Ciao Fulvius,
una settimana fa mi sono trasferita un Australia con il mio ragazzo e non smetto di piangere da quando siamo atterrati. La lontananza dalla famiglia, dagli amici e "dall'aria di casa" mi sta pesando come un macigno.. complice il fatto che le nostre giornate le spendiamo a cercare casa (difficilissimo per una serie infinita di motivi) e lavoro.
A proposito di lavoro, la mazzata più grande è stato scoprire che le garanzie che mi erano state date sono svanite nel nulla.. quindi se prima almeno la ricerca di un impiego (per me) era un problema in meno, adesso mi ritrovo anche con questa responsabilità addosso.
Continuo a ripetermi che è troppo presto, che devo avere pazienza e che prima o poi le cose si sistemeranno ma credetemi mi sembra tutto troppo grande per me, come cavolo fa la gente ad avventurarsi in queste cose? Il web è pieno di esperienze di ragazzi che hanno messo zaino in spalla esono partiti, perché io non dovrei farcela?
Ringrazio il mio ragazzo che è la mia roccia e gli amici che ospitandoci ci stanno dando una mano immensa.. ma non riesco a vivermi anche le più piccole cose con leggerezza. Ho veramente paura dell'incertezza, del non sapere cosa mi riserverà il futuro.. negli ultimi mesi avevo fatto un ottimo lavoro su me stessa, sulla mia autostima e su come gestire gli imprevisti della vita, guardando sempre il bicchiere mezzo pieno, ma appena arrivata qui mi è crollato tutto addosso. Mi sento mancare la terra sotto ai piedi.
Cavolo, sono stata fortunata ad aver potuto fare un viaggio così lungo, ad avere questa occasione per cambiare vita o comunque vivere in una cultura (anche geograficamente) molto lontana dalla mia, eppure provo un senso di angoscia costante. Avrò fatto il passo più lungo della gamba? Non so.. so solo che vorrei un abbraccio da mia mamma.
Scusate lo sfogo