Originariamente Scritto da
Zhuge
non ha "confessato" reati, ha confermato di avere preso del danaro, ma lo ha qualificato come legittime sovvenzioni elettorali, tanto che sono state dichiarate apertamente; i giudici invece hanno confermato l'ipotesi (ovviamente in via sommaria, trattandosi di sede cautelare) del PM secondo cui quelle somme non sarebbero sovvenzioni, ma il prezzo del reato di corruzione
in sostanza: se Toti avesse dato ragione ai PM, allora forse l'avrebbero scarcerato; siccome ha contestato la qualificazione giurudica dei fatti (sostenendo che sussistano, am che non costituiscano reato) allora rimane ai domiciliari, perché "non ha capito di avere commesso un delitto e quindi potrebbe ripeterlo"; detto in breve: la verità ce l'hanno in tasca i magistrati, o ti adegui o ti adegui
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Questa è la percezione tipica degli avvocati boomer.
La realtà per me è più sfumata: molti giudici non hanno perso affatto il contatto col mondo reale, semplicemente hanno capito che possono fare una politica performativa sulla società con le sentenze in maniera più efficace dei politici veri. In breve: superata una certa età non si pronunciano più sull'essere, ma si fanno carico di uin certo tipo (personale o di gruppo) di dover essere.