Secondo me si sopravvive meglio col mio metodo, cioè concentrandosi sul proprio lavoro d'insegnante.
Vedi, tanti docenti sono soggetti a burnout perché percepiscono come frustrante e inutile ciò che fanno.
Menare il can per l'aia in classe per concentrarsi su ciò che avviene fuori è proprio il modo più rapido per togliere significato a ciò che si fa e volare dritto tra le braccia dei disturbi mentali più vari.
È vero che fare l'insegnante è un mestiere spesso ingrato, ma ci sono anche momenti in cui sai per certo che il tuo lavoro è apprezzato. È da sciocchi privarsene per quattro spicci (quando ci sono) e per una grattata dietro le orecchie dal dirigente.
Il mio non è spirito di servizio, è pura convenienza: ritengo che la mia vita lavorativa sia più piacevole e gratificante così.