Mio padre ha 60 anni, nato in una famiglia umile, ha iniziato a lavorare a 15 anni ed è andato in pensione a 58. Abbiamo una bella casa, tre macchine e ha cresciuto due figli.
Io (23 anni) ho appena litigato con mio padre perché lui si aspetta da me il suo stesso percorso di vita, quindi crede che a questo punto per me sia arrivato il momento di iniziare a risparmiare e comprarmi un appartamento. Io ho fatto presente che lavoro (non in modo continuativo perché mi sto anche laureando) da quando ho 20 anni, ho risparmiato dei soldi, non gli chiedo soldi da quando ho iniziato a lavorare, tuttavia mi sembra totalmente irrealistico a questo punto riuscire a COMPRARE un appartamento, nonostante io lo voglia moltissimo perché non vedo l’ora di essere indipendente.
La discussione poi si è evoluta intorno al fatto che secondo lui sarebbe possibile se io non buttassi così tanti soldi in viaggi. I viaggi che ho fatto e a cui si riferisce nello specifico sono due settimane in Regno Unito, una a Berlino e cinque giorni di interrail, con i soldi guadagnati in fabbrica e friggendo patatine, dormendo in ostello e mangiando al supermercato. Praticamente gli da fastidio che ora faccio una settimana in Spagna (40€ di volo a/r e dormirò sul divano di una mia amica, ovviamente ai miei non ho chiesto un centesimo), perché insomma se risparmiassi potrei comprare un appartamento secondo lui.
Alla fine io gli ho chiesto di ricordarsi che il suo percorso di vita, di ragazzo nato in una famiglia umile e cresciuto negli anni 70/80, non potrà mai essere uguale al mio perché l’Italia in cui lui è cresciuto semplicemente non esiste più, il mondo è cambiato, l’Italia del boom economico ora versa in uno stato di crisi e un giovane oggi non ha le stesse prospettive di un giovane nato negli anni ‘60. Da parte sua ho incontrato un muro: lui sostiene che non è cambiato niente da allora e che io potrei fare tutto quello che ha fatto lui, se solo lo volessi. Per lui l’Italia oggi sta bene esattamente come negli anni ‘80. Non ho saputo come rispondere, mi sono sentita quasi presa in giro. Me ne sono andata mentre lui mi chiedeva da quanto fosse aperta la Mutti (da anni —> la crisi non esiste perché esistono fabbriche che sono aperte dal 1900).
Non conosco nessuno che a 23 anni sia riuscito a comprare un appartamento, a parte un ragazzo a cui la famiglia l’ha regalato ma non credo riesca a/voglia mantenersi da solo, una mia amica ha un lavoro stabile e si è comprata la macchina ma andare via da casa dei suoi non è nemmeno nei suoi pensieri al momento. Sono tutti mammoni?
Ha ragione lui? Sono io che ho una visione troppo pessimista delle cose? Non sto facendo abbastanza?
Ma soprattutto è veramente un buon piano quello di privarmi di ogni sfizio (= niente più barbonaggio in una qualche capitale europea per 5 giorni chiamandola vacanza☹️) in modo da riuscire a comprare un appartamento tra 6 anni, come fece lui a 20 anni, considerando che mi laureo a breve e non ho un lavoro stabile? Io vorrei vedere il mondo, magari lavorare all’estero per un periodo…
Mi sento super frustrata e demotivata ora quindi ho davvero bisogno di qualche opinione esterna.
Padre boomerone fuori dal mondo per cui un'azienda da 250 dipendenti dice alcunché sullo stato di salute di un'economia. Detto ciò, fossi nella tipa punterei meno sui viaggetti a cazzo fatti in economia e magari più su un Erasmus, magari con tirocinio in azienda visto che punta a lavorare all'estero. Così si allontana pure dal padre scassacazzo per un po'![]()
A breve aprirà un profilo onlyfans, mollerà gli studi e comprerà 10 appartamenti, nel mentre trascorrerà il tempo viaggiando e cazzeggiando in giro per il mondo inviando al padre continue foto di lusso e ostentazione a cui lui non arriverebbe nemmeno mettendo in un mucchio tutti i soldi guadagnati nei suoi 40 anni di lavoro proletario sottopagato.
riassunto topic pirateria domestica:
l'apice di svapo:
rondella's way:
comprare casa a 23 anni è da coglioni allo stato terminale
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se te la comprano co una portafojata allora stai come un re, se t'aiutano a pagare il mutuo sei comunque coglione
casa va comprata quando sei professionalmente ed economicamente stabile e quando hai una/un partner, cioè non a 20 anni
un mio ex collega ha comprato casa a 45 anni, da single e con un tempo determinato, mi spiegate che senso ha? creperà prima di finirla di pagare
L'alternativa è vivere con i tuoi o pagare vent'anni di affitto a qualcun altro che potrà comprarsi un'altra casa mentre tu rimani con niente.
Se gli stipendi fossero più elevati avrebbe senso non fare mutuo per la casa e vivere in affitto, ma quando ti mangi 1/3 dello stipendio se non di più in affitto, beh, non è che sia proprio intelligente non fare un mutuo a pari prezzo.
Probabilmente il tuo collega che ha comprato casa a 45 anni aveva un bel pò di soldi da parte ed avrà fatto un mutuo irrisorio o addirittura potrebbe averla comprata senza fare mutuo.
Se è per quello c'è gente che si separa a 50+ anni e compra di nuovo casa perchè l'altra rimane all'ex moglie.
probabilmente avete ragione voi ma continuo ad essere scettico
beh è complicato.
da giovani c'è anche il fattore..."giovinezza" se un 35enne prende una casa a X credo sia abbastanza cosciente che in qualche modo si impegna ad abitare li per tot anni (non tutto il mutuo ma almeno un tempo ragionevole per non smenarci un capitale) un 23enne magari dopo un anno gli vien voglia di trasferirsi in culona o conosce la tipa che abita a 100/1000km...insomma cose così
poi io ho presi casa a 26anni: economicamente stabile, forever alone (all'epoca) poi ai tempi il tasso variabile era basso in maniera ridicola: al netto di mille altre cose (tutte dovute all'inesperienza) mi è andata bene.
poi quasi a 40 ne ho presa un'altra ben più impegnativa: l'esperienza passata mi è stata utilissima.
cmq consigliere almeno l'approssimarsi dei 30anni
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no ma percarità, avere un tetto sulla testa a 25 anni è una gran cosa, ma può essere anche un limite