Diciamo che hai Tizio, colpito da decreto di espulsione. Non vuole andarsene; lo arresti e lo metti subito su un aereo? OK, fin qua tutto bene e tutto semplice.
Problema numero uno: se non ha documenti, dove lo mandi quell'aereo?
Diciamo che trovi per miracolo il Paese di provenienza, o decidi che è la Libia perché sì. Problema numero due, il Paese di provenienza non vuole accettare quella persona sul proprio suolo. Che fai? Scontro diplomatico?
Diciamo che della diplomazia ce ne fottiamo e atterriamo di prepotenza. Problema numero tre: e se quelli si incazzano e iniziano a reagire con la forza? Perché, pensala a parti inverse: tu accetteresti che aerei militari (poniamo) libici atterrino qui e facciano il cazzo che vogliono fregandosene degli ordini delle nostre autorità? Penso proprio che la gente inizierebbe a chiedere a gran voce di spiegare la contraerea, e non avrebbe neanche tutti i torti. Quindi non ci si potrebbe stupire più di tanto se lo facessero loro con noi.
Problema numero quattro: non puoi certo fare un volo a persona, devi fare una "infornata" minima. Il che significa parcheggiare la gente in qualche struttura temporanea. Abbiamo abbastanza strutture e abbastanza personale per gestire la cosa su questi numeri? E se qualcuno scappa?
Problema numero cinque: metti che qualcuno dica "sono gay, non potete rimandarmi in Paese X perché c'è una teocrazia islamica e mi metterebbero a morte". Per il diritto internazionale non puoi rimandarlo indietro sapendo questo, che fai? E per favore che la soluzione sia realistica, non un "eh ce ne fottiamo delle regole", stiamo cercando soluzioni concrete, non slogan populisti.
Attenzione, non voglio fare l'"accogliamoli tutti", minimamente. Una soluzione va trovata, ma è oggettivamente un casino, per i motivi detti sopra e altri ancora.
Non esistono soluzioni semplici ad un problema così orrendamente complesso e soprattutto non esistono soluzioni che non prevedano lo stanziamento di UN FOTTIO di soldi in modo strutturale (ogni singolo anno).