Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper

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Discussione: Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper

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  1. #1
    Army of One L'avatar di golem101
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    Re: Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper

    Rhinoceros è praticamente lo standard per la modellazione di superfici (per i profani: una curva complessa come un tendaggio o un drappeggio in confronto ad un solido geometrico o una curva regolare come semisfere, cilindri, coni, eccetera), anche se ha un approccio logico al workflow che mi risulta un po' ostico - ma è questione di abitudine.
    Se è il primo software CAD che impari, vai tranquillo: sono paranoie da chi ha imparato ad andare in bici con un manubrio fatto così piuttosto che cosà e rompe i coglioni sulle minuzie.

    E' anche vero che non lo tocco da un decennio circa, quindi chissà come è cambiato nel frattempo.

    Grasshopper è la parte di programmazione parametrica, e come tutti i parametrici richiede un po' di mal di testa per mettersi nel giusto ordine di idee: non stai disegnando un oggetto ma piuttosto introduci un elemento generico che puoi manipolare in un secondo tempo, ma che "funziona" nel disegno complessivo in base alle relazioni che tu definisci con gli altri oggetti. Ti costringe a pianificare un po' prima di lanciarti nel disegno, per riassumere grossolanamente.
    Però si fa anche quello.
    Stay vigilant.
    The Emperor protects.
    Cadia stands.

  2. #2
    Amico di tutti L'avatar di Sinex/
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    Re: Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper

    Citazione Originariamente Scritto da golem101 Visualizza Messaggio
    Rhinoceros è praticamente lo standard per la modellazione di superfici (per i profani: una curva complessa come un tendaggio o un drappeggio in confronto ad un solido geometrico o una curva regolare come semisfere, cilindri, coni, eccetera), anche se ha un approccio logico al workflow che mi risulta un po' ostico - ma è questione di abitudine.
    Se è il primo software CAD che impari, vai tranquillo: sono paranoie da chi ha imparato ad andare in bici con un manubrio fatto così piuttosto che cosà e rompe i coglioni sulle minuzie.

    E' anche vero che non lo tocco da un decennio circa, quindi chissà come è cambiato nel frattempo.

    Grasshopper è la parte di programmazione parametrica, e come tutti i parametrici richiede un po' di mal di testa per mettersi nel giusto ordine di idee: non stai disegnando un oggetto ma piuttosto introduci un elemento generico che puoi manipolare in un secondo tempo, ma che "funziona" nel disegno complessivo in base alle relazioni che tu definisci con gli altri oggetti. Ti costringe a pianificare un po' prima di lanciarti nel disegno, per riassumere grossolanamente.
    Però si fa anche quello.
    Molto bene grazie!

    Quindi in pratica se non ho capito male la programmazione parametrica mi permetterebbe ad esempio di non dover modellare ogni volta un manufatto da zero ma impostare una sorta di modello con le sue regole e i suoi sarcazzi che io posso variare tramite i parametri?
    Per serializzare un po' la produzione secondo degli standard insomma...

    Sono scemo?

  3. #3
    Army of One L'avatar di golem101
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    Re: Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper

    Citazione Originariamente Scritto da Sinex/ Visualizza Messaggio
    Molto bene grazie!

    Quindi in pratica se non ho capito male la programmazione parametrica mi permetterebbe ad esempio di non dover modellare ogni volta un manufatto da zero ma impostare una sorta di modello con le sue regole e i suoi sarcazzi che io posso variare tramite i parametri?
    Per serializzare un po' la produzione secondo degli standard insomma...

    Sono scemo?
    Ni.

    Faccio un passo indietro e uno di lato per chiarire meglio i concetti fondamentali, poi il corso di CAD farà il lavoro importante.
    Sottolineo che sono generalizzazioni molto grezze utili solo a far capire l'idea di massima, l'applicazione pratica è un altro paio di maniche - generalmente più semplice e intuitiva.

    In un CAD "tradizionale" se disegni in 2D un segmento di linea su un sistema di coordinate, avrai un oggetto dalla coordinata tale alla tal'altra, con lunghezza di valore definito. Se poi da una delle estremità del segmento ne aggiungi un secondo di lunghezza identica ma orientato a 90° rispetto al primo, avrai un secondo oggetto con le sue caratteristiche. Magari più avanti vai a modificare il primo oggetto, semplicemente allungandolo dall'estremità non connessa al secondo segmento disegnato, oppure cambiandone l'inclinazione col secondo segmento fino a 60°.
    Ora, questo sarà un oggetto del tutto nuovo nella struttura logica del disegno che sostituisce in toto l'originale, ed il secondo segmento non cambierà nessuna delle sue caratteristiche (lunghezza, orientamento, connessione all'estremità del primo segmento, altro). Man mano che fai cambiamenti, aggiungerai sempre nuovi oggetti all'interno della struttura logica del file - che portava a disastri importanti nei tempi eroici in cui la RAM era in decine o centinaia di MB, con i vari undo che creavano malestri pirotecnici.

