aspetto il revisionismo della BIBBIA e del Mein Kapft
o anche dei libri di Darwin
aspetto il revisionismo della BIBBIA e del Mein Kapft
o anche dei libri di Darwin
Invece è proprio quella la tendenza.
La volontà finale è fare quello, nel momento in cui concedi cambiamenti 'postumi' significa che il gruppo di pressione ha ottenuto un risultato e la volta dopo chiederà che il libro scompaia dalle scuole e poi dalle biblioteche e poi da dovunque.
Bisogna fare resistenza alle richieste ridicole, perché sennò le richieste ridicole diventeranno sempre più grosse e pericolose.
Ecco, un problema è dipingere i gruppi di pressione come tutti uguali ma qui non credo ci siano state vere pressioni, Dahl per esempio ha la tendenza a dipingere certi tratti in maniera inerentemente negativa anche se IRL alla fine non lo sono (JKR ha lo stesso problema e l'ha ereditato da lui perché, specie nei suoi primi libri, lo imitava in maniera abbastanza pedissequa) e chi cura il suo lascito ha capito che se vogliono continuare a vendere i suoi libri come libri per bambini e trarne profitto devono adeguarsi perché esistono alternative che quei problemi non li hanno e potrebbero creargli problemi in tal senso.
Ricordiamoci, in questi casi non ci sono state "richieste" ma è stata una iniziativa degli eredi degli autori che volevano in qualche modo arginare la sorte di certi autori popolari che inevitabilmente perdono perché vanno fuori sincronia coi tempi.
"I pity the poor shades confined to the euclidean prison that is sanity." - Grant Morrison
"People assume that time is a strict progression of cause to effect, but *actually* from a non-linear, non-subjective viewpoint - it's more like a big ball of wibbly wobbly... time-y wimey... stuff." - The Doctor
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L'unico commento intelligente che ho letto sulla questione (non ricordo di chi) è che Dahl era semplicemente uno che scriveva libri per bambini e che i bambini non sono politically correct ma dei brutali commentatori dei difetti e delle inettitudini degli altri
Insultare qualcuno perché è grasso è intelligente?
Poi è ovvio che questi edit sono solo un tentativo disperato di tenere a galla le vendite dei libri, ma a un certo punto ci si chiede se il bambino critica il difetto spontaneamente o perché gli adulti attorno ad esso hanno detto o fatto intendere che è un difetto.
"I pity the poor shades confined to the euclidean prison that is sanity." - Grant Morrison
"People assume that time is a strict progression of cause to effect, but *actually* from a non-linear, non-subjective viewpoint - it's more like a big ball of wibbly wobbly... time-y wimey... stuff." - The Doctor
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un anno fa una salamarianna contea americana con maus nelle scuole
perché c'era violenza e zizze
nel frattempo in canadà:
https://torontosun.com/opinion/colum...t-says-senator
Una rastrelliera per fucili? Io non possiedo neanche un fucile, tantomeno una gamma di fucili che richieda un'intera rastrelliera. Che ci faccio con una rastrelliera per fucili?
Chi ha detto che è intelligente? Leggi meglio.
Dare del grasso è semplicemente da bambino. Come dire che si è scarsoni a calcio. O brutti. O stupidi. O antipatici.
I bambini sono così, indipendentemente dai genitori. Sono centrati su se stessi, non sulla suscettibilità degli altri.
Non ho detto genitori, ho detto genericamente "adulti".
Essere grassi non è qualcosa che si percepisce come negativa per istinto, è qualcosa che ti insegnano in maniera diretta o indiretta.
Eh, ma la libertà non te la toglie nessuno, è una scelta loro.
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Essere grassi è negativo, comunque.
Per la salute, per scopà, per tanto altro
Eccetto che spesso anche i sollevatori di pesi sono "grassi", anche essere di un certo tipo di costituzione ti fa percepire come "grasso" anche se non si è sovrappeso.
E un classico esempio di bullismo a scuola è appunto tormentare il ragazzino grasso della classe.
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Bullock, hai ragione su molte cose, ma essere grassi non è sano e non è esteticamente gradevole. Forse lo poteva essere 3000 anni fa, ma oggi la selezione naturale funziona in modo diverso, si adatta ai tempi.
E purtroppo in fondo siamo solo degli animali, e come tali spesso ci viene istintivo fare/pensare/dire certe cose.
Alcuni di noi nascono brutti, stupidi e con mille altri difetti fisici irreparabili e non c'è niente da fare.
Con questo non sto giustificando il bullismo o il cosiddetto bodyshaming, tutt'altro.
Io i bulli nelle scuole non li affiderei ai servizi sociali, li metterei in un sacco e li farei bastonare finché non si sente più il rumore delle ossa.
Quello che a me (e suppongo molti altri) dà fastidio è:
-L'esaltazione e la celebrazione di questi "difetti". Vuoi essere grasso come un pallone aerostatico? Fai pure, ma non puoi costringere la gente a dire e pensare che sei GORGEOUS AND BRAVE.
