. Gli ho scritto a + 3a = 4a. Occhi sbarrati, questo lo riconoscevano (almeno)(forse non tutti ma spero di sì), ma non riuscivano a collegarlo. Gli ho detto che funzionava nello stesso modo, che a + 3a = 4a, che una cosa più tre volte quella cosa è uguale a 4 volte quella cosa, un panino più tre panini fanno quattro panini. Occhi sbarrati, poi hanno capito, o così hanno detto.
Questo era solo uno dei 1000 e più esempi accumulati in pochi mesi. Inorridiscono di fronte a banalità come un cambio di variabile, chiedono ancora "ma da dove l'ha tirata fuori quella cosa lì?", è un cambio di variabile, l'ho deciso io, l'ho pure detto, non l'ho ricavato dalla riga precedente. Eccetera.
Molti non sanno risolvere -in terza- un'equazione di secondo grado, sbagliano la formula, non fanno la radice del delta, la fanno anche se è negativa (wat), non sanno usare le radici per scomporre un trinomio di secondo grado ed è inutile dirlo, la lezione dopo l'hanno dimenicato.
E' agghiacciante.
Cioè questi sono quelli che dovrebbero pagare la mia pensione.
Aiuto.
Sulla matematica non prendiamoci in giro, è sempre stato così, è il tallone d'Achille di tutti gli studenti, è oggettivamente una materia impegnativa che richiede ispirazione e metodo di studio molto diversi da tutte le altre materie. Un ragazzo dai 12 ai 16 anni è naturale che possa capirci ben poco. Io ho iniziato a capire bene l'algebra a 16-17 anni :asd: Prima tutto quello che facevo mi sembrava super astratto o senza motivo.
Poi io ho una ipotesi personale (non confermata, lo ammetto) per cui i ragazzi delle medie non hanno la struttura cognitiva adeguata per imparare l'algebra, quindi sarebbe meglio anticiparla alle elementari o farla direttamente al liceo.
E poi, vabbé, ovviamente come abbiamo già detto in tanti, c'è il problema delle scuole medie pubbliche Italiane che non funzionano in generale.
Dalla mia esperienza scolastica confermo gli studenti che mangiano tanto :sisi: Sono i tipici vizi dei giovani che vogliono divertirsi, tipo fumare o derapare in motorino. Non li giustifico, chiaro, sto solo spiegando.
E sì, sto rispondendo a un post di 2 anni fa, ma lo faccio e basta :smug:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Ecco, una cosa che non mi manca per nulla del periodo pre pandemia è il ruminare costante dei ragazzi come se soffrissero tutti di cali di zuccheri improvvisi :asd:
Ora hanno la mascherina e devono aspettare la ricreazione. :snob:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Penso che a scuola avrò fatto merenda un giorno ogni tre.
Cos'è questa nuova moda di mangiare in continuazione?
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
mbof, semplicemente l'incapacità dei genitori di educare i figli :asd:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lo Zio
mbof, semplicemente l'incapacità dei genitori di educare i figli :asd:
Sì ma non è che la tua alimentazione è regolata dall'educazione dei genitori. Anzi fosse per quella dovresti mangiare minimo il doppio e non saltare mai i pasti.
è che da ragazzino proprio non ce l'avevo in mente di mangiare h24. Non vivendo nel terzo mondo e non avendo il problema di procacciarsi il cibo, quello del mangiare dovrebbe essere proprio l'ultimo pensiero di un ragazzino
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
perchè noi siamo stati educati così :asd: le generazioni di ruminanti sono educati col "fate cazzo volete"
ancora poco e avremo studenti che trombano sui banchi durante la lezione
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
voi non vi mettavate le crostatine nello zaino, che, ora dell'arrivo della ricreazione, erano ormai state ridotte a finissima polvere?
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
tigerwoods
voi non vi mettavate le crostatine nello zaino, che, ora dell'arrivo della ricreazione, erano ormai state ridotte a finissima polvere?
per gli studenti più evoluti: si mette nella tasca superiore dello zaino :fag:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
tigerwoods
sei un accher zio
lo accher che bontà!
soprattutto il napolitaner
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lo Zio
per gli studenti più evoluti: si mette nella tasca superiore dello zaino :fag:
Macchè, focacce, panini e tavola calda, messi in un sacchettino di carta e incastrate tra le unità del temosifone (o messe sopra) per rimanere calde :sisi:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
tigerwoods
voi non vi mettavate le crostatine nello zaino, che, ora dell'arrivo della ricreazione, erano ormai state ridotte a finissima polvere?
Alle elementari mi succedeva spesso :sisi:
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lo Zio
termosifoni? :asd:
Termosifoni funzionanti a scuola :asd:
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
A dire tutta la verità, i ragazzi vivono una vita solitaria e disordinata, ma non per colpa loro.
Da noi i ragazzi sono quasi tutti fuori sede; tornano a casa alle 15:00, se non più tardi, senza aver fatto un pasto decente.
A casa quasi sempre non trovano nessuno e spesso nemmeno ci tornano, perché devono andare a fare calcio o chissà che altro.
Nei fatti vivono da soli, fuori casa e mangiano quando possono.
Sono abbandonati a loro stessi.
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
hoffmann
A dire tutta la verità, i ragazzi vivono una vita solitaria e disordinata, ma non per colpa loro.
Da noi i ragazzi sono quasi tutti fuori sede; tornano a casa alle 15:00, se non più tardi, senza aver fatto un pasto decente.
A casa quasi sempre non trovano nessuno e spesso nemmeno ci tornano, perché devono andare a fare calcio o chissà che altro.
Nei fatti vivono da soli, fuori casa e mangiano quando possono.
Sono abbandonati a loro stessi.
È un (bel) po' triste vivere così da adolescenti
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Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Milton
È un (bel) po' triste vivere così da adolescenti
Lo è.