Teaser trailer del riassunto di domani:
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Ultima modifica di K.N.A.B.; 07-07-16 alle 23:35
EUROPA PRIMIS: NUOVO ORDINE
Oggi miei cittadini, romani, figli del fascio mi rivolgo a voi come nuova idea allargata di nazionalismo che si erge a scudo delle barbarie da est e dell'avidità capistalista da ovest. La pensano come i figli della lupa anche i nostri amati cugini d'oltralpe che per inutili e sciocchi cavilli democratici dovranno aspettare le elezioni tra un anno per presentarsi uniti sotto il simbolo del tricolore nazionale francese e come gli impavidi polacchi dall'est, che nel loro genoma hanno scritto le gesta eroiche del generale Sobieski che difese la romanità facendo infrangere le immense onde/orde ottomane sulle mura di Vienna per poi spezzarle come la risacca al galoppo di ussari alati .
Come naturale sviluppo di questa idea è bene isolare e annettere le nazioni che sono più facilmente corruttibili da forze esterne, periferia d'europa ma pedina fondamentale per difendere questo continente.
Nel caldo Agosto 1937 dunque le diplomazie del vecchio continente lavorano incessantemente e si arriva ad un compromesso con l'elite francese: l'Italia baluardo del mare nostrum dovrà uscire dall'Entante per correre in soccorso de popoli periferici, avrà poi il dovere di supportare la naturale ascesa dei nazionalisti francesi a scapito degli odiati destabilizzanti comunisti e degli immobili democratici. Inoltre come concordato sarà possibile creare una fazione europea/nazionalista da sostituire se ce ne sarà bisogno alla burocratica vecchia Entante che non assicura un giusto primato Europeo nello scacchiere mondiale.
Alla prima avvisaglia di questo Nuovo Ordine già apprezzato dalla romanissima Bulgaria, il codardo Franco non ancora lavata la sua onta di stato fantoccio di una Spagna che sogna la romanicità abbandona l'entante con mossa diplomatica mai vista prima per abbracciare i vili alleati. Che si senta più sicuro con un'oceano di mezzo? Solo i soldati francesi a guardia dei pirenei possono vedere i fiati pesanti e gonfi di paura delle primitive schiere iberiche.
Ma Il Duce nella sua magnanimità non prende provvedimenti. La Spagna ormai è ridotta ad un groviera e non si vuole alimentare tensioni con gli alleati.
Tensioni che l'ingordo orso sovietico non si risparmia: come quando la bestia trova miele e con morbose pulsioni al limite del sessuale ne abusa avido, la Russia tende le sue lerce mani grondanti di sangue verso il mediterraneo, crogiuolo di conoscenza e classicità.
Alle prime avvisaglie del cambiamento in sede ellenica e turca il bolscevico fa perno sul debole patetico e corrotto governo ottomano e fa entrare questa nazione nelle orde comuniste aggiungendo un nuovo aggettivo alle sue schiere bolsceviche/imperiali ed ora islamiche. Ora è da meravigliarsi che Hirohito impegnato ad annettere staterelli primitivi in quel di asia si possa ora accostare ad Allah o nelle moschee ora ci sarà una nuova divinità da adorare.
Poco male i territori montani turchi non valgono un granchè confrontati alla ricca di storia e di bacini di carenaggio grecia che dopo meno di 15 giorni capitola grazie alle manovre ci accerchiamento dei generali del Duce. Atene capitola e il popolo acclamando il suo nuovo Zeus brama l'annessione all'impero.
Ma il marcio ancora è presente e non ai bordi ma nel centro della meravigliosa europa unita: è la piccola Svizzera stato di giudei che si ingrassano sulle guerre e sul sangue dei soldati, che finanziano l'Impero dai Mille Volti ad est e i Massoni capitalisti d'oltreoceano, che sottobanco sprona la democrazia nel vecchio continente. Ora basta, si dovranno scomodare dalle loro Alpi e arrivare al fronte a combattere. E si scomodano anche i volontari Olandesi che abbandonati i canali e i bordelli di Amsterdam daranno un pallido contributo ad un'inutile resistenza.
La lotta è furiosa, il nuovo esercito littorio adatto ad ampi fronti con mobilità d'acciaio mai viste arranca sui ripidi sentieri montani. Saranno i cari e vecchi alpini, eroi della Grande Guerra a smuovere la situazione e dopo un paio di mesi di combattimenti sanguinosi anche questa nazione cadrà. Ma il sangue non è stato spanto invano, le 10 nuove divisioni corazzate partite come giovani pargoli strappati al seno di una romanissima madre torneranno a casa come guerrieri veterani forgiati dalla battaglia.