-i media non devono essere educativi, per lo meno non tutti i media.
Se Bond è una spia degli anni 50 è giusto che usi un linguaggio adatto al periodo e tratti le donne come pezze. Perché è un personaggio, e per giunta di fantasia.
È una scelta dettata dalla pressione mediatica delle nuove sensibilità, capitanata dai movimenti che questa libertà la vorrebbero limitare. Non è che si sono svegliati di colpo dicendo "accidenti dire che uno grasso è grasso non è una cosa carina presto cambiamo i libri".
figa le arrampicate sugli specchi in favore di chi vuole CENSURARE e MODIFICARE a POSTERIORI le parole e le opere di qualcuno che oggi non puó nemmeno difendersi (ma anche fosse quI cambia poco) in nome della LIBERTÁ e della INCLUSIVITÁ e del RISPETTO
sto vivendo nella meta realtá
l'estratto del discorso dello scittore/senatore canadese del video più sopra:
Honourable senators, I have a good deal of problems with this bill. I think it’s censorship passing as national inclusion. I’m not very savvy with the internet; I never have been. At 72 years old, I doubt if I ever will be, but I do know something about art, a little bit about creativity, so I’ll read to that point. Honourable colleagues, there is a certain essay by Cicero called Philippic 2, which was written to expose the power of the state against freedom of speech and freedom of thought — and the power of one man, Mark Antony. It is a brilliant proclamation, and it shows Cicero at his best and bravest. It was delivered in the Roman Senate, and Cicero paid for writing it with his life. His hands were cut off and taken to Mark Antony as proof that Cicero would never write again.
Cicero lived in a dangerous time. When Vasily Grossman completed Life and Fate, his grand novel about the Battle of Stalingrad, it had to be sanctioned by the cultural section of the Central Committee, the wise Soviet think-tank of art and culture. They took a year to answer and said that it was anti-Soviet. They did not accept it for publication. It is published now and it is, of course, a wonderful book, showing fascism and communism to be mirror images of one another in depravity and contempt for human liberty.
There is a great scene in that book where an elderly babushka, seeing a German youth coming out of the last pocket of German defence in January of 1943, is ready to yell and spit and curse him for what he has done to her people and, seeing a 19-year-old boy, a soldier of destiny, now terrified, starving and alone, she stops and says, “OK, here then,” and hands him a piece of bread. Nothing in the book is more significant than that moment, for that moment shows it to be absolutely Russian and, for all mankind, absolutely universal that the way to fight such mechanized violence and hate is with simple compassion and forgiveness.
That is something all too rare today in Canada and everywhere else. I think, overall, we have lately become a land of scapegoaters and finger pointers, offering accusations and shame while believing we are a woke society. Cultural committees are based as much in bias and fear as in anything else. I’ve seen enough artistic committees to know that. That what George Orwell says we must resist is a prison of self-censorship. This bill goes a long way to construct such a prison. Aleksandr Solzhenitsyn’s In the First Circle was smuggled away from the Soviet Bloc as well. One of the grand scenes in it is of a novelist, a favourite of Stalin, sitting down to write a novel and saying to himself, “I will now write the truth,” but feeling in his mind Stalin’s eyes upon him, he decides that he cannot and says, “The next novel will be the real one.”
The idea of any hierarchical politico deciding what a man or woman is allowed to write to fit a proscribed national agenda is a horrid thing. I am wondering if anyone on the staff of our Minister of Canadian Heritage understands this. In Germany, it was called the National Ministry for Public Enlightenment, and every radio was run by Joseph Goebbels — complete ideological manipulation in the name of national purity. No decree by the CRTC could, in any way, tell us what Canadian content should or should not be, or who should be allowed to bob their heads up out of the new murkiness we have created. Like Orwell’s proclamation, the very bill suggests a platform that decrees, “All animals are equal, but some animals are more equal than others.”
And Bill C-11 certainly spells out who they might be. IÂ’m not speaking solely of the internet because I am too old to know it; however, this will bleed over into any performance we tend to create, and we will have government officials holding a book of rules telling us if we are Canadian enough or, worse, who can write what about whom. IÂ’ve faced that before. You see, IÂ’m not Canadian enough; I never have been. I grew up in a place in the east of Canada called the Maritimes and have fought for every inch of soil in my fictional world that, for years, dismissed who I was and especially whom I wrote about. I did so without complaint, but I know who the gatekeepers are. They are still here, telling us in Bill C-11 that we have progressed, that we are more understanding and that our value system has evolved to be inclusive.
