nuove testimonianze sui soprusi subiti da Giulia, la situazione di Impagniatiello si AGGRAVA
https://twitter.com/SandroSca/status...69254720520192
ma non è questo il caso, come ho già scritto, e quindi come ho già scritto la dichiarazione era fuori luogo, per non dire una vaccata.
e oltretutto è stata la vittima a fissare l'appuntamento per incontrarsi https://www.google.com/amp/s/milano....402944470/amp/
ma continuiamo a ragionare per luoghi comuni, sia mai che esploda il cervelletto
https://www.ilgiorno.it/milano/crona...amere-gal3jsx2Alessandro Impagnatiello, i pm incalzano: «Lui e la madre si informarono sulle telecamere: omicidio pianificato giorni prima»
l 30enne reo confesso e sua madre avrebbero chiesto informazioni sulle telecamere di un bar a pochi metri dal luogo del ritrovamento del cadavere di Giulia Tramontano
Impossibile, le donne non fanno certe cose!
Io ho giocato tanti giochi... io già me ne accorgo da questo: quando va in pausa. In genere i giochi che vann in pausa e sta scritt sol "continua" e "salva" fann cagar! (Vincenzo Monti, videorecensore)
speriamo il governo intervenga sull'argomento, magari con una legge apposita creata sull'onda dell'emozione collettiva
Ma vedo che questa notizia sta andando un casino tra i normies.
Cosa è successo di così diverso dagli altri millemila casi analoghi?
Ma davvero va spiegata la cosa delle telecamere?
e a loro?
«Ha iniziato a rompere il cazzo... Vi spacco sbirri di merda di qua e di là — dice Migliore —. Allora ha dato una capocciata al vetro... Il collega apre la porta e “vieni un attimo fuori... adesso ti faccio vedere io quante capocciate alla porta fai”... Boom boom boom boom... E io ridevo come un pazzo».
«Amò, lui stava dentro l’acquario (la stanza dei fermati con una parete a vetro, ndr), gli ho lasciato la porta aperta in modo tale che uscisse perché io so che c’è la telecamera dentro... Amò, mi guarda, mi ero messo il guanto, ho caricato una stecca, amò, bam, lui chiude gli occhi, di sasso per terra è andato a finire, è rimasto là... È svenuto... Minchia che pigna che gli ho dato...».
Sempre e con orgoglio dalla parte delle forze armate dello Stato
Bello anche
i loro telefoni erano finiti sotto controllo nell’ambito di un’altra indagine, su una perquisizione di cinque mesi prima fin troppo benevola (praticamente mancata, secondo gli inquirenti) nei confronti di un gruppo di albanesi sospettati di tentato omicidio e detenzione di armi. Parenti del gestore di una discoteca frequentata dal gruppo di poliziotti «ballerini», che una volta compreso di chi si trattasse si sono fermati. L’ha raccontato l’albanese in un’altra intercettazione: «Io ero sporco in casa, i poliziotti... Il giovane Alessandro... Io avevo due fucili, un silenziatore e due pistole! Sa cos’ha fatto il poliziotto? Ha detto: “La perquisizione è finita, negativo!”».
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