
Originariamente Scritto da
IlGrandeBaBomba
Se vogliamo, un mese fa, quando i contagi erano ancora sui 10.000 ed i morti meno di cento al giorno, non c'era bisogno di taroccare dati. Ma soprattutto: non c'erano ancora le zone colorate, praticamente nessuna restrizione e le regioni non avevano incentivo a truccare i dati per passare in zone più chiare.
Comunque tracce di fregature ci sono e sono evidenti, dal magheggio della Calabria sulle terapie intensive (se sei ricoverato in TI ma non intubato non ti conto come TI), a questa nuova notizia sulla Sicilia. E poi non eri tu a dire che il Lazio restava giallo perché Zingaretti tarocca i numeri? Avevi anche linkato un articolo in merito, se ben ricordo.
Poi c'è la Lombardia che non tarocca direttamente i numeri (forse) ma intanto riduce sensibilmente i tamponi da una settimana all'altra, guarda caso proprio quando Fontana decide che bisogna diventare arancioni.
Ma più che una vera e propria falsificazione dei numeri, la fregatura è a livello comunicativo: semplicemente si relega la narrazione della situazione disastrosa ad orari e canali di secondo piano, mentre sulle prime pagine si esaltano le "buone" notizie come il fantomatico calo dell'errettì. La situazione attuale è che muoiono 600-700 persone al giorno, i ricoveri in terapia intensiva continuano a salire (anche se più lentamente) e già politicanti e giornali iniziano a comportarsi come se fossimo fuori dall'emergenza, prospettando deliranti schiarimenti di regioni e riaperture di locali.
E siffatti cambiamenti di tono a reti unificate li abbiamo già visti a più riprese negli ultimi mesi, a fine febbraio (dove in un batter d'occhio dalla zona rossa di Codogno e prime restrizioni al nord si è passati in pochi giorni a "essoloninfluenza", momento Gizmondo e milanononsiferma, morteagliallarmeestih, salvo cambiare idea dopo un'altra settimana), in estate (virusclinicamentemorto, dobbiamotornareavivere, andate e consumate), a settembre (virus sconfitto, tornate a scuola e in ufficio, guardate come ci lodano), all'inizio di questa seconda ondata (nessun loccdaun, moriremotuttidiffameh). Non è che ci siano da inventare chissà quali complotti: basta prendere atto del fatto che la stampa libera e indipendente è una favoletta. I giornalisti sono dei dipendenti, hanno dei padroni che pagano loro lo stipendio e dicono loro cosa scrivere.