In generale il mio punto di vista è questo.
In una società civile:
- chiunque faccia un lavoro a tempo pieno deve avere al minimo una retribuzione che gli permetta di vivere decorosamente
- lo stato deve avere abbastanza risorse per garantire i servizi ai cittadini: amministrazione, sanità, istruzione, infrastrutture, sicurezza, previdenza, etc
quando queste cose sono vere, non importa se qualcuno guadagna 10 o 100 milioni l'anno, il punto non è eliminare le differenze, il punto è eliminare l'eccessiva disparità quando questa crea situazioni incompatibili con il funzionamento di una società civile.
E limitare la disparità non significa andare a prendersela a livello personale con chi è ricco, perché è l'approccio sbagliato. Se un Bezos è diventato straricco senza fare niente di illegale (non lo so, supponiamo), alla fine è colpa sua se ha beneficiato di come funziona il sistema? Va tarato il sistema in modo che Bezos possa diventare ricco quando sono rispettati gli altri criteri. In breve significa un modello di tassazione che sia equo per le persone e sufficiente per lo stato, e sicuramente Bezos sarebbe diventato ricco lo stesso.
L'imprenditoria è importantissima ed è giusto che sia spronata dal miraggio della ricchezza, altrimenti chi ci si metterebbe? Fare l'imprenditore è rischioso, noi vediamo chi ha successo ma per ogni azienda che ha successo ci sono 100 startup che falliscono male. Io non c'ho l'invidia dell'imprenditore com un bicio, non mi piace il rischio e sto bene da dipendente che non diventerà mai ricco ma che allo stesso tempo non rischia nulla. Però, visto che se non ci fossero gli imprenditori che rischiano non ci sarebbero i dipendenti che stanno tranquilli, va benissimo il sistema che permetta loro di diventare ricchi.