Citazione Originariamente Scritto da stronzolo Visualizza Messaggio
questo é quello che salta fuori parlando della cosa con un conoscente insegnante e mia sorella che fa il dirigente scolastico di una scuola media e una elementare, sono molti di piú i ragazzi che vengono bocciati perché si rifiutano di aprire un libro che quelli che anche studiando semplicemente non ci arrivano (anche perché i professori tendono a premiare l'impegno). Ora, tralasciando il fatto che la mancanza di voglia di studiare é a sua volta un problema che soluzione dá la bocciatura? Poteva avere un sensoin passato quando chi non voleva proseguire gli studi aveva comunque diverse possibilitá lavorative ma oggi? Cosa ne guadagna la societá dall'avere diversi ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi?

La bocciatura intanto è uno spauracchio. Premio e "punizione", anche se la bocciatura non è una punizione si badi bene, bastone e carota: due facce della stessa medaglia che si chiama motivazione. Meglio sarebbe la motivazione intrinseca, interiore, cioè essere motivati per un obiettivo personale; ma la psicologia dell'età evolutiva dice che questa non si forma che avvicinandosi all'età adulta, dunque i minorenni hanno bisogno anche di quella estrinseca.

Inoltre chi, per mille ragioni oh poverino ecc, non ha raggiunto degli obiettivi minimi, non può andare avanti perché sarebbe ancora più in difficoltà ancora maggiori. Qui emerge il carattere non punitivo della bocciatura: non si tratta di fare del male a qualcuno per crudeltà o vendetta o perché "gli sta bene", si tratta di prendere atto di una situazione in cui il soggetto non ce l'ha fatta a raggiungere i traguardi necessari a rendere con profitto nella classe successiva, ha bisogno di più tempo per mille ragioni -non importa quali, il punto è che deve ripetere l'anno (o cambiare strada). Mandarlo avanti non avrebbe senso e gli farebbe ancora più danno.