Re: *Phoenix Point* - Strategico a turni dal creatore dell'originale X-COM
Ho scritto un giudizio su sto gioco, ve lo lascio qua:
Phoenix Point è un gioco di strategia tattica a turni dall'originale creatore della serie XCOM, Julian Gollop. Doverosa premessa: il paragone con XCOM 2 di Firaxis è inevitabile, perciò inizio subito col dire che PP non regge il confronto, XCOM 2 è migliore sotto tutti i punti di vista, tranne forse l’unica vera innovazione introdotta da questo gioco, ossia la possibilità di mirare liberamente. E’ comunque da tenere in considerazione che PP è a tutti gli effetti un gioco indie, sviluppato con forse un decimo del budget di XCOM 2. Detto questo, ecco la mia analisi:
-Grafica. Il primo impatto col gioco non lascia sbalorditi, il motore unity è tutt’altro che eccezionale e la resa grafica è a malapena gradevole. Il design generale però è abbastanza curato, le varie fazioni sono molto ben caratterizzate nelle architetture e negli equipaggiamenti e gli alieni sono molto interessanti anche se mancano di varietà.
-Audio. Questo è un punto interessante. All’inizio volevo liquidare questo punto con un semplice concetto: brutto. I suoni ambientali nonché voci e versi delle varie creature sono al minimo sindacale, fanno il loro lavoro ma non è niente di memorabile. Discorso a parte la musica. All’inizio pensavo davvero avessero sbattuto a caso le mani su una tastiera, poi mi sono impegnato ad ascoltare la colonna sonora ed ho scoperto che l’impegno c’è stato e anche parecchio. La colonna sonora è stata probabilmente pensata per trasmettere forti emozioni di abbattimento e sconforto, il mondo è distrutto e tutto quello che si può fare è sopravvivere, il che va bene durante l’attività del geoscape e nei momenti di tranquillità durante le missioni, però per il combattimento vero e proprio mancano dei temi musicali che ti diano la carica. Peccato anche manchi un tema principale riconoscibile, o che comunque ti rimanga in testa, l’unica cosa che rimane è il fastidio di certi temi musicali davvero orrendi.
-trama e ambientazione. In un prossimo futuro lo scioglimento dei ghiacci libera il Pandoravirus, una piaga terribile che muta tutto l’ecosistema e influenza gli esseri umani in vari modi, i primi a caderne vittima vengono richiamati in mare, per poi riemergere tempo dopo come esseri mezzi umani e mezzi granchio. Tutto ciò provoca la caduta della civiltà umana, da cui emergono tre fazioni in grado di resistere. New Jericho, il regime totalitario, caratterizzato da architetture spartane e funzionali, il suo obiettivo è di estirpare Pandora dal mondo con la forza, infatti il suo albero tecnologico permette di creare le armi più potenti, nonché potenziamenti tecnologici per i soldati. Synedrion è l’utopia, una società di uomini liberi e uguali che inevitabilmente litiga sull’obiettivo finale, è caratterizzata da un’architettura futuristica e un albero tecnologico che offre armi molto precise nonché armi paralizzanti. Infine, i Discepoli di Anu sono una setta religiosa che cerca di adattarsi al Pandoravirus mutando con esso, la loro architettura è molto particolare ed in parte organica così come la loro tecnologia che si basa su armi biologiche e mutazioni genetiche. In tutto questo emerge il Progetto Phoenix, un’iniziativa nata originariamente per proteggere la terra ma che all’inizio del Pandoravirus ha mancato il compito e ora deve cercare di rimediare. La trama è palesemente ispirata alle opere di H. P. Lovecraft e la cosa bella è che tutto ciò viene contestualizzato. La narrazione viene portata avanti tramite schermate fisse e la recitazione dei personaggi, non è niente di eccezionale ma si lascia seguire.
-Gameplay. Veniamo finalmente alla parte importante, ci sono diverse questioni che vanno discusse perciò procederò per categorie:
-geoscape: la parte gestionale inizia con la nostra prima base, Phoenix Point, da qualche parte nel mondo di gioco da dove partiremo per esplorare i dintorni, recuperare materiali e prendere contatto con le varie fazioni. Per farlo dovremo recuperare dei velivoli ed equipaggiare delle squadre di esplorazione, ogni qualvolta incontreremo dei nemici inizierà il combattimento. Da qui dovremo tenere conto dei materiali recuperati, produrre equipaggiamenti e monitorare la popolazione mondiale, infatti col tempo il mondo verrà sempre più avvolto dalla bruma prodotta dal Pandoravirus e la popolazione inevitabilmente calerà. L’obiettivo ultimo sarà trovare una soluzione al problema prima dell’estinzione degli esseri umani. Questa parte funziona piuttosto bene e non ho niente da dire.
