Sono anni che ci stanno invadendo tra migranti e persone dell'est europa solo che non ce ne stiamo rendendo conto
Sono anni che ci stanno invadendo tra migranti e persone dell'est europa solo che non ce ne stiamo rendendo conto
Marco Cimmino
La storia dell'aviazione russa con le pezze al culo è un po' un qualcosa che ce la raccontiamo noi...non sarà con gli standard occidentali, ma non certamente così scassata da non avere superiorità contro gli ucraini.
Da decenni abbiamo visto solo guerre con sabbipodi e asimmetriche....questo è il primo conflitto "ad armi pari" e non parlerei così per assoluti e certezze.
L'aviazione russa sarà quel che sarà, sta di fatto che praticamente non la usano, e quando lo fanno rischiano grosso, probabilmente ha comunque standard d'arma/radar ecc troppo arretrati per essere realmente efficace, come rapporto obiettivi raggiunti/perdite...
Per poter bombardare devono spesso avvicinarsi troppo agli obiettivi/seguire il missile fino al bersaglio ecc che spesso li rendono facili bersagli...
comunque questo topic rischia di diventare un doppione di quello sull'Ucraina
Domanda...non provocatoria o altro...domanda reale.
Con i missili guidati e il satellite o il drone che vede e punta....a cosa serve l'areoplanino che va in territorio nemico a sparare?
Gli aerei sono diventati a conti fatti degli "himars" volanti (magari stealth), tra l'altro tutt'altro che agili nel dogfight, per sparare da posizioni agevolate ma ben lontane...corretto? DOpotutto è questa la funzione dell'F35...
Finita l'era del cannoncino...deduco che gli aerei sparano i missili aria-terra dalla posizione più lontana possibile in base alla gittata del missile...e più il missile è avanzato e più l'aereo sgancia da lontano...
Cioè almeno questo è quello che ho imparato giocando a Command: Modern Operations...
Ma è una domanda seria eh.
Ultima modifica di Orologio; 15-03-24 alle 19:58
Così de botto penso che spesso certi obiettivi da colpire li vedi solo se sei sul campo e sul posto ci devi andare per forza
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“Una marcia su Bruxelles” contro l’Unione europea, che “vuole costringere ad accogliere migranti e a rieducare i bambini ad accettare l’omosessualità”. Il grido di guerra arriva da Viktor Orbán, il presidente sovranista ungherese da sempre in rotta con la governance dell’Unione (di cui il suo Paese è uno degli Stati membri) su accoglienza, diritti civili e rapporti con la Russia.
In un discorso pronunciato a Budapest in occasione della giornata nazionale del 15 marzo, anniversario della sollevazione del 1848 contro l’impero asburgico, Orbán ha insistito sul contrasto tra l’Ungheria e i Paesi occidentali, che “iniziano guerre, distruggono mondi, ridisegnano i confini dei Paesi e si cibano di tutto come cavallette. Noi ungheresi viviamo in modo diverso e vogliamo vivere in modo diverso. Siamo stati fregati, è il tempo della rivolta”, ha detto arringando la folla.
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Non è proprio al confine, però
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La Danimarca annuncia l'estensione della leva obbligatoria anche alle donne a partire dal 2026, con un servizio che passerà da 4 a 11 mesi. Questa decisione, supportata da un investimento di 6 miliardi di dollari nella difesa, rende la Danimarca il terzo paese europeo, dopo la Svezia e la Norvegia, a richiedere alle donne di servire nelle forze armate.
“Non riarmiamo perché vogliamo la guerra. Ci stiamo riarmando perché vogliamo evitarla“, ha dichiarato la premier socialdemocratica Mette Frederiksen, aggiungendo che il governo sta inoltre cercando di raggiungere “la piena uguaglianza tra i sessi”.
Il ministro della Difesa, Troels Lund Poulsen, afferma che questa estensione della coscrizione contribuirà a migliorare la difesa, la mobilitazione nazionale e l'equipaggiamento militare. Sottolinea inoltre che una coscrizione più robusta, che includa la piena parità di genere, è necessaria per affrontare le sfide della sicurezza.
Attualmente, le donne danesi possono volontariamente prestare servizio militare, ma con questa nuova regolamentazione, il numero annuale di reclute aumenterà a 5.000. La decisione riflette anche la preoccupazione per la crescente instabilità nella sicurezza europea e la necessità di una difesa più versatile e completa.
Copenaghen, membro della NATO, sostiene l'Ucraina nella guerra contro la Russia, anche se il ministro degli Esteri, Lars Løkke Rasmussen, non vede Mosca come una minaccia diretta per il Paese. Tuttavia, si riconosce che la situazione della sicurezza in Europa è diventata sempre più grave, e il ministro della Difesa, Lund Poulsen, ritiene che una base di reclutamento più ampia, che includa entrambi i sessi, contribuirà a creare una difesa più completa.
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Più che altro se tocca la Polonia, la Svezia o l'Estonia fa esattamente la stessa fine... visto che sono 3 membri NATO e si troverebbe tutta l'aviazione stanziata in europa sulla testa nel giro di 2 settimane.