Il punto è che la realtà.
L'omosessualità non è la "normalità" ed è un "errore", lo dice la realtà: se fosse normale ci estigueremmo.
Questo è totalmente slegato invece dal concetto di rispetto di chi ha questo problema (perchè non poter aver figli è un problema per i gay e per qualsiasi essere umano con l'istinto riproduttivo).
Gay e variazioni sono quasi sempre discriminati per quello che sono e questo è il problema vero e come per tanti altri (come il razzismo) invece di lavorare su ciò che è la realtà della situazione (persone come le altre ma che non possono riprodursi) ci si è concentrati sulle parole.
Il risultato è che restano spesso discriminati e vengono pure derisi maggiormente.
Ora li si vogliono pure forzare in varie situazioni col concetto di "diversità"...cosa potrà mai andare storto?
Già lo si vede col razzismo ficcando gente in posti a caso solo per il colore della pelle
Vero, tipo duzzo o sasha al posto di alexandreu![]()
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Problemi con l'inutile svapo o altri? La soluzione è qui.
In realtà ci sono teorie affascinanti sulla trasmissione genetica dell'omosessualità, che può sembrare sì un paradosso evoluzionistico, ma secondo alcuni ricercatori si potrebbe spiegare con la presenza di un allele che agisce sull'attrazione per i maschi. Ora quando l'allele agisce su di un uomo, l'effetto è scontato, ma avendo lo stesso effetto sui parenti di sesso femminile di quest'ultimo ne aumenta il tasso riproduttivo. Se così fosse, questo spiegherebbe perché l'omosessualità non è stata eliminata dalla selezione naturale. Anzi, indirettamente, sarebbe addirittura favorevole o comunque non di ostacolo alla riproduzione della specie (da qualche dato sperimentale sembrerebbe che i parenti di sesso femminile di uomini gay abbiano più figli in media rispetto alle donne imparentate con maschi etero).
Questo pippone per dire che a) la concezione teleologica di Madre Natura è bene che finisca in soffitta una volta per tutte (durissima battaglia, ma VA combattuta) e b) l'omosessualità sembrerebbe non essere un "problema" né "una devianza" nemmeno a livello biologico.
E siccome il linguaggio ha eccome un effetto sulla realtà (decenni di psicologia cognitiva e sociale sono lì a dimostrarlo...), continuare a presentare l'omosessualità nei termini di "problemi" e "devianza", pur con tutti i distinguo del caso (eh, ma la Natura etc.), non solo non è corretto, ma è anche ingiusto e sì, molto, molto retrogrado.
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
It's like just the fuckin' regularness of life is too fuckin' hard for me or somethin' (Chris Moltisanti)
L'HIV non fa "discriminazioni" fra omosessuali ed eterosessuali. Vero però che il sesso anale espone di più al contagio e negli anni 80, all'inizio della sua diffusione, i gay erano più esposti.
Oggi non è più così e anzi pare che la maggioranza dei nuovi contagi avvenga tramite rapporti eterosessuali non protetti... C'entra anche lo stigma legato ai gay che tu stesso hai ricordato. Ancora oggi l'uomo della strada è convinto che l'aids sia una malattia "da froci", dunque a che serve proteggersi quando si va con una?
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Azz![]()
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Di solito si usa per non riempirla.
Ma lo so che non e' un virus dei gay, ma nell'immaginario popolare lo e' stato. E forse lo e' ancora tra gli ignoranti. Che pero' di solito sono tantissimi.
Prendi Freddy Mercury. 9 persone su 10 alla domanda "perche' e' morto?" ti rispondono "perche' era gay". Non perche' aveva l'aids. E' imbarazzante ma e' così.