Su Telegram, in un gruppo che lui stesso aveva creato, si presentava come “Dvx”. Un nome scelto per dare ancora più credibilità ai suoi interventi, ai suoi discorsi sulla “seconda marcia su Roma”, sulle squadre per “picchiare stupratori, molestatori e borseggiatori” e sulla necessità di “ristabilire l’ordine nella nazione”. Progetti di un diciassettenne di Como ora accusato di essere il “promotore di un sodalizio finalizzato alla propaganda e all’istigazione a delinquere per motivi di odio razziale, anche mediante l’apologia della Shoah”. Il ragazzo, che frequenta un istituto tecnico per geometri della provincia, paventando l’idea di un attentato alla premier Giorgia Meloni si lasciava andare così: “Sarebbe un sogno che si avvera”. Perché per favorire l’avvento del suo partito, il Partito nazional Volkssista nuova Italia unita, c’era una sola cosa da fare: “Fare fuori tutta la classe politica attuale”. Un piano, stando a quanto accertato dalle Digos di Milano e Como, che il 17enne avrebbe coltivato creando canali Telegram, pagine Instagram e TikTok e una chat Whatsapp, con una squadra d’azione fascista come foto profilo. Per lui il Gip del Tribunale per i minorenni di Milano ha disposto il divieto di usare internet per due mesi, mentre altri due ragazzi, che vivono a Como e Pordenone, sono stati perquisiti dalla polizia.