    In un CAD parametrico tu inserisci un oggetto "segmento di linea" a cui attribuisci dei valori (parametri), come lunghezza, punto di inizio nel sistema di coordinate, inclinazione rispetto allo stesso. Quando inserisci il secondo segmento, fornirai alcuni parametri di questo elemento: è connesso al primo, è lungo il doppio del primo, è orientato di 90° rispetto al primo, eccetera. Se in un momento successivo vai a modificare i parametri del primo elemento, non solo questo resterà il medesimo elemento logico nel file, ma andrà ad influenzare i valori parametrici del secondo che sono collegati "a cascata" - ad esempio allungandolo dall'estremità libera, questo causerà un proporzionale allungamento anche del secondo segmento, che hai specificato debba essere di lunghezza doppia rispetto al primo.

    Questo significa che lanciarsi nel disegno alla "vediamo come viene" non è proprio un'idea felice, e ci vuole un pochetto per sviluppare una pianificazione di quali valori mettere come parametri collegati fra i vari elementi e quali invece lasciare indipendenti.
    Ripeto, a fine corso se chi lo spiega non è un selvaggio, hai ben chiaro come e dove sbattere la testa, è solo l'impatto iniziale che appare complicato o disorientante.

    Se però hai fatto un disegno che nel suo complesso ha una solida struttura logica di collegamenti fra i vari valori, allora otterrai il risultato che descrivi: una volta creato un modello generale, variando alcuni elementi chiave potrai adattarlo a differenti esigenze senza dover reinventare la ruota (aka rifare da zero) ogni volta.

    Tieni presente che ormai anche i software più merdoni hanno la possibilità di inserire elementi parametrici, a volte in modo nativo, a volte tramite dei trick (i famigerati finti parametrici).
    Ultima modifica di golem101; 09-10-23 alle 18:13
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  4. #4
    Amico di tutti L'avatar di Sinex/
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    Re: Vogliono farmi un corso di stampa 3d usando Rhino e grasshopper

    Citazione Originariamente Scritto da golem101 Visualizza Messaggio
    Ni.

    Faccio un passo indietro e uno di lato per chiarire meglio i concetti fondamentali, poi il corso di CAD farà il lavoro importante.
    Sottolineo che sono generalizzazioni molto grezze utili solo a far capire l'idea di massima, l'applicazione pratica è un altro paio di maniche - generalmente più semplice e intuitiva.

    In un CAD "tradizionale" se disegni in 2D un segmento di linea su un sistema di coordinate, avrai un oggetto dalla coordinata tale alla tal'altra, con lunghezza di valore definito. Se poi da una delle estremità del segmento ne aggiungi un secondo di lunghezza identica ma orientato a 90° rispetto al primo, avrai un secondo oggetto con le sue caratteristiche. Magari più avanti vai a modificare il primo oggetto, semplicemente allungandolo dall'estremità non connessa al secondo segmento disegnato, oppure cambiandone l'inclinazione col secondo segmento fino a 60°.
    Ora, questo sarà un oggetto del tutto nuovo nella struttura logica del disegno che sostituisce in toto l'originale, ed il secondo segmento non cambierà nessuna delle sue caratteristiche (lunghezza, orientamento, connessione all'estremità del primo segmento, altro). Man mano che fai cambiamenti, aggiungerai sempre nuovi oggetti all'interno della struttura logica del file - che portava a disastri importanti nei tempi eroici in cui la RAM era in decine o centinaia di MB, con i vari undo che creavano malestri pirotecnici.

    In un CAD parametrico tu inserisci un oggetto "segmento di linea" a cui attribuisci dei valori (parametri), come lunghezza, punto di inizio nel sistema di coordinate, inclinazione rispetto allo stesso. Quando inserisci il secondo segmento, fornirai alcuni parametri di questo elemento: è connesso al primo, è lungo il doppio del primo, è orientato di 90° rispetto al primo, eccetera. Se in un momento successivo vai a modificare i parametri del primo elemento, non solo questo resterà il medesimo elemento logico nel file, ma andrà ad influenzare i valori parametrici del secondo che sono collegati "a cascata" - ad esempio allungandolo dall'estremità libera, questo causerà un proporzionale allungamento anche del secondo segmento, che hai specificato debba essere di lunghezza doppia rispetto al primo.

    Questo significa che lanciarsi nel disegno alla "vediamo come viene" non è proprio un'idea felice, e ci vuole un pochetto per sviluppare una pianificazione di quali valori mettere come parametri collegati fra i vari elementi e quali invece lasciare indipendenti.
    Ripeto, a fine corso se chi lo spiega non è un selvaggio, hai ben chiaro come e dove sbattere la testa, è solo l'impatto iniziale che appare complicato o disorientante.

    Se però hai fatto un disegno che nel suo complesso ha una solida struttura logica di collegamenti fra i vari valori, allora otterrai il risultato che descrivi: una volta creato un modello generale, variando alcuni elementi chiave potrai adattarlo a differenti esigenze senza dover reinventare la ruota (aka rifare da zero) ogni volta.

    Tieni presente che ormai anche i software più merdoni hanno la possibilità di inserire elementi parametrici, a volte in modo nativo, a volte tramite dei trick (i famigerati finti parametrici).
    figa incredibile ho capito tutto

    quanto sei bravo?

    ti manderò il mio primo supporto podologico, mandami uno scan del piede

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