-combattimento: il sistema di combattimento è quello classico a turni ma con molta più flessibilità ogni soldato ha 4 punti azione che possono essere spesi per muoversi o azionare le armi, in aggiunta ogni soldato ha dei punti volontà da spendere per compiere azioni particolari. Ci si muove di copertura in copertura cercando l’angolo migliore per attaccare il nemico, questo perché in maniera differente dagli XCOM colpire il bersaglio non dipende solo dalla probabilità di hit, ma si deve tenere conto del cono di tiro in cui vanno a finire i proiettili, quindi si deve sempre cercare di avere la più ampia visuale possibile. Per quanto riguarda il danno si deve tenere conto di vari fattori, varie parti del corpo hanno varie resistenze, inoltre armi diverse hanno diversa capacità di penetrazione e di distruzione dell’armatura, per il resto rientra perfettamente nei canoni del genere.
-classi principali: qui iniziano i veri problemi, i soldati si dividono in diverse classi, ma all’inizio ne avremo a disposizione solo tre, in quanto le altre sono esclusive delle varie fazioni. Le classi sono estremamente povere di abilità, perciò dopo il quarto livello si può scegliere una classe secondaria da accoppiare a quella principale. I vari accoppiamenti dipendono dal proprio playstyle ma alcune combinazioni ho trovato siano particolarmente efficaci. Ma procediamo con ordine. La prima è la classe assalto, classico soldato con buona mobilità e arma automatica, equipaggiabile all’occasione con uno shotgun. C’è poi il tiratore di precisione, la cui abilità migliore è quella di ridurre di 1 il costo in punti azione dell’arma, così da poter sparare due volte con il fucile di precisione. Infine, la terza classe principale è quella pesante, totalmente sbagliata nella logica. È equipaggiata con un cannone pesante che richiede grande precisione ma l’armatura pesante dona un malus alla precisione e alla mobilità, quest’ultima è compensata da un jetpack che però è troppo costoso da usare, 3 punti azione e 2 volontà. Può tornare utile solo verso mid/late game quando finalmente si hanno a disposizione le armi montate sull’armatura, perciò si potrà effettuare un salto e sparare con il lanciarazzi montato. Personalmente ho deciso di combinare le classi pesante e assalto con quella cecchino per la possibilità di sparare più volte nel turno, mentre quella cecchino la combinavo con assalto per avere maggiore mobilità e altre abilità utili come la possibilità di marcare un bersaglio per fargli più danni.
-classi di fazione: queste classi le ho usate molto poco perché per essere usate efficacemente bisogna allearsi con la fazione per avere accesso ai loro equipaggiamenti. Partiamo dalla classe ignegnere, esclusiva di New Jericho, è utile per schierare torrette automatizzate. La classe infiltratore è esclusiva di Synedrion e permette un approccio stealth alle missioni, non sono mai riuscito ad usarla efficacemente ma sembra forte. Anu invece offre le classi Sacerdote che impiega abilità psioniche e la classe berserker, adatta al corpo a corpo.
-tecnologia: il gioco offre una grandissima varietà di strumenti, che però sono sparsi tra i vari alberi tecnologici delle fazioni, il che renderà particolarmente difficile reperire tutto ciò che serve per essere efficaci in battaglia. La tecnologia Phoenix è abbastanza convenzionale e limitata, infatti l’ho quasi del tutto abbandonata fin da subito, mentre quella delle altre fazioni è solo marginalmente migliore. Per ottenere armi davvero efficaci bisogna affrontare una quest secondaria molto lunga e difficile per ottenere i materiali adatti a costruire delle armi speciali, cosa che non sono mai riuscito ad ottenere.
-difficoltà: sono qui a scrivere questo giudizio dopo 40 ore di gioco e svariati tentativi di portare a termine la missione finale che è davvero difficile nonostante abbia iniziato la campagna a difficoltà più facile. Il gioco mi sembra poco bilanciato, probabilmente è pensato per i veterani del genere ma speravo che alla difficoltà più facile potesse essere più accessibile.
-giudizio finale: E’ meglio di XCOM 2? No. E’ come XCOM 2? No. Allora com’è? E’ un gioco diverso, molto più profondo ma anche dispersivo, lo consiglio solo a patto di prendersi l’impegno di perderci un centinaio di ore per imparare a giocarci.