I DAZI E L'AMICO IMMAGINARIO (E. Bucci)

Ecco a voi Peter Navarro: l’architetto, l’eminenza grigia dei dazi, l’uomo che ha convinto Donald Trump che la guerra commerciale con la Cina fosse non solo utile, ma necessaria. È tornato. Dopo una parentesi giudiziaria non trascurabile — condanna per oltraggio al Congresso, per aver rifiutato di testimoniare sull’assalto al Campidoglio — Navarro è stato rimesso esattamente dov’era: consigliere senior per il commercio e la produzione nella nuova amministrazione Trump. E ha già rilanciato la sua ossessione preferita: i dazi. Quelli “reciproci”, questa volta. Un nome nuovo per la stessa idea: punire chi non gioca secondo le regole americane. Almeno, secondo le regole di Navarro.

Economista con una lunga carriera accademica, Navarro ha sempre occupato una posizione laterale nel dibattito economico, finché non è stato scoperto da Steve Bannon e arruolato da Trump durante la campagna del 2016. I suoi libri — Death by China, Crouching Tiger, The Coming China Wars — avevano un merito agli occhi di Trump: un linguaggio semplice, toni aggressivi e un nemico ben identificato. Navarro offriva un’ideologia economica perfettamente allineata al trumpismo: protezionismo, nazionalismo industriale, anti-globalismo duro e puro. Una dottrina costruita su minacce esistenziali, su un’America assediata e su soluzioni muscolari, come i dazi su acciaio, alluminio e beni tecnologici, prima contro la Cina e poi a macchia d’olio su altri paesi.

Ma c’è un dettaglio che fa capire con che tipo di personaggio abbiamo a che fare. Nel 2019 viene scoperto che in molti dei suoi libri Navarro cita con entusiasmo e deferenza un certo “Ron Vara”: imprenditore, veterano dell’esercito, esperto di commercio, uomo di buon senso pronto a pronunciare aforismi memorabili come “non ci si può fidare della Cina più di quanto ci si possa fidare di una tigre affamata”. Ron Vara compare spesso nei suoi testi, viene presentato come una voce indipendente che rafforza le sue tesi. Il problema è che Ron Vara non esiste. È un’invenzione. Un personaggio fittizio. Anzi, peggio: è un anagramma. Navarro → Ron Vara.

Quando l’inganno venne alla luce, Navarro non negò: disse che era uno “scherzo”, un piccolo divertimento per lettori attenti. Ma la verità è che Ron Vara è un trucco da prestigiatore: inventarsi una fonte e fargli dire quello che si vuole senza assumersene direttamente la responsabilità. Una specie di autocitazione in incognito, perfettamente camuffata.

Ora, la parte stupefacente è che questa storia non ha avuto conseguenze. Navarro non ha perso credibilità — almeno non dove conta. È rimasto al suo posto e ora ci è tornato con ancora più potere.

E quindi eccoci qui, nel 2025, con un segretario alla salute che ha dichiarato di aver avuto vermi nel cervello, e un consigliere economico di punta che prende decisioni commerciali basandosi, tra le altre cose, sui consigli del suo amico immaginario.

Gli Stati Uniti e il mondo sono in mani sicure.

FONTI:
https://www.nytimes.com/2019/10/16/u...-ron-vara.html

https://www.nytimes.com/2024/05/08/u...mory-loss.html

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