Ma una così imponente macchina bellica ha bisogno di essere nutrita e chi meglio dell'impero persiano potrà rifocillarla con i suoi ricchi giacimenti. Già tra la classe politica c'è chi mosso da un ricordo di grandezza datata avanti cristo vorrebbe essere assoggettato alla grandezze di Roma ma ecco che ancora una volta l'Orso avido tende le sue mani nella zona mediorientale annettendo prima l'Iran e poi dando sostegno militare alla vecchia guardia Irakena. Gli sbarchi sono difficili impossibili in un lembo di terra così minuscolo.
Si invade dunque l'Arabia per aver un fronte ampio per i carri ma ecco che il voltagabbana Sovietico accoltella gli sciocchi Iracheni che si erano fidati di lui muovendo verso Bagdad.
Non temete figli della lupa e figli del Nuovo Ordine Europeo, il mare nostrum è romano di diritto e i Dardanelli sono ora sorvegliati da un nuova corazzata accompagnata da 3 incrociatori pesanti e svariate decine di naviglio sottile.
L'economia vola, si è superate le 100 industrie civili e i nostri scienziati portano avanti ricerche che ci garantiranno il primato. La corsa dei comunisti islamisti si arresta qui.
Benito Mussolini
EUROPA in PRIMIS
Ultima modifica di kurnikoff; 08-07-16 alle 13:42
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Doveroso.
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☭ IL GLORIOSO PAESE DEL SOCIALISMO ☭
Compagni, anche oggi grandi notizie per il nostro grande paese e l'armonioso consesso di nazioni euroasiatiche al quale i compagni Stalin e Hiroito presiedono.
Lo scorso inverno infatti la nostra grande famiglia di nazioni libere e sovrane si è arricchita di tre nuovi preziosi membri.
Il primo è il glorioso popolo turco, la cui storia è profondamente legata alla nostra: quante volte infatti le schiere proletarie dei nostri due paesi si sono dissanguate in guerre fratricide, prima di disfarsi dei propri aguzzini, il sultano e lo zar? Finalmente, il giorno 15 Dicembre 1937 ci lasciamo il passato alle spalle. Benvenuti valorosi proletari anatolici discendenti dei coraggiosi guerrieri della steppa! Ora noi, proletari d'Eurasia, vi difenderemo dalle prepotenze dell'imperialismo che nuovamente si irradia da Roma su tutte le sponde del Mediterraneo.
Quale pretesto per le tue guerre, se non l'imperialismo, italico invasore?
Tieni giù le tue nere zampe dalla patria dei Turchi!
A ruota seguono altre due grandi nazioni euroasiatiche, l'Iran e la Finlandia:
La grande nazione ellenica invece preferisce sprezzantemente il proprio ottuso isolazionismo all'amicizia sovietica. E ottiene ben presto il benservito dai propri dirimpettai adriatici, che così trasformano l'Adriatico in un lago fascista.
Ma l'orgoglio non è utile alla causa dei proletari eurasiatici. Occorre quindi impedire umilmente che tragedie simili si ripetano, è necessario salvare le nazioni più arretrate da se stesse, forzando la rivoluzione per il bene supremo del popolo. E mentre i nostri fratelli giapponesi si occupano delle piccole nazioni himalayane, noi ci occupiamo dei nostri vicini.
La piccola e pavida Estonia è il primo paese destinatario di questo inequivocabile gesto di amore proletario.
Il compagno Stalin ha parlato.
Gli aguzzini del popolo estone sono poca cosa per il vigore proletario dell'armata rossa.
Finalmente la nazione estone è restituita all'amoroso petto della madre Russia a cui era stata strappata con la violenza.
Ma un nuovo fronte si profila all'orizzonte: il nero stivale fa il passo più lungo della gamba che lo calza; pensa di poter infatti di poter lordare con la sua suola sporca del sangue di mille popoli anche la culla della civiltà, la Mesopotamia.
Ributtato a mare dopo un tentativo di sbarco, pensa quindi di colmare lo spazio che lo separa da Tigri ed Eufrate calpestando pure gli impavidi guerrieri del deserto della casa di Sa'ud.
Non permetteremo che questo accada. Gli iracheni sono troppo indietro nel naturale sviluppo del materialismo storico e non possono difendere se stessi. È necessario che noi, con l'amore che il fratello maggiore adulto prova verso il minore ancora adolescente, interveniamo per salvare gli iracheni da sé stessi e dal barbaro invasore.
Ma mentre questo accade, il compagno Stalin può finalmente dormire sogni tranquilli. La missione del Comintern euroasiatico è in mani sicure e i fantasmi trotskisti sono infatti stati debellati.
Il sol dell'avvenir è sempre più prossimo a sorgere su tutta l'Eurasia.
Proletari di tutta Eurasia, unitevi!
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Ultima modifica di K.N.A.B.; 08-07-16 alle 23:02