Imho su questo punto ci sono due questioni:
A.
Nessuno dice che Israele non abbia diritto di difendersi, nè che debba porre l'altra guancia mentre viene sodomizzata.
Si sta solo dicendo che inserire nel discorso il "eh, però hamas" è una cosa pericolosa... perchè rischia di portare alla conclusione che il modus operandi di una organizzazione terrorista debba diventare il metro di confronto rispetto al quale stabilire cosa è lecito e cosa no.
In altre parole: puoi fare un po quel cacchio che ti pare, basta che fai meno schifo di quella feccia lì.
Riportandolo un po nel nostro mondo, è come se visto che in quel comprensorio di villette ci sono un paio di mafiosi, allora posso pure entrarci dentro con qualche apc armato di mitragliatori pesanti e rendere tutto il quartiere una groviera.
Perchè oh, i mafiosi buttano la gente nell'acido eh
B.
Una cosa è quello che può essere accettabile per gli israeliani (che sono parte in causa, e quindi per forza di cose hanno un punto di vista sulla questione più diretto e meno oggettivo), un'altra è quello che dovrebbe esserlo per noi. Che siamo osservatori esterni, per così dire.
Io certi discorsi da un israeliano, al quale magari hanno ammazzato qualcuno il 7 ottobre o fatto saltare in aria casa con qualche razzo, umanamente li capisco al 100%, ma sentirli ripetere da un italiano che ha il culo al caldo ed ha la fortuna di poter analizzare le cose in maniera più lucida lo accetto molto meno.
No, perchè anche qui... se il metro di ciò che è lecito lo facciamo decidere alle parti in causa, allora occhio che finiremo per accettare tutto.
Quanta gente che compie le peggio porcate di base è convinto di farlo nel giusto e con la ragione dalla sua?
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Minchia, siamo a due paragoni totalmente a caso col nazismo/seconda guerra mondiale, in due pagine.
Se non è un record poco ci manca![]()