This statement is a transparent endowment to those whose support they need and whom they desire to influence, but it is a terrible insult to the great writers in my country that I know. This is not opening the gate to greatness but only to compliance. The writers I know don’t need to advance to fit an agenda, and neither do the songwriters or bloggers. When this bill mentions how we have evolved, it is simply a suggestion to comply. Some of those who have so evolved into the new Canada have torn away books and slashed many writers whom I have admired — an evolution of sanctimony and an advancement in quelling the voices we might disagree with. By this bill, we have entered the very realms we have fought to depose over the last 70 years. Bill C-11 might be more subtle than the German Stasi or the cultural section of the Central Committee of the former Soviet Union, but never think it is not intertwined.
The very bill suggests a favouritism brought forward by a notional knowledge of what Canada should be and what groups we are now allowed to blame.
It also suggests that there is no communication or interplay between writers of different ethnicities. That identity politics is positive because it teaches a bland society about new voices or about trauma which only certain people are allowed to say they know. It is a balkanization of freedom of expression; is so narrow-minded that it defeats the very thing it proposes and destroys the principle set forth by Terence over 2,000 years ago:
“I am human, I consider nothing human alien to me.” That is, we understand because we identify, not because we are being taught a lesson. One night, after my reading at Harbourfront Centre in Toronto, two people approached me. One was the great Irish writer Roddy Doyle, telling me he had long admired my work. The other was the First Nations writer Richard Wagamese, telling me he started writing because he was influenced by my work. Both were very kind, lived thousands of miles apart, one Irish and one First Nations.
The writing had little to do with identity politics, but it did have much to do with identifying. I do not know who would be able to tell me what Canadian content is and what it is not, but I know it won’t be in the Minister of Heritage’s power to ever tell me. We have yet to make a great movie about hockey for God’s sake, a great movie about Juno Beach, a great movie about Dieppe or a movie about the young Canadians fighting to death in Hong Kong. Our actors, singers and writers, too, have gone away — because they had to for too many in power have no knowledge about these things. We have filled the world with our talent, but not because of the Minister of Heritage. We have spread our books and movies across the world, but it is not because of some formula. We have insulted so many of our authors, singers, actors and painters by not paying attention to them, and then claiming them when they go somewhere else.
They come back to get the Order of Canada and to be feted at Rideau Hall. Drake is known worldwide not because of the Canadian Radio‑television and Telecommunications Commission, or CRTC. Thank God Drake was not up to them, or Leonard Cohen or Gordon Lightfoot either. You see, we have gone back to the age of Cicero without even knowing. In that age, scapegoating was considered a blessing, and mob action against one person was considered justice. It was Christ actually who taught us that scapegoating was a great lie and pleaded with us by his death never to return to that state. This law will be one of scapegoating all those who do not fit into what our bureaucrats think Canada should be. Stalin, again, will be looking over our shoulder when we write. We have come such a long way from Cicero.
Una rastrelliera per fucili? Io non possiedo neanche un fucile, tantomeno una gamma di fucili che richieda un'intera rastrelliera. Che ci faccio con una rastrelliera per fucili?
Sono uno di quelli che da di matto perchè nei TTRPG stanno stravolgendo i classici per fare "il paese dei coniglietti e degli orsetti cucciolosi" (cit.), immaginatevi cosa pensi di quelli che devono cambiare la letteratura perchè i lettori moderni non hanno lo spirito critico sufficiente a distinguere idee obsolete, simbologie inadeguate o scemenze individuali dell'autore.
Io sono venuto su leggendo Emilio Salgari, Jules Verne, Tolkien, Fenimore Cooper, Moorcock, Stephen King, e Philip K Dick e non è che vado in giro a fare malestri per credo religioso, appartenza etnica o orientamento religioso.
Magari (MAGARI) quello che viene assorbito dall'ambiente familiare negli anni formativi ha una tanticchia più di peso specifico, così tanto per buttare là un'idea nuova.
Every normal man must be tempted, at times, to spit on his hands, hoist the black flag, and begin slitting throats.H. L. Mencken
nooooooo, una mamma e un papÃ* si preoccuperanno sempre dei loro bimbi
In the first four months of the current school year alone (2022), parents and community members in almost 100 school districts across Houston, Dallas, San Antonio and Austin submitted 75 formal requests to ban books from libraries. Only one such request was filed during the same period last year, notes NBC News. Ban attempts in Texas have particularly targeted young adult books that document the experiences of Black and LGBTQ people.
perlomeno noto che la questione di maus dello scorso anno ha avuto come principale effetto di fargli pompare le vendite. al solito, è che i pirla sono più rumorosi e agitati e con più tempo libero.
Una rastrelliera per fucili? Io non possiedo neanche un fucile, tantomeno una gamma di fucili che richieda un'intera rastrelliera. Che ci faccio con una rastrelliera per fucili?
alla fine il problema maggiore degli uzzah è quel falso perbenismo morale di superiorità di stampo calviniano puritano che è presente in ogni fottuto gruppo (indifferentemente dall'idea politica di appartenenza), anche in quelli non religiosi/atei, dove ognuno deve mostrare di avere il cazzo più grosso dell'alltro