
Originariamente Scritto da
Zhuge
A mio modo di vedere è il modo sbagliato di porre il problema, caro Teon. Mi permetto di offrire un diverso punto di vista.
Anzitutto un conto è il Governo, che esercita il potere esecutivo, altro è il Parlamento, che esercita il potere legislativo a mezzo delle plenarie e dei lavori in commissione (ciascuna delle quali è composta da parlamentari dei vari schieramenti). In questi ultimi decenni si è assistito, per un bisogno sempre maggiore di celerità, immediatezza e tecnicismo nella produzione legislativa, ad un ridursi dell'efficacia legislativa del nostro sistema parlamentare (già gravato dell'anacronismo del bicameralismo perfetto), sempre più surrogato dall'azione di governo portata avanti a suon di decreti legge e decreti legislativi (e dei relativi atti di esecuzione, e celeberrimi decreti ministeriali). Ciò non è stato dovuto, invece, alla scarsa qualità dei parlamentari, che alla fin fine si è rivelata perlopiù indifferente, visto l'improprio "trasferimento di competenze" che si è realizzato. Ora, se (come più volte ha affermato anche la Corte Costituzionale) l'abuso della decretazione d'urgenza e delegata ha prodotto uno scardinamento dell'equilibrio costituzionale dei poteri, scardinamento che è già in essere, la riduzione della macchina parlamentare non può che accentuare nei fatti questo status quo: levando energie al potere legislativo diventerà ancora più facile ultimare la trasformazione delle Camere da luogo di dibattito e formazione dell'indirizzo politico dello Stato, poi attuato dal Governo e approvato dalla sua maggioranza, in un mero "votificio" o peggio "fiducificio" dove presentarsi (perché la Costituzione ti obbliga) a far approvare testi di legge (sotto forma di ddl delega o di ddl di conversione con maxi-emendamento) sempre preconfezionati altrove.
Il problema non è il numero dei parlamentari. Il problema istutuzionale è semmai il bicameralismo perfetto (che, come ho detto, è ormai anacronistico, ma solo pensare di toccarlo fa venire l'orticaria a certi soloni, anche qui dentro, che poi vanno in giro con la loro aria da gradassi a bearsi di cose che non capiscono), quello politico/culturale è la qualità della classe dirigente, che è espressione della Nazione che la elegge. In parole povere, trovo che sia sbagliato mettersi a fare gli alchimisti con l'ordinamento costituzionale al solo grido di "così mangeranno 350 persone in meno".