La dittatura degli intelligentoni
di Prudenzio Grattolini
Se c'è una cosa che il Covid lascerà agli italiani è senz'altro questo: sapere che ci sono poche persone che, non importa come e perché, si credono sempre migliori di loro. E se volevate una prova ulteriore di questo vi sarebbe stato guardare ieri sul profilo Twitter di Roberto Burioni, noto medico e professore che piace a certa classe dirigente alle vongole e che per lungo tempo, a parte pontificare su internet e sui giornali, è stato pure ospite fisso nientemeno che di un salotto televisivo altrettanto caro ai cosiddetti democratici italiani, quello di Che tempo che fa. Il buon Roberto, dall'alto della sua torre d'avorio del San Raffaele di Milano, ieri ha pensato bene di ingaggiare battaglia con il deputato leghista Claudio Borghi (il motivo è del tutto estemporaneo) tirando in mezzo una povera ragazza disabile che aveva preso le parti del deputato leghista e rimproverandole implicitamente, nell'accusare il Borghi, di essere una persona disabile. Avete capito bene, per il nostro Roberto la disabilità non è una cosa triste, o una sfida; è solo uno strumento di insulto e, in fin dei conti, una colpa.
Neanche due parole di scusa per questo. Perché si sa, i saggi (la polemica con Borghi riguardava non a caso la "competenza") non sbagliano; e se sbagliano mica devono chiedere scusa. Sono i poveri e gli incolti che si devono sentire in colpa davanti ai saggi, anche quando colpe però non ne hanno. Abbiamo imparato in questi due anni come funziona: arriva il professorone, quello studiato, l'intelligentone, che "ti spiega" perché tu, povero cittadino preoccupato dell'odore di emergenza che si vede in giro, non capisci niente; "ti spiega" che devi stare chiuso in casa, che devi metterti la mascherina anche quando sei da solo in bagno, che devi farti 10, 100, 1000 vaccini, che la pandemia è finita ma ehi! adesso c'è la guerra e la crisi energetica e la crisi ambientale e la siccità e che per tutto questo tu perderai il lavoro, ti vedrai mangiare i pochi risparmi dalle banche e dalle tasse, non potrai permetterti le vacanze, o di comprare le scarpe nuove a tuo figlio, questo autunno. Però devi avere fiducia; che dico fiducia, devi avere fede, fede in lui, che è stato mandato qui da Bruxelles a salvarti, a mondarti dai tuoi peccati, dalla voglia di essere libero e felice, di non avere paura, di avere un lavoro e un po' di benessere come lo avevano i tuoi padri, perché tutte queste sono colpe. Tu devi essere un bravo cittadino, devi credere nei matrimoni gay e nella cannabis per tenere a bada il terrore del futuro buio che ti si profila innanzi e, soprattutto, non devi disturbare il manovratore. La democrazia è rispettata, stai tranquillo, te lo diciamo noi che siamo saggi, ora lasciaci fare, dalle nostre torri d'avorio; per il tuo bene.
E intanto l'Italia è in guerra a spese degli italiani; e mentre pian piano ci si scioglie nella calura estiva dopo un anno di nevrosi per qualche giorno di meritato riposo, gli intelligentoni apparecchiano un autunno ed un inverno di gelo, povertà, desolazione; e magari pure morte. Del resto la Russia ha invaso l'Ucraina e c'è la crisi ambientale, quindi non ci dobbiamo scandalizzare se la benzina costa più di 2 euro al litro o se quest'inverno torneranno i razionamenti nei supermercati e le chiusure anticipate dei negozi, come durante il lockdown (e questa volta se la scusa del virus non bastasse avremo quella della crisi energetica; cominciano già a dirlo, guardate un po' il Messaggero di oggi). Ma sono i saggi che ci guidano, loro non sbagliano, siamo noi che non capiamo. O forse no?
Dopo due anni anestetizzati dalla "competenza", non è forse il caso che il popolo si svegli? Che cominci a capire e a seguire chi vuole che capisca? A tirare giù qualche intelligentone dalla sua torre d'avorio per gridargli in faccia
guarda la desolazione che hai creato? Tra qualche mese - speriamo in autunno, ma più probabilmente sarà per la primavera 2023 - si andrà finalmente a votare; non è il caso che gli italiani comincino a pensare con la propria testa e a punire chi pensa agli interessi altrui a spese degli italiani stessi? Basta guardare alla guerra in Ucraina, dove miliardi e miliardi di euro del nostro Paese sono stati e vengono ancora spesi al solo scopo di tradire un paese amico come la Russia per ingerirci in questioni regionali che non ci riguardano e favori soltanto il procedere inutile di un massacro. Gli italiani si chiederanno a chi giova tutto questo? A loro no di certo, visto che si stanno subendo il colpo di coda delle sanzioni, l'inflazione e la crisi energetica! E agiranno di conseguenza, con una bella epurazione, come democrazia comanda? Non possiamo che sperarlo.
Perché, in fin dei conti, gli intelligentoni come il nostro caro Roberto prima o poi dovranno fare un bagno di umiltà, per non finire lavati in un bagno di sangue. Lo diciamo per loro perché, in fondo, noi cittadini comuni non disprezziamo il prossimo nostro, neanche quando se lo merita.