'Usa pronti a imporre accordo capestro all'Ucraina'
I 500 miliardi di dollari di "accordi economici" evocati pubblicamente nei giorni scorsi dal presidente Donald Trump come compensazione che gli Usa si attendono dall'Ucraina a fronte degli aiuti forniti in tre anni di guerra con la Russia risultano indicati nero su bianco anche in una bozza inviata da Washington a Kiev il 7 febbraio. A scriverlo è il britannico Daily Telegraph, che ha potuto visionarne una copia al pari di altri giornali.
Stando a questo testo, la proposta d'intesa - accolta per ora negativamente dal presidente Volodymyr Zelensky e fatta evidentemente filtrare ai media dal suo entourage - non riguarderebbe solo lo sfruttamento americano delle terre rare o di altre risorse minerarie ucraine citato da Trump. Ma si tradurrebbe in un controllo "coloniale" dell'economia di Kiev a largo raggio: dalla cogestione dei porti e di altre infrastrutture al controllo di quei giacimenti d'idrocarburi non situati nelle regioni orientali orientali (ricche di materie prime) ormai occupate da Mosca.
Il documento, classificato come "confidenziale", fa riferimento sulla carta a "investimenti congiunti" ucraino-americani destinati a evitare che attori "ostili possano trarre beneficio dalla ricostruzione dell'Ucraina". Ma secondo fonti di Kiev ha in effetti i contorni di un accordo capestro, che ricorda "le riparazioni" imposte in passato ai nemici dopo un conflitto perduto.
Stando al giornale britannico, se il testo fosse confermato, si tratterebbe di condizioni più gravose perfino di quelle riservate a Germania e Giappone nel 1945 dopo la disfatta nella Seconda guerra mondiale. Con un peso stimato sul Pil ucraino superiore in proporzione a quello imposto alla stessa Germania in seguito al Trattato di Versailles che mise fine alla Prima guerra mondiale attraverso la successiva Conferenza di Londra del 1921 e il Piano Dawn sulle riparazioni economiche del 1924.
Per il Cremlino 'Entrare nella Ue è il diritto sovrano dell'Ucraina'
La Russia non ha nulla in contrario a un ingresso dell'Ucraina nella Ue. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Questo - ha commentato Peskov, citato dall'agenzia Interfax - è il diritto sovrano di qualsiasi Paese. Stiamo parlando di processi di integrazione economica. Qui, ovviamente, nessuno può dettare nulla a un altro Paese, e noi non lo faremo".
"Ma naturalmente - ha aggiunto - la nostra posizione è completamente diversa su questioni relative alla sicurezza, alla difesa e alle alleanze militari. Lì, abbiamo un approccio diverso, ed è ben noto a tutti".
'Putin pronto a colloqui con Zelensky, ma c'è il problema della legittimità'
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito oggi che Vladimir Putin è pronto anche ad avere colloqui con quello ucraino Volodymyr Zelensky, ma resta l'incognita della legittimità di quest'ultimo.
"Putin ha detto più volte che, se necessario, sarebbe anche pronto a negoziati con Zelensky - ha detto Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Allo stesso tempo, la formalizzazione legale di accordi deve essere discussa approfonditamente, considerando la realtà che lascia spazio a dispute sulla legittimità dello stesso Zelensky".
Il mandato come presidente ucraino è finito nel maggio del 2024 senza elezioni per la legge marziale.
Negoziatore russo: progressi economici con gli Usa in 2-3 mesi
Kirill Dmitriev, capo del Fondo per gli investimenti diretti russi e uno dei negoziatori con la delegazione americana a Riad, ha detto di attendersi progressi nelle relazioni economiche tra Mosca e Washington "entro i prossimi due o tre mesi". Lo riferiscono le agenzie di Mosca.
Cina: 'Tutte le parti partecipino a colloqui pace Ucraina' ++
La Cina auspica che "tutte le parti possano prendere parte" ai colloqui di pace, mentre a Riad è iniziato oggi il primo incontro tra le delegazioni di Usa e Russia sulla guerra in Ucraina, E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, nel briefing quotidiano.
In risposta a una domanda sui colloqui Usa-Russia che non includono l'Ucraina, Guo ha replicato di essere "felice di vedere tutti gli sforzi indirizzati verso la pace. Allo stesso tempo, auspichiamo che tutte le parti e le parti interessate possano partecipare ai colloqui di pace a tempo debito". Il presidente americano Donald Trump spinge per una rapida risoluzione del conflitto in Ucraina prossimo al suo terzo anno, mentre la Russia vede l'impegno del tycoon come un'opportunità per ottenere concessioni, anche per l'assenza di Kiev e Ue.
"Speriamo che tutte le parti possano lavorare insieme per risolvere le cause profonde della crisi ucraina, trovare una struttura di sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile fino a raggiungere la pace e la stabilità a lungo termine in Europa", ha proseguito il portavoce.
La Cina, da parte sua, "ha sempre sostenuto che il dialogo e la negoziazione sianno l'unica via d'uscita possibile per risolvere la crisi. Ci siamo costantemente impegnati a promuovere i colloqui di pace". Per questo, Pechino "è lieta di vedere tutti gli sforzi compiuti per la pace, incluso il consenso raggiunto da Stati Uniti e Russia in merito ai colloqui. Attendiamo la tempestiva partecipazione di tutte le parti e degli stakeholder al processo di colloqui di pace", ha concluso Guo.
Kiev: 'Senza invito per Riad per noi quel tavolo non esiste'
"Ad oggi, non abbiamo ricevuto alcun invito alle trattative in Arabia Saudita. Al momento, per noi questo tavolo non esiste": lo afferma il primo consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mychailo Podolyak, in un'intervista a Quarta Repubblica in onda ieri sera su Rete4.
"La guerra può cessare solo con adeguate garanzie per l'Ucraina" e - ha ribadito - "Zelensky ha già spiegato che, prima di iniziare qualsiasi negoziato, dobbiamo trovare una posizione comune tra Stati Uniti, Ucraina e Unione Europea".
"Per noi la presenza dell'Europa ai tavoli dei negoziati è assolutamente imprescindibile - ha proseguito -: è una guerra che si sta combattendo sul territorio europeo, le trattative riguardano la sicurezza e il futuro dell'Europa. Deve partecipare, altrimenti, con le ambizioni di Putin, il rischio è che non ci sarà una pace duratura. La guerra può cessare solo con adeguate garanzie per l'Ucraina, di cui ancora non si sta parlando".
Garanzie che Podolyak così sintetizza: "Farci entrare nella Nato o fare accordi bilaterali per la difesa, incluse basi militari sul nostro territorio da cui poter rispondere ad eventuali attacchi".
Per Mosca l'economia 'tra i temi principali'
La ripresa delle relazioni economiche tra la Russia e gli Usa sarà fra i temi principali nelle trattative che cominciano oggi a Riad dopo che "le compagnie americane hanno perso oltre 300 miliardi di dollari lasciando il mercato russo".
Lo ha detto Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo per gli investimenti diretti e personaggio molto influente a Mosca, che fa parte della delegazione russa ai colloqui in Arabia Saudita.
"Trovare vie comuni e soluzioni positive ai problemi è molto importante per gli Usa e per molti altri Paesi che cominciano a capire che il mercato russo è molto attraente e c'è bisogno di essere presenti in questo mercato", ha affermato Dmitriev, citato dalle agenzie russe.