
Originariamente Scritto da
golem101
Ni.
Faccio un passo indietro e uno di lato per chiarire meglio i concetti fondamentali, poi il corso di CAD farà il lavoro importante.
Sottolineo che sono generalizzazioni
molto grezze utili solo a far capire l'idea di massima, l'applicazione pratica è un altro paio di maniche - generalmente più semplice e intuitiva.
In un CAD "tradizionale" se disegni in 2D un segmento di linea su un sistema di coordinate, avrai un oggetto dalla coordinata tale alla tal'altra, con lunghezza di valore definito. Se poi da una delle estremità del segmento ne aggiungi un secondo di lunghezza identica ma orientato a 90° rispetto al primo, avrai un secondo oggetto con le sue caratteristiche. Magari più avanti vai a modificare il primo oggetto, semplicemente allungandolo dall'estremità non connessa al secondo segmento disegnato, oppure cambiandone l'inclinazione col secondo segmento fino a 60°.
Ora, questo sarà un oggetto del tutto nuovo nella struttura logica del disegno che sostituisce in toto l'originale, ed il secondo segmento non cambierà nessuna delle sue caratteristiche (lunghezza, orientamento, connessione all'estremità del primo segmento, altro). Man mano che fai cambiamenti, aggiungerai sempre nuovi oggetti all'interno della struttura logica del file - che portava a disastri importanti nei tempi eroici in cui la RAM era in decine o centinaia di MB, con i vari
undo che creavano malestri pirotecnici.
In un CAD parametrico tu inserisci un oggetto "segmento di linea" a cui attribuisci dei valori (parametri), come lunghezza, punto di inizio nel sistema di coordinate, inclinazione rispetto allo stesso. Quando inserisci il secondo segmento, fornirai alcuni parametri di questo elemento: è connesso al primo, è lungo il doppio del primo, è orientato di 90° rispetto al primo, eccetera. Se in un momento successivo vai a modificare i parametri del primo elemento, non solo questo resterà il medesimo elemento logico nel file, ma andrà ad influenzare i valori parametrici del secondo che sono collegati "a cascata" - ad esempio allungandolo dall'estremità libera, questo causerà un proporzionale allungamento anche del secondo segmento, che hai specificato debba essere di lunghezza doppia rispetto al primo.
Questo significa che lanciarsi nel disegno alla "vediamo come viene" non è proprio un'idea felice, e ci vuole un pochetto per sviluppare una pianificazione di quali valori mettere come parametri collegati fra i vari elementi e quali invece lasciare indipendenti.
Ripeto, a fine corso se chi lo spiega non è un selvaggio, hai ben chiaro come e dove sbattere la testa, è solo l'impatto iniziale che appare complicato o disorientante.
Se però hai fatto un disegno che nel suo complesso ha una solida struttura logica di collegamenti fra i vari valori, allora otterrai il risultato che descrivi: una volta creato un modello generale, variando alcuni elementi chiave potrai adattarlo a differenti esigenze senza dover reinventare la ruota (aka rifare da zero) ogni volta.
Tieni presente che ormai anche i software più merdoni hanno la possibilità di inserire elementi parametrici, a volte in modo nativo, a volte tramite dei trick (i famigerati finti parametrici).