Gli ordini ora sono di continuare la sorveglianza ma senza ingaggiare nessun sottomarino russo. Il Dallas viene inviato verso il Polo Nord a dare supporto al Seawolf. Intanto a nord dell'Alaska, dopo molte ore passate ad ascoltare l'Orenburg e la sua scorta al lavoro sul cantiere, il Mississippi rileva un cambio di velocità e di rotta delle due unità. Si stanno dirigendo a nord, verso il secondo cantiere. Il sub americano li lascia passare, e comincia a seguirli a bassa velocità restando nella "zona morta" coperta dal rumore delle loro eliche
Il Seawolf di pattuglia sotto il ghiaccio polare sulla Dorsale di Lomonosov rileva un contatto: è la terza unità speciale russa, il Belgorod, un enorme sottomarino classe Oscar (come il Kursk), anche questo pesantemente modificato per le operazioni subacquee.
Il segnale è debole e riusciamo a seguirlo solo per qualche minuto, ma sul sonar compare presto l'unità di scorta, un altro Akula. Il Seawolf riduce la velocità a 2 nodi
Il Mississippi ha raggiunto il secondo cantiere e torna a sorvegliare l'Orenburg e la sua scorta al lavoro. Le operazioni durano un giorno intero, prima che le due unità si muovano verso il terzo sito. Evidentemente i russi non si sono ancora resi conto della perdita del Podmoskovye, complice anche il sabotaggio delle comunicazioni.
È di nuovo il Belgorod, e il Dallas si sta posizionando per sorvegliarlo quando arriva l'ordine di concludere la pattuglia sulla Dorsale e sui cantieri a nord dell'Alaska. Il Seawolf, il Mississippi e il Dallas si disimpegnano e fanno rotta verso le coste americane