
Originariamente Scritto da
fulviuz
Ah, era sul FORO vecchio... incollo, postata da Iseh
vi racconto una storiella di feelaggio che non mi riguarda direttamente ma trovo interessante dal punto di vista didattico:
ormai qualche anno orsono, un gruppo di miei tre amici pianifica la mossa per l'estate: vanno in vacanza assieme a loro tre conoscenti / amiche, la meta non è rilevante, vanno in un villaggio turistico. Partono carichissimi di aspettative, sono 3vs3, età media 23 anni, tutti rigorosamente single: qualcosa accadrà! Alla meno peggio almeno uno rimedierà una trombata! Compriamo preservativi come se non ci fosse un domani!
Una volta arrivati a destinazione, col passare dei giorni la situazione sembra raffreddarsi rapidamente, le ragazze non sembrano molto interessate ai nostri tre, che però non si perdono d'animo e cercano di impressionare le donzelle sottoponendosi ad una serie di volenterosi zerbinaggi.
In particolare ogni sera avviene un curioso rituale: le ragazze si chiudono nella loro camera e chiedono che gli venga portata una lattina fredda dalle macchinette, e i nostri chiaramente fanno di tutto per farsi notare "offro io!" "prendo una bottiglia intera!" "prendo la cassa!" e invece no, le ragazze vogliono una sola lattina.
La scena si ripete ogni sera, fino a che qualche giorno dopo uno dei ragazzi scopre che le lattine giacciono accantonate sul pavimento della camera delle signorine, ancora intatte. I tre si chiedono perchè mai allora ogni sera ne vogliano una nuova ma non osano chiedere spiegazioni e continuano imperterriti ad asservire le ragazze in questo rituale che si ripete anche per i giorni successivi fino al termine della vacanza.
L'ultima sera le ragazze sono alticce e allegre, ridacchiano in continuazione e nei tre si riaccende una tiepida speranza di una sifonata last-minute; ad una certa invece... riparte il rituale: le tettedotate si rinchiudono in camera e chiedendo che gli venga portata l'ennesima lattina fredda. L'umore degli ometti cola a picco: dopo "il rituale" le ragazze vanno a dormire e quindi si resta a bocca asciutta, ma con totale servilismo anche questa volta obbediscono e soddisfano la richiesta.
Uno di loro però non ci sta: vuole scoprire il senso di questo rito quotidiano. Pensa ad una scusa, si inventa di chiedere qualcosa riguardante il viaggio di ritorno e va a bussare alla loro camera. Quando la porta gli viene aperta prontamente butta lo sguardo dentro la stanza e nella penombra la vede. Vede la lattina: una ragazza seduta sul letto la tiene con entrambe le mani premuta contro la patata (nota: la ragazza ovviamente è vestita).
Con espressione da triglia farfuglia una frase del tipo "Domani partiamo giusto." e se ne va senza aspettare una risposta dalla tipa che gli ha aperto la porta.
I tre amici si riuniscono a confabulare su quanto appena scoperto e ancora non riescono a trovare una spiegazione, per cui decidono di andare ad origliare; complice l'euforia femminile, tra gli schiamazzi ad alta voce riescono a capire che tra loro parlano dettagliatamente del "cazzo di Ramòn". E chi è questo Ramòn? E' l'animatore ballerino sudamericano del villaggio, dotato di minchia poderosa che a turno si è sbattuto le tre amiche come dei tappeti durante tutta la durata della vacanza; il suddetto organo però, essendo di generose dimensioni provocava bruciore e logorio nelle parti intime della ragazza di turno, che alla sera si applicava la lattina fredda a mò di borsa del ghiaccio.
Dopo questa esperienza i tre sono rientrati più carichi di ORIGINAL FEEL che mai.