Biologia e logica non ho problemi.
Cultura generale va a culo.
Chimica... ecco.... mmmh
Matematica la salto a piedi pari
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Esplosione di casi in Libia.
Facciamone arrivare ancora di più dai.
Ungheria chiude i confini uuuuooooo
https://www.money.it/coronavirus-blocco-europa-paese-chiude-frontiere-ungheria]
"vi siete chiusi dentro!" cit.
cosa mi sono perso? :caffe:
rotfl
ormai sarà arrivato a livelli da yacht in thailandia con equipaggio solo donne bisex :asd:
e un ladyboy a sorpresa.
sì.
A quanto dissero a suo tempo, ci sono sostanzialmente due tipi di macchine per processare i tamponi.
Le prime sono sistemi "chiusi", in cui i reagenti sono prodotti esclusivamente dall'azienda che ha prodotto la macchina.
Quindi hai una macchina targata Philips (sparo a caso) ed i reagenti li produce solo lei.
In questo caso il problema è che ovviamente queste macchine non sono state vendute solo alle strutture italiane ma a mezzo mondo, e la casa madre potrebbe semplicemente non avere la capacità di soddisfare la richiesta globale, che per ovvie ragioni è improvvisamente aumentata in tutto il mondo.
Di queste macchine potresti anche averne milioni, ma se la casa madre è in grado di fornirti i reagenti per 50k tamponi al giorno, te potrai fare 50k tamponi al giorno.
Era uscito qualche progetto per creare in casa dei reagenti "compatibili", ma se non sbaglio l'affidabilità era significativamente inferiore.
Le seconde sono sistemi "aperti", e rientra in questa famiglia la macchina che prese Crisanti per il veneto ad inizio anno.
In questo caso i reagenti puoi farteli in casa, e ti permettono di superare il limite della prima famiglia.
Da capire però quale sia la disponibilità a livello globale di questo tipo di macchine, perchè anche di queste cose improvvisamente la richiesta globale sarà aumentata non poco e se Casa Produttrice X ha degli impianti in grado di produrne 10 al mese, non è che dall'oggi al domani riesci a passare a 500 al mese come nulla fosse.
Quindi se come Paese siamo storicamente legati a prodotti "chiusi", potrebbe non essere banale passare in pochi mesi ad un sistema diverso... perchè potresti non trovare la disponibilità sul mercato neanche avendo i soldi da spendere.
Se ci pensi per stronzate come le mascherine chirurgiche ci sono voluti mesi per mettersi in paro con la nuova richiesta di mercato, figuriamoci su prodotto di questa complessità
baf, a prescindere l'inutilità, non credo che ci siano genitori che mandino i loro figli ammalati a scuola :uhm:Citazione:
Scuola, i presidi chiedono l’autocertificazione per i minori. Così la responsabilità dei genitori diventerebbe penale
Un’autocertificazione che attesti lo stato di salute degli studenti per contenere il rischio da Coronavirus. È questa l’ultima proposta dei presidi che, a due settimane dalla data indicata dal Ministero per il rientro a scuola, manifestano i loro dubbi sulla ripresa in sicurezza.
Secondo il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi (Anp) Antonello Giannelli, una disposizione in tal senso del Ministero della Salute potrebbe aiutare a tenere la situazione sotto controllo visto che, allo stato attuale delle cose, «non ci sono sufficienti risorse per sorvegliare la salute di 8,5 milioni di studenti».
Lo screening volontario degli alunni partirà solo dopo l’inizio delle lezioni. Ora è il turno di docenti e personale Ata. Ma la dichiarazione scritta potrebbe anche servire a rimediare ai dubbi sorti in merito alla questione della misurazione domestica della temperatura, stabilita dalla ministra Lucia Azzolina. Per i presidi, infatti, non si tratta di una misura efficace al 100%.
Qualora il ministro Roberto Speranza scegliesse di cavalcare la proposta, le cose inizierebbero a farsi molto serie per i tutori legali degli alunni. Laddove si presentassero dei problemi di salute con i ragazzi e le ragazze under 18 – dichiarati invece sani dall’attestazione – questi potrebbero andare incontro a una denuncia penale per falsa dichiarazione in atto pubblico. Reato stabilito dal dpr 445/2000.
«Allo stato attuale delle cose è molto difficile che se un ragazzo con dei sintomi si presenta a scuola, il preside denunci la famiglia», dice a Open Anna Maria Santoro della Flc Cgil. «L’unico modo per avere il controllo giuridico sulla faccenda è l’introduzione di un’autocertificazione». Una scelta, quindi, che il Ministero non farebbe certo a cuor leggero, considerando anche le opposizioni politiche arrivate in tal senso.
Proprio in queste settimane, la Lega di Matteo Salvini ha forzato la mano sul punto della responsabilità familiare, criticando il governo di voler scaricare sui genitori le colpe di una gestione inefficace dei contagi. Al contrario, diverse associazioni di categoria dei pediatri avevano spiegato che un maggior coinvolgimento delle famiglie nella gestione dell’epidemia avrebbe potuto rappresentare una buona strategia di salvaguardia della salute pubblica.
cioè oddio, nella mia esperienza scolastica è capitato di andare a scuola che non stavo tanto bene o di aver compagni che non stessero bene bene, però erano altri tempi con altri malanni :bua:
c'è sempre il problema che autocertificare falsamente il proprio stato di salute è una roba folle da dedurre in reato