Onestamente? Dalla mia esperienza personale gli esami erano abbastanza una farsa e i professori abbastanza svegli da tenere piú in considerazione l'andamento durante tutto l'anno scolastico che le singole prove.
Della bocciatura non ho mai visto i vantaggi, solitamente chi veniva bocciato non era tanto lo scemo che aveva difficoltá nello studio (tanto il livello delle prove era tarato sul minimo comune denominatore) ma i ragazzi con problemi attitudinali o situazioni famigliari difficili che spesso erano pure abbastanza brillanti ma tremendamente svogliati, la bocciatura non faceva altro che incoraggiarli ad abbandonare lo studio, il che non sarebbe nemmeno male se ci fosse un'alternativa ma oggi in Italia senza un diploma non ti fanno nemmeno pulire i cessi
La mia esposa stava al fiume, señor, a lavare... un gringo l'aggredì e la voleva...
questo è quello che hai visto tu
chi viene bocciato non solo ha magari problemi alle spalle, ma proprio non ci arriva.
quello sveglio ma con problemi magari rende male ma se la cava di solito.
quello sveglio ma che comunque non ce la fa perché ha problemi troppo gravi è una mosca bianca
questo é quello che salta fuori parlando della cosa con un conoscente insegnante e mia sorella che fa il dirigente scolastico di una scuola media e una elementare, sono molti di piú i ragazzi che vengono bocciati perché si rifiutano di aprire un libro che quelli che anche studiando semplicemente non ci arrivano (anche perché i professori tendono a premiare l'impegno). Ora, tralasciando il fatto che la mancanza di voglia di studiare é a sua volta un problema che soluzione dá la bocciatura? Poteva avere un sensoin passato quando chi non voleva proseguire gli studi aveva comunque diverse possibilitá lavorative ma oggi? Cosa ne guadagna la societá dall'avere diversi ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi?
La mia esposa stava al fiume, señor, a lavare... un gringo l'aggredì e la voleva...
La bocciatura intanto è uno spauracchio. Premio e "punizione", anche se la bocciatura non è una punizione si badi bene, bastone e carota: due facce della stessa medaglia che si chiama motivazione. Meglio sarebbe la motivazione intrinseca, interiore, cioè essere motivati per un obiettivo personale; ma la psicologia dell'età evolutiva dice che questa non si forma che avvicinandosi all'età adulta, dunque i minorenni hanno bisogno anche di quella estrinseca.
Inoltre chi, per mille ragioni oh poverino ecc, non ha raggiunto degli obiettivi minimi, non può andare avanti perché sarebbe ancora più in difficoltà ancora maggiori. Qui emerge il carattere non punitivo della bocciatura: non si tratta di fare del male a qualcuno per crudeltà o vendetta o perché "gli sta bene", si tratta di prendere atto di una situazione in cui il soggetto non ce l'ha fatta a raggiungere i traguardi necessari a rendere con profitto nella classe successiva, ha bisogno di più tempo per mille ragioni -non importa quali, il punto è che deve ripetere l'anno (o cambiare strada). Mandarlo avanti non avrebbe senso e gli farebbe ancora più danno.
a quello bastavano i miei professori delle superiori che avevano palesemente trovato la lauerea nelle patatine
Il problema é che spesso alla bocciatura corrisponde l'abbandono dello studio, se davvero il messagio é che si vuole dare piú tempo ai ragazzi questo non viene recepito. Poi diciamocelo, di tempo a disposizione per assorbire le conoscenze necessarie i ragazzi ne hanno pure troppo (anzi se ne spreca pure tanto), il problema é sempre la motivazione allo studio, solo che piuttosto che lavorare su quello si preferisce rendere sempre piú facili i programmi di studio e le prove d'esame o davvero qualcuno crede che il calo nelle bocciature sia dovuto a una maggiore propensione allo studio delle generazioni odierne?![]()
La mia esposa stava al fiume, señor, a lavare... un gringo l'aggredì e la